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7 insalate che hanno fatto la storia e i consigli per prepararle

Guida. Parlare di insalate vuol dire entrare in un mondo vastissimo, non codificabile e creativo. Possiamo utilizzare ingredienti di ogni tipo, anche se nella cucina internazionale esistono insalate con un’origine curiosa, che sono entrate per diritto nella nostra tradizione gastronomica

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Odiate dai bambini, ma anche da molti adulti, le insalate sono molto di più rispetto a ciò che è impresso nel nostro immaginario collettivo. Un piatto dedicato a chi segue una dieta restrittiva o, peggio ancora, a una punizione gastronomica. Ma non è esattamente così.

Carni, pesce, cereali, formaggi e molto altro ancora possono essere i veri protagonisti di insalate golose, ricche e colorate, capaci di regalare un pranzo o una cena veloce, senza rinunciare al gusto. Il concetto di insalata non riguarda solo il miscelare diverse verdure crude con un condimento. Se pensiamo alle bowl (nelle quali sono servite insalate di ogni tipo, pensiamo ad esempio ai Pokè hawaiani) che ormai troviamo in molti locali o alla cucina asiatica, possiamo dire che il concetto di insalata assume un significato molto diverso a ciò che abbiamo descritto sopra.

Dal pesce crudo, alle verdure crude o cotte (grigliate o lesse), fino alle carni e ai migliori formaggi, ma anche le patate, i legumi, le erbe aromatiche, la frutta e molto altro ancora: sono gli ingredienti con cui è possibile comporre la nostra insalata. Da non dimenticare anche la scelta del condimento che, anche in questo caso, non è necessariamente a base di olio extra vergine di oliva, sale e aceto come avviene principalmente nei paesi mediterranei, dove sono coltivate le olive ed è consuetudine antica utilizzare l’olio prodotto dalla loro molitura. Esistono infinite tipologie di dressing che presentano una base cremosa: dallo yogurt alla senape o alla maionese. Una delle più famose è il French dressing, preparato con aceto, senape francese (senape di Digione, dal gusto forte), olio extra vergine di oliva e spezie a piacere. In commercio esistono tantissimi tipi di dressing, come quello alle erbe aromatiche oppure la semplice salsa yogurt.

Lasciando da parte la creatività, esistono alcune insalate le cui ricette sono ormai codificate e che hanno fatto la storia della gastronomia internazionale. Classici facilmente proposti in molti ristoranti internazionali, facilmente replicabili anche a casa.

Caesar salad: gustosa, sana e leggera

Un vero fondamentale, molto celebre negli Stati Uniti, che spesso si ritrova nelle liste menu che propongono le insalatone. Un piatto ricco e completo, perfetto per una pausa pranzo. Si dice sia stata inventata in Messico agli inizi del ‘900 da un cuoco italianoCesare Cardini nel suo ristorante di Tijuana dal nome Caesar’s Restaurant-Bar, che è ancora aperto. Il 4 luglio del 1923, per il giorno dell’Indipendenza sembra che Cardini fosse rimasto a corto di ingredienti e inventò il piatto con quello che gli era rimasto. È un’insalata preparata con lattuga romana, scaglie di Parmigiano Reggiano DOP e crostini di pane. Viene condita con una salsa dressing preparata con tuorlo d’uovo, olio extra vergine d’oliva, succo di limone, aglio, pepe e salsa Worcestershire. Oggi viene comunemente arricchita con una tagliata di pollo grigliato.

Olivier salad, ovvero l’insalata russa

È comunemente chiamata insalata russa (vista la sua origine) ed è onnipresente nei cenoni di Capodanno o per le occasioni di festa. La sua storia è molto interessante e particolare, sebbene la sua ricetta originale, anche se non totalmente svelata, prevedeva ingredienti assai più pregiati rispetto alla ricetta che oggi conosciamo. Si dice sia stata inventata attorno al 1860 ad opera dello chef Lucien Olivier al ristorante Hermitage, in piazza Trubnaya a Mosca, guidato dallo stesso chef dal 1860 al 1883. Non si sa se Olivier fosse nato a Mosca: si dice anche che il suo vero nome fosse Nicolai e che lo avrebbe cambiato poi in Lucien per sottolineare le sue radici francesi o per aumentare il prestigio del ristorante. La ricetta includeva gamberetti di fiume, pernici, fagiani, lingua di vitello, patate, cetrioli, capperi, olive, uova, caviale. Molti ingredienti vennero poi sostituiti con prodotti più economici. L’insalata tornò poi alla ribalta nella versione moderna, dopo la seconda guerra mondiale e nel periodo post-sovietico il piatto diventò quello classico delle feste. La ricetta attuale – sebbene ogni casalinga abbia la propria – prevede ingredienti poveri, che permettono tuttavia di preparare un piatto davvero ricco. Possiamo utilizzare la mortadella, unita alle patate, poi le carote, la maionese, il cetriolo, i piselli, la cipolla e le uova. Le verdure vanno sbollentate, tagliate a cubetti e il tutto viene condito con la maionese (che può essere sostituita dalla panna fresca per una versione meno saporita).

Cole slaw, un classico da accompagnare alle preparazioni al barbecue

Un’insalata molto famosa e diffusa negli Stati Uniti, a base di cavolo cappuccio bianco, che regala croccantezza, aceto e acidità, mentre la salsa yogurt o maionese dona al tutto un’inconfondibile (e gustosa) grassezza. Viene comunemente utilizzata abbinata alle carni, soprattutto se di maiale e affumicate. Rientra a pieno titolo infatti nella ricetta per la preparazione del panino con il pulled pork. Anche se ormai è d’uso comune ritrovarla negli Stati Uniti, sembra che provenga dal nord Europa, in particolare dall’Olanda. Probabilmente il suo nome deriva dall’olandese koolsalade, che significa appunto insalata di cavolo. Nel libro “Sensible Cook: Dutch Foodways in the Old and New World”, pubblicato nel 1989, è riportata una ricetta antica, definita proprio coleslaw salad: una preparazione in cui strisce sottili di cavolo viene mescolata con burro fuso, olio e aceto. L’insalata si può preparare quindi tagliando a strisce il cavolo cappuccio (si possono anche aggiungere carote alla julienne per dare un po’ di colore), condendolo poi con un poco di sale, zucchero, aceto di mele, salsa yogurt (sostituibile con la maionese) e pepe nero macinato al momento.

Insalata caprese: italianissima e buonissima

Un’insalata italiana, sia per gli ingredienti che per i colori, che probabilmente deve la sua origine a Filippo Tommaso Marinetti, ideata quale sostituto della pasta, come raccomandato nel manifesto della cucina futurista redatto proprio dallo stesso Marinetti a sostegno del suo movimento (la pasta era il male assoluto, ingrassava e ingrossava). Il piatto infatti fece a sua comparsa attorno agli anni ’20 all’Hotel Quisisana di Capri, in occasione di una cena futurista. La leggenda invece vuole che la ricetta debba la sua nascita a un muratore particolarmente patriottico, il quale amava racchiudere i colori del tricolore all’interno di un panino per la pausa pranzo: basilico, pomodoro e mozzarella. Molti gli aneddoti attorno alla ricetta, ma una cosa è certa: mozzarella, pomodoro e basilico sono tre elementi semplici in grado di far girare la testa a chiunque.

Seven-layer salad: l’insalata americana a sette strati

Sembra che l’origine di questa insalata sia del sud degli Stati Uniti e negli anni ’50 abbia contribuito a rendere ancora più calorici i pasti degli americani di quelle zone. Era anche chiamata insalata di piselli a sette strati perché vi erano molti piselli ed era ricoperta di maionese o panna acida. Una preparazione molto ricca che include lattuga iceberg, pomodori, cetrioli, cipolle, piselli dolci, uova sode, formaggio cheddar affettato e pezzi di pancetta. Ovvio che gli strati possono variare e soprattutto nelle occasioni conviviali con molte persone gli strati arrivano anche a otto o nove. In genere si prepara in un recipiente di vetro dove la suddivisione a strati sia ben visibile. Moltissime sono le varianti, infatti possono essere aggiunti funghi, carote, carni, salumi e così via.

Insalata nizzarda, ricca e colorata

Come si può facilmente evincere dal nome, l’insalata nizzarda è una preparazione originaria del sud della Francia. Possiamo dire che è quella che assomiglia di più alle comuni insalatone miste, ricche di verdure fresche e molto colorate. La ricetta originale di questa insalata prevede di utilizzare come ingrediente principale la lattuga, per poi essere arricchita con patate, fagiolini, uova sode, pomodorini, qualche filetto di acciuga e del tonno sott’olio, olive nere e un peperone giallo. Il tutto viene condito con olio extra vergine di oliva, sale e pepe. Gli ingredienti possono essere sostituiti a piacere.

Kartoffelsalat: dalla Germania gusto all’ennesima potenza

È un’insalata molto semplice che viene servita sia fredda che tiepida. L’origine è tedesca, ma è ampiamente diffusa in tutta Europa, soprattutto nelle zone del nord. Si tratta essenzialmente di patate bollite, tagliate a pezzi condite con olio extra vergine di oliva (nella versione italianizzata) oppure maionese o panna acida. Al condimento viene aggiunta dell’erba cipollina, ma anche della cipolla (o scalogno) tritata molto fine ed infine, a piacere, un trito di pancetta per aggiungere ulteriore sapore al piatto. Senza nulla togliere all’insalata di patate, aglio e prezzemolo all’italiana, la versione tedesca è un autentico florilegio di calorie e di sapore.

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