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Ecco alcune delle migliori uscite musicali made in Bergamo dell’ultimo anno

Guida. Ne abbiamo un po’ per tutti i gusti, perché nonostante tutto la buona musica a Bergamo è stata veramente tanta

Lettura 4 min.

Iniziamo con un luogo comune ormai già decisamente logoro: fin qui, il 2020 poteva anche andare meglio. Eppure almeno da un punto di vista strettamente musicale le cose belle non sono assolutamente mancate, specialmente per quanto riguarda il panorama bergamasco.

Band e artisti solisti, rapper e producer, singoli ed EP, album e mixtape: qualità e quantità per una volta sono andate felicemente a braccetto e sono passate a citofonare anche alla diversità: perché nel listone che vi abbiamo preparato di seguito troverete di tutto un po’. C’è l’hip hop più puro e orgoglioso, e l’indie disposto a farsi piacione il giusto; c’è il tradizionale cantautorato di chi imbraccia la sua chitarra e scrive “solo” una bella canzone, e la spigolosità sintetica di chi invece ama sporcare le sue melodie con l’elettronica.

Insomma, abbiamo cercato di regalare uno spunto e una scoperta che possano intrigare i gusti di chiunque, facendo una rapida carrellata tra alcune delle migliori uscite Made in BG dell’ultimo anno che ancora non avevamo trattato (e non dimentichiamoci dei vari JOO, Fede Rich Goat, John Qualcosa e altri ancora che già abbiamo approfondito in altre sedi). Buon viaggio a tutti!

Spinozo - “Everybody” (Singolo)

Il ragazzo in questione è tra i nomi potenzialmente più spendibili anche in ottica estera. Immaginiamo un fecondo mischione tra Sohn, The Sleeping Tree (sentire “Forgotten Grace”), James Blake, Bilal (ovvero uno dei segreti meglio custoditi della musica black americana) e Christaux (stesso discorso di Bilal, ma per la musica italiana); i paragoni sono di quelli importanti, lo sappiamo, ma ascoltare per credere. Il suo nuovo singolo “Everybody”, condiviso lo scorso 5 settembre, si costruisce partendo da un intro minimalista piano e voce, per poi affastellare di tutto e di più: chitarre, organetti hammond, seconde voci di ascendenze gospel e field-recording dalle manifestazioni di protesta nell’ambito del movimento Black Lives Matter. Il pezzo infatti parla di razzismo e discriminazione, e questo ce lo fa amare ancora di più.

U-Max - “LOONA” (Mixtape)

Avevamo già parlato con entusiasmo del suo “Per il Sociale”, e il nuovo mixtape “LOONA” conferma la bravura del rapper U-Max, tanto a livello di bontà di penna che di poliedricità musicale. Vi troviamo affondi più intimi su beat jazzati a base di piano e sax (la titletrack), virtuosismi in extra-beat (“Insert coin”), banger flautate (“Non ti conosco”) e fumosi boom-bap (“Fuori luogo”). E poi ancora beat cupi con piani stonati che potrebbero appartenere a un Method Man (“Danzakuduro”), campioni dolci e polverosi (“Crisi”) e parentesi più riflessive (“Dovrei farlo per me”). La scrittura è sempre penetrante, efficace sia nel significato che nel significante e retoricamente cesellata con gusto, con florilegi di allitterazioni, assonanze e rime interne. Bravo.

UFO BLU - “Occhiaie per Sogni” (EP)

Li avevamo definiti “tra i progetti più genuini, divertenti e interessanti di Bergamo”, e il loro EP “Occhiaie per Sogni”, uscito il 5 giugno, ce lo conferma ulteriormente. Sono inzuppati di jazz fino alle ossa ma non lo fanno mai davvero: prendiamo una sequenza di languidi groove funky imbevuti di THC, con tanti effettini a smarmellare ulteriormente il tutto tra wah wah e riverberi vari, linee vocali stiracchiate che si rotolano tra le pieghe della melodia, arrancando sonnolente, e qualche fiatino qua e là a vivacizzare il tutto. Mica male.

Mataego - “Solstizio d’estate” (EP)

Il progetto di Christian Paganelli ha firmato il 20 giugno il primo capitolo di una trilogia in fase di completamento, con altri due titoli a tema stagionale in programma. Siamo dalle parti di un cantautorato vagamente “indie” (ma senza le accezioni negative che spesso accompagnano il termine) generosamente innaffiato di elettronica. Tracce in cui chitarra acustica e melodie apertissime si accoppiano curiose con beat sintetici e bassi ora rotondi e ora distorti. Tu chiamala, se vuoi, folktronica. Volendo cercare paragoni illustri, ci sentiremmo di spendere i nomi di Woodkid, Bibio, magari qualcosina di Bon Iver e qualche eco di Caribou.

Signor K - “Ultimo Tango” (EP)

Il ritorno di uno dei paladini dell’hip hop a Bergamo è un disco di 5 tracce dove spadroneggia il rap più diretto e senza compromessi possibile. Beat che oscillano sapientemente tra tradizione e attualità, collaborazioni di Joe Cagliostro e Giulia Spallino, e rime serrate al servizio di testi affilati. La narrazione è declinata attraverso un flusso di coscienza in cui l’io narrante spesso fluttua tra una soggettività singola e una collettiva, senza soluzione di continuità. Una contemporaneità adombrata dagli spettri di distopie sempre più verosimili, gli stigmi di una società guidata unicamente da materialismo e arrivismo, un amore non necessariamente salvifico: sono solo alcuni dei temi tra cui slalomeggia una penna sempre in forma smagliante.

Marlon - “IKIGAI” (EP)

Il tuttofare bergamasco-peruviano (producer, rapper e tanto altro) ha condiviso lo scorso 20 luglio un nuovo EP intitolato “IKIGAI”. Se le influenze jappo sono evidenti dal titolo ad alcune sfumature nei beat, a spadroneggiare è una scrittura diretta e senza grandi fronzoli. Momenti di hip hop più introspettivo (“Sogni Reali”), concessioni più orecchiabili (“Relli” con diverse spruzzatine di autotune), e house-banger più ballabili (“Il Male sono anch’io”), per uno dei talenti più indecifrabili ed eclettici del giro.

Iside - “Maremoto” (Singolo)

L’11 settembre è uscito “Maremoto”, il nuovo singolo degli Iside in collaborazione con il milanese See Maw. Estivo e danzereccio il giusto, il pezzo potrebbe essere uscito dalle b-side di “Cosmotronic” di Cosmo: cassa dritta ad alleggerire il tutto, chitarre vaporizzate sullo sfondo e cantato che sa di aperitivo al tramonto. Fresco e innocuo, contagioso e trasparente.

Il Grigio - “Avrei bisogno di parlarti” (Singolo)

Il nuovo singolo del cantautore di Cisano Dario Pellegrini inizia in sordina, in solido equilibrio tra chitarra acustica e voce per una strofa introspettiva in cui l’io narrante si auto-interroga trovandosi sull’orlo di un precipizio esistenziale. Poi si aggiungono qualche lieve percussione e degli sparuti synth che potrebbero essere usciti dai primi pezzi degli Iori’s Eyes. Infine, l’apertura del ritornello in doppia voce, efficace e contagioso come in tutti i pezzi di Dario.

Officine Bukowski - “Tutto Cambierà” (Singolo)

Atmosfere caraibiche e chitarre in levare che rimandano a retaggi reggae per il nuovo singolo della rock-band nostrana, che anticipa il secondo album di inediti. Super voce femminile della bravissima Debora Chiera, testo che inneggia a una positività senza ombre e produzione pulitina, le Officine Bukowski non saranno il gruppo più ruvido del pianeta ma anche stavolta sfoggiano un groove da fare invidia.

Low Polygon - Predatore / Tu (Singoli)

Doppio singolo in uscita per la band di Dalmine (triplo se contiamo anche la scurissima “Ti comporti così”), con entrambi i pezzi “Predatore” e “Tu” condensati in un unico video. Le due tracce si collocano agli ipotetici estremi dello spettro cromatico del gruppo: la prima è un’intricata trama di percussioni sintetiche spigolosissime e bassi martellanti, dal procedere ansiogeno e quasi claustrofobico; la seconda è invece una parziale apertura, in cui la tavolozza sonora si arricchisce di colori; la ballabilità resta ma si rilassa, assestandosi su morbidezze di stampo house, e pure la voce prende una piega quasi vagamente indie (nel senso buono). Insomma c’è un bello scarto interno, ma la coerenza estetica dei ragazzi resta solidissima.

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