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Arrosto di maiale glassato alle mele, Zuccotti di zucca e Burrobirra: rimpinzarsi come Harry Potter

Articolo. I sette libri della saga del Maghetto di J. K. Rowling traboccano di cibi succulenti. Ne ho scelti tre, che si possono preparare (e mangiare) anche se non si è dei maghi

Lettura 5 min.

Lo dico subito così evitiamo ambiguità e polemiche: non sono un grande fan della saga di Harry Potter. Non c’è un motivo particolare: i sette libri scritti da J. K. Rowling sono un’opera-cattedrale dove le storie sono avvincenti, la lingua decisamente inventiva, le tantissime trovate narrative denotano una fantasia quasi senza limiti e in più è facile riconoscersi e solidarizzare con il Maghetto: orfano dotato di poteri straordinari che si ritrova, come tutti, ad affrontare la vita e i suoi ostacoli, crescendo insieme ai suoi lettori più giovani e fornendo agli adulti uno strumento atipico per capire figli e nipoti. Tuttavia a me ha lasciato sempre un po’ freddino.

Ammetto però che, nonostante il poco entusiasmo verso la saga, sono un grande fan delle tantissime leccornie presenti in ogni volume: dolci, salate, semplici, complesse, sugose e ovviamente magiche. Un altro merito che va riconosciuto a J. K. Rowling è quello di averci messo parecchia fantasia anche nel cibo di Harry Potter. Tanta cucina britannica certo, ma anche quel tocco di imprevedibilità che rende ad esempio affascinante un dolce come le Cioccorane, rane di cioccolato che prendono vita, saltano e scappano se non si è lesti a catturarle.

Questi dettagli aumentano la verosimiglianza fantastica dell’opera; insomma, sembra che tutto questo mondo magico sia “vero” sino al più piccolo dei dettagli: in questo senso, fatte le debite proporzioni, l’operazione di Rowling non è molto dissimile da quella di Dante nella Commedia – dove ad esempio le pene dei gironi infernali sono così fantasiose e dettagliate da risultare incisivamente credibili, sino alla “sorpresa finale” (per noi contemporanei) di Lucifero immerso nel ghiaccio – o da quelle de “Il Signore degli Anelli” di Tolkien. Ma soprattutto i piatti descritti nei libri fanno venire fame, viene voglia di cucinarli. E allora proviamoci: con un secondo, un dolce e una bevanda.

Arrosto di maiale glassato alle mele

In “Harry Potter e la Camera dei Segreti” zia Petunia – cuoca talmente talentuosa che meriterebbe di esistere – prepara un succoso arrosto di maiale nella cena di lavoro che la famiglia Dursley organizza invitando i Mason. Una cena rovinata da Dobby, l’elfo domestico che vuole persuadere Harry con alcuni stratagemmi a non tornare a Hogwarts. Harry non si lascia convincere, Dobby decide allora di vendicarsi attraverso una magia e fa cadere la torta che Petunia Dursley aveva preparato insieme all’arrosto, per poi scomparire.

Il nostro arrosto di maiale sarà glassato con le mele, gli ingredienti per 6 persone 900 gr di lonza di maiale, 60 gr di mirtilli rossi essiccati (li trovate comodamente al supermercato), 120 ml di salsa di mele, 240 ml di miele, 1 cucchiaino di peperoncino in polvere e 240 ml d’acqua.

Amalgamate in una casseruola l’acqua, il miele e la salsa di mele, intanto preriscaldate il forno a 160 gradi. Aggiungete al composto il peperoncino in polvere e i mirtilli essiccati. Coprite con un coperchio e lasciate che bolla, dopodiché togliete dal fuoco l’amalgama e fatela riposare per 10 minuti. Spargete sul maiale metà della salsa di frutta e infornate, facendo cuocere per 30 minuti. Dopo tale periodo di tempo versate sulla carne metà della salsa rimanente e lasciate cuocere ancora per 10 minuti, o fino a quando la temperatura interna raggiunge i 60 gradi (per misurarla serve un termometro a lettura istantanea). Al termine della cottura lasciate riposare l’arrosto per 15 minuti prima di tagliarlo a fette non troppo sottili. Infine condite con la salsa di frutta rimanente. L’arrosto a questo punto sarà glassato e ben cotto: potete servirlo in tavola.

Zuccotti di zucca

Ad Harry Potter piacciono i Mars, ma sull’Hogwarts Express la signora del carrello dei dolci vende solo dolci che non ha mai sentito nominare. Incuriosito, il Maghetto li compra con i primi soldi in tasca della sua vita, fa letteralmente incetta di prelibatezze, fra cui gli Zuccotti di zucca. Che sono le “brioches” dei maghi per eccellenza: compaiono per la prima volta in “Harry Potter e la pietra filosofale” e poi episodicamente negli altri libri.

Per la pasta di 6 Zuccotti servono 30 gr di farina 00, 1 cucchiaio di zucchero semolato, un quarto di cucchiaino di sale, 75 gr di burro freddo tagliato a dadini, 40 gr di grasso vegetale solido e freddo tagliato a dadini, 4-6 cucchiai di acqua ghiacciata; per il ripieno 220 gr di purè di zucca lessata, 50 gr di zucchero semolato, un pizzico di noce moscata e un pizzico di cannella in polvere.

In un robot da cucina, per fare la pasta, versate farina, zucchero, sale, burro, grasso vegetale e mescolate sino a avere un composto dalla consistenza farinosa. Aggiungete 4 cucchiai di acqua fredda e riavviate il robot per una manciata di secondi, finché l’impasto non si compatta (se fosse ancora troppo asciutto aggiungete un cucchiaio alla volta di acqua, in modo che l’impasto sia un po’ umido). Dunque formate una piccola sfera e appiattitela, avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciate riposare 1 ora. Intanto, per il ripieno, mescolate in una ciotola purè di zucca, noce moscata, zucchero e cannella. Preriscaldate il forno a 200 gradi e stendete la pasta con uno spessore di circa 3 millimetri, poi formate dei dischetti di diametro 15 cm con un piattino o un coppapasta. Al centro di ogni dischetto mettete 2-3 cucchiai di ripieno. Inumidite i bordi con un po’ d’acqua, chiudete la pasta come se fosse un raviolo e sigillate i bordi con una forchetta, facendo anche dei forellini per fare uscire l’aria. Infornate per 30 minuti posizionando gli Zuccotti su una teglia non unta e lasciateli dorare.

Burrobirra

È in uno dei libri più belli della saga, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”, che il Maghetto, fuggendo di nascosto a Hogsmeade, scopre che la Burrobirra è la cosa più deliziosa che abbia mai bevuto. La Burrobirra è la bevanda preferita dai maghi: nell’immaginarla, secondo alcuni Rowling si è ispirata alla Buttered Beer – descritta nel libro “The Good Huswife Handmaide for the Kitchin”, scritto nel Cinquecento – oppure alla Cream Soda, una bibita dolce gassata, spesso aromatizzata con la vaniglia. Noi optiamo per la Burrobirra stile Buttered Beere, che servita calda sprigiona internamente un autentico tepore ed è incredibilmente rigenerante (la versione Cream Soda invece è assai rinfrescante).

Per 2 porzioni di Burrobirra stile Buttered Beer abbiamo bisogno di 1 bottiglia da 33 cl di birra analcolica, 1-2 cucchiai di zucchero di canna, un pizzico di cannella in polvere, un pizzico di noce moscata, 3 tuorli d’uovo, 1 cucchiaio di burro tagliato a dadini, un quarto di cucchiaino di estratto di vaniglia.

Scaldate in un pentolino a fuoco medio-alto birra, zucchero e spezie. Continuate a mescolare fino a quando lo zucchero si scioglie e il liquido è molto caldo, quindi temperate i tuorli – cioè versate a filo nelle uova circa 120 ml della miscela calda, mescolando con una frusta senza interrompersi, per scaldare i tuorli e non farli coagulare. A questo punto versate il composto a base di tuorli nel pentolino senza smettere di mescolare. Lasciate che il liquido diventi sempre più caldo, evitate però che bolla – aspetto difficile da capire perché il liquido è molto schiumoso – a questo punto spegnete la fiamma. Unite il burro e la vaniglia e sbattete finché il burro si sarà sciolto e amalgamato. Infine filtrate il liquido con un colino e versatelo in due boccali.

A questo punto con l’Arrosto di maiale glassato alle mele, gli Zuccotti di zucca e un bel boccale di Burrobirra avremo il nostro pranzo o la nostra cena Harry Potter. Un consiglio però: la Burrobirra è molto “pesante”, dunque non associatela all’arrosto (con cui potete bere acqua o vino rosso), ma bevetela come gran finale e fate un brindisi a Harry e J. K. Rowling!

(non avrei potuto scrivere questo articolo senza aver letto il curiosissimo “In cucina con Harry Potter. Il ricettario non ufficiale” di Dinah Bucholz, tradotto da Claudine Turla)

Sito Antonio Vallardi editore