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Il Festival Organistico Internazionale a metà del guado: i prossimi appuntamenti con Ospital, Tchebourkina e un tributo a Musorgskij

Articolo. “Una festa di vera rinascita, nel nome di una Luce faticosamente riconquistata” che va “difesa e preservata con la massima determinazione, come una fiaccola olimpica”. Si leggono queste parole nel libretto del “Città di Bergamo”, che ancora una volta propone sei appuntamenti con grandi interpreti d’organo

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Marina Tchebourkina

Come ogni anno, anche per la sua XXIX edizione il Festival Organistico Internazionale “Città di Bergamo” porta sul nostro territorio, ogni venerdì dal 24 settembre al 29 ottobre, alcuni dei migliori esecutori d’organo a livello europeo, mettendo loro a disposizione i migliori strumenti della città. A partire dall’organo Corna 2010, che venerdì 24 settembre nella Cattedrale di Città Alta ha ospitato Ben Van Oosten, uno dei maggiori conoscitori del compositore Marcel Dupré – ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario della morte – di cui ha inciso in 12 dischi l’opera integrale. Nel concerto di Bergamo l’interprete olandese (anche pedagogo e scrittore) ha toccato alcuni grandi autori della scuola sinfonica francese come Louis Vierne e la sua intera “Prima Sinfonia”, una rara composizione postuma di César Franck e l’eccezionale “Symphonie Passion” di Dupré (è possibile rivedere il concerto a questo link).

Venerdì 1 ottobre sull’Organo Adeodato Bossi 1850 della Chiesa di San Leonardo (mai usato prima nel festival), Giampaolo Di Rosa – Organista titolare della Chiesa San Antonio dei Portoghesi a Roma, che vanta una profonda conoscenza della scuola portoghese e spagnola – ha eseguito una composizione di J.P.Sweelinck nel 400° della morte, alcune improvvisazioni in stile iberico e brani di Domenico Scarlatti, del portoghese Carlos Seixas e di Johann Sebastian Bach (qui il concerto).

Il tedesco Chris Schönfelder, l’8 ottobre, è stato invece il protagonista del terzo appuntamento, solitamente riservato a un giovane vincitore di un Concorso internazionale nell’anno solare precedente. Tuttavia in questa edizione, a causa della pandemia, non è stato possibile fare come da tradizione, anche se il musicista ha comunque nel suo palmares diverse vittorie a livello internazionale. Schönfelder sull’Organo Balbiani 1924 della Chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie ha proposto un repertorio d’impronta bachiana ma senza suonare alcuna opera del compositore barocco tedesco, muovendosi invece fra brani di Sigmund, Franz Liszt e Max Reger. La chiave di lettura del concerto sta nell’aver scelto composizioni di altri autori costruite sul tema formato dalle lettere che compongono il cognome Bach (che nella notazione tedesca corrispondono alle note si bemolle, la, do, si bequadro), un approccio originale che si è concluso con alcune efficaci improvvisazioni su temi scelti dal pubblico presente (lo streaming dell’esibizione).

I prossimi appuntamenti

Uno dei maggiori interpreti e improvvisatori dell’ultima generazione, Thomas Ospital, sarà al centro della quarta serata, il 15 ottobre in Basilica di Santa Maria Maggiore. Trentunenne, ma già considerato un nome di peso della scena organistica internazionale, il titolare – ormai da qualche anno – del grande organo Van Den Heuvel nella Chiesa di Saint-Eustache a Parigi (lo stesso dove ha operato per 52 anni Jean Guillou, un nome a cui l’Organistico è molto affezionato) porterà, su commissione dello stesso Festival, un originale tributo a Dante Alighieri, nel 700° anniversario della morte. L’improvvisazione verrà anticipata da due dediche a Dupré e Guillou, per poi passare a un’intera Sinfonia improvvisata in quattro tempi (Inferno, Purgatorio, Paradiso, Magnificat) ispirata alla Divina Commedia. La “Dante-Symphony” di Franz Liszt farà da riferimento alla creazione di Ospital su temi dati al momento dal pubblico, intervallati dalla selezione di brevi passi dell’opera dantesca da parte della Società Dante Alighieri – Comitato di Bergamo, letti fra un’improvvisazione e l’altra (la nostra intervista).

Il monumentale organo Serassi 1860 della Chiesa di Sant’Alessandro della Croce, sede di fondazione del Festival, ospiterà Marina Tchebourkina, organista della Cappella di Versailles. L’appuntamento è per il 22 ottobre: la straordinaria Russa di nascita e di studi, ma francese d’adozione, è interprete dalla passione superlativa nonché ambasciatrice nel mondo sia della scuola transalpina sei-settecentesca (di cui ha inciso praticamente tutto), sia della letteratura russa novecentesca. Il programma della serata sarà formato da questi due percorsi, per un repertorio che prevede Charpentier, Clerambault, Balbastre, Kikta, Dianov, Boutsko, Prokofiev. Un concerto attraverso territori musicali poco esplorati, come nell’esecuzione dell’“Orfeo” di Valeri Kikta, compositore nato nell’attuale Ucraina ma russo d’adozione.

Il 29 ottobre un’avvincente trascrizione organistica dei Quadri di un’Esposizione di Modest Musorgskij, illustrati da un’animazione video su grande schermo appositamente concepita per i più piccoli, chiuderà l’edizione 2021 del Festival. Il video-concerto – vincitore del 2° Concorso “Children Project Competition” 2019, organizzato dall’Associazione European Cities of Historical Organ – doveva essere fatto l’anno scorso, ma all’ultimo momento fu forzatamente annullato causa Covid-19. Autori del progetto sono lo Scott Brothers Duo: Jonathan, fenomenale organista e trascrittore cresciuto nel solco della tradizione inglese delle Organ-Hall, e il fratello Tom, pianista, che in questa occasione sarà il regista dello spettacolo. Il recital, aperto ad adulti e bambini, prevede prima l’esecuzione delle “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi con le quali il Festival vuole festeggiare i 1600 anni della fondazione di Venezia. Lo spettacolo, che si deve anche al supporto organizzativo e divulgativo di Bergamoscienza, doveva avere anche una versione pomeridiana esclusiva per i bambini. Ma le incertezze organizzative della scuola, dovute alla pandemia, hanno portato alla scelta di registrare lo spettacolo a porte chiuse e donare una copia del dvd a tutte le scuole della provincia di Bergamo.

Cosa ne pensa il Direttore artistico

Ascoltare Fabio Galessi, Direttore artistico del Festival Organistico Internazionale, è sempre un piacere. Il suo racconto mescola aneddoti, cenni storici, competenza del linguaggio musicale e apre le porte di quelle architetture – decisamente atipiche per chi, come il sottoscritto, si nutre soprattutto di popular music – che sono le composizioni per organo eseguite da alcuni dei maggiori interpreti dello strumento a livello internazionale.

Dunque, chiediamo a lui di tracciare un bilancio dopo i primi tre dei sei concerti dell’edizione di quest’anno: “Finora sta andando tutto molto bene. Non toccherebbe a me dirlo, ma i risultati sono sempre all’altezza della fama che ha raggiunto il Festival un’edizione dopo l’altra”. E anche la formula online sembra funzionare: “Abbiamo iniziato l’anno scorso e le cifre sono importanti. Unite alle presenze contingentate dal vivo, si arriva al numero di spettatori pre-Covid”.

Uno strumento contemporaneo come lo streaming online sembra andare poco d’accordo con il legno e il metallo di quelle macchine dal suono vertiginoso e multiforme che sono gli organi. Invece, Galessi ci racconta che “lo streaming è stato ben accettato da tutti i musicisti. Quelli dell’anno scorso hanno permesso che le loro esibizioni venissero lasciate online addirittura un anno. È un atteggiamento incoraggiante, perché permette al Festival di farsi vedere ‘fuori’ dal territorio bergamasco. Sia chiaro però: i numeri che facciamo su YouTube o Facebook non sono comparabili a quelli per cui si parla di successo. Il nostro ambito è ristretto, perciò anche solo tremila visualizzazioni sono un bel risultato”.

Inevitabile chiedere quale sia stato a suo giudizio il momento più emozionante del Festival fino ad ora: “Sicuramente il concerto di Ben Van Oosten, quando nella seconda parte ha eseguito un brano del grande Marcel Dupré. Sapevo che sarebbe stata un’esibizione bellissima e quando Van Oosten ha attaccato Dupré mi sono proprio emozionato”.

Un consiglio anche sui prossimi appuntamenti: “Sono tutti belli, dalle improvvisazioni di Thomas Ospital sulle tre cantiche della Divina Commedia più il Magnificat finale all’appuntamento per i bambini con lo Scott Brothers Duo. Ma se dovessi dirne uno solo, allora scelgo il concerto di Marina Tchebourkina, una personalità così forte e passionale è rara; è diventata organista della Cappella di Versailles, in più suonerà un Organo Serassi pieno di ance e cornetti, perfetti per il repertorio classico francese. Perfetto per la sorpresa che ci sarà nella seconda parte del programma, quando Tchebourkina eseguirà pezzi di compositori contemporanei come Dianov e Boutsko che hanno scritto proprio per lei. In più interpreterà la sua trascrizione per organo delle musiche di Prokofiev per il balletto “Romeo e Giulietta” (lo canticchia, ndr). Sono molto curioso”.

L’entusiasmo è quello di una persona profondamente appassionata alla musica che ormai da ventinove edizioni l’Organistico propone. “L’intento è sempre quello donare cultura e bellezza, ne abbiamo tanto bisogno”. Appuntamento dunque al 15, 22, 29 ottobre. Ingresso libero. Per una musica assolutamente da scoprire.

Sito Festival Organistico Internazionale “Città di Bergamo”

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