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Pieralberto Cattaneo, «nel segno della curiosità». La nuova stagione degli «Incontri Europei con la Musica» in Sala Piatti

Intervista. Sono otto gli appuntamenti che, da oggi alle 16 fino al 21 maggio, regaleranno alla nostra città una nuova e importante proposta culturale. Un cartellone ricco di musica del passato – soprattutto quella poco conosciuta – e musica del nostro presente, con tanto di nomi di spicco nel panorama internazionale

Lettura 4 min.
Il Gruppo Fiati Musica Aperta diretto da Pieralberto Cattaneo, uno scatto dal 2017

La rassegna degli «Incontri Europei con la Musica», organizzata dall’Associazione Musica Aperta e giunta quest’anno alla 42esima edizione, comincia oggi alle 16 e propone ben otto appuntamenti. Si terranno tutti il sabato alle ore 16 in Sala Piatti (Via Salvatore 11, Bergamo alta), fatta eccezione per l’ultimo incontro, domenica 21 maggio (qua il calendario completo). L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Abbiamo voluto saperne di più, parlandone con la mente creativa di questo importante progetto, il Maestro Pieralberto Cattaneo, compositore e direttore d’orchestra, allievo di Vittorio Fellegara e per molti anni docente di composizione presso il Conservatorio Donizetti di Bergamo.

WL: Buongiorno Maestro Cattaneo. Sono ormai diversi decenni che l’Associazione Musica Aperta conduce ed organizza questa rassegna, ormai divenuta un punto di riferimento a Bergamo. Che cosa è cambiato nel corso degli anni e quali sono gli obiettivi dell’iniziativa?

PC: Sono trascorsi quarantadue anni dalla prima edizione della nostra rassegna e la nostra strada continua: nel corso degli anni sono cambiati i nostri interpreti, ma la nostra linea fondamentale è rimasta sempre quella, ovvero quella della curiosità. Questa rassegna, infatti, è nata per offrire una nuova proposta alla città, diversa da ciò che è abitualmente proposto, ponendo l’attenzione sia sulla musica d’oggi sotto tutti gli aspetti, ma anche sulla ricerca del repertorio inedito del passato. Gli ensemble e i solisti che di volta in volta si sono avvicendati nelle varie edizioni sono numerosi, e anche quest’anno la proposta è ampia: di rilevanza storica sono il Gruppo Fiati Musica Aperta e il duo pianistico Tiziana Moneta – Gabriele Rota, che fa ritorno dopo alcuni anni. Inoltre, per quanto riguarda la musica d’oggi, dal 2017 abbiamo il privilegio di collaborare con Achrome Ensemble – quest’anno con quattro appuntamenti – specializzato nel repertorio dell’ultimo secolo.

WL: In una città come Bergamo che cosa significa proporre musica “nuova” al pubblico? Come vengono accolte tali proposte?

PC: Il pubblico nel corso degli anni è sempre stato presente, seppur talvolta con oscillazioni, ma sempre mosso dalla curiosità: i nostri appuntamenti, infatti, avvicinano la musica del presente a brani di repertorio ormai consolidato, per testimoniare un’importante continuità tra il passato e il presente. Luciano Berio, per esempio, nelle famose trasmissioni presentate negli anni Ottanta in RAI, asseriva l’esistenza di «musica e musica»: secondo me, invece, è sempre la stessa musica che dal passato ad oggi prosegue in diretta continuità!

WL: L’Associazione Musica Aperta, nel corso degli anni, si è impegnata e continua ad impegnarsi anche nella riscoperta di compositori bergamaschi poco conosciuti. Perché ciò è importante?

PC: Noi abbiamo la fortuna di vivere in una città che ha avuto una ricchissima tradizione musicale nel corso dei secoli anche se forse, come bergamaschi, non ce ne rendiamo conto. Se per un bergamasco è normale, per esempio, riconoscere l’importanza e il valore del patrimonio pittorico del proprio territorio, ciò non avviene altrettanto a livello musicale. Per superare questo gap bisogna continuare “scavando” e ricercare tutto quel repertorio che, ad oggi, è prevalentemente sconosciuto.

WL: Parliamo dell’edizione di quest’anno: quali sono i programmi e le proposte?

PC: Quest’anno i nostri appuntamenti sono otto, più uno. Quattro di questi sono realizzati in collaborazione con Achrome Ensemble. A tal proposito, è importante segnalare tre concerti: il primo di essi, il prossimo 18 marzo, dal titolo «Pensando a Bruno Bettinelli», è un omaggio al celebre docente, punto di riferimento per tutta una generazione, non solo di compositori; successivamente il 15 aprile, quando verranno eseguiti i 4 brani scritti da compositori – provenienti da tutto il mondo – vincitori della «Call for Scores», iniziativa che prosegue da diversi anni, riscontrando notevole successo; infine l’ultimo appuntamento – il 13 maggio – dal titolo «Contaminazioni», in cui verranno eseguite diverse pagine (anche in prima assoluta) con riferimenti ad altri “mondi” musicali, come i Beatles ad esempio: in questo appuntamento, inoltre, verrà eseguita anche una mia composizione dal titolo «Madrigalismi», ispirata al mondo dei madrigali del compositore rinascimentale Gesualdo da Venosa.

WL: Achrome Ensemble, ma non solo…

PC: Oltre ad Achrome, l’edizione di quest’anno è segnata dal ritorno, dopo tanti anni, del duo pianistico formato da Tiziana Moneta e Gabriele Rota (il 25 marzo), i quali proporranno una sorta di “omaggio” alle programmazioni del passato dei nostri «Incontri», con pagine di Cattaneo, Fellegara, Dvořák e Kodály. Un altro appuntamento (18 febbraio) è quello che vede la partecipazione del Gruppo Fiati Musica Aperta, diretto da me: il titolo del concerto è «Canto di Ringraziamento», il cui titolo deriva dall’ultimo movimento della «Sinfonia n°6» di Beethoven, brano che verrà eseguito insieme a pagine di Donizetti, Haydn, Mozart e Weber.

WL: Tradizione ma anche ricerca: è ciò che contraddistingue l’appuntamento del 4 marzo, con protagonisti la voce di Stella Doz, il violino di Tiziano Giudice insieme alla pianista Stefania Mormone.

PC: Protagonista del concerto sarà un repertorio poco conosciuto, ovvero quello della romanza classica italiana tra Otto e Novecento. Verranno eseguite pagine di Giovanni Sgambati, Gaetano Braga (violoncellista, “rivale” di Alfredo Piatti durante l’Ottocento), per poi giungere al Novecento con brani di Ghedini, Respighi e Berio. Importante è anche il brano, eseguito in questa sede, del compositore bergamasco Roberto Casiraghi, direttore in passato del Conservatorio cittadino e per un certo periodo anche insegnante di Luigi Dallapiccola, la cui produzione è ad oggi quasi totalmente sconosciuta, ma che meriterebbe una maggior attenzione e un’importante operazione di riscoperta.

WL: E l’appuntamento dell’11 marzo?

PC: È un concerto speciale, dal titolo «Syrinx» – in omaggio al celebre brano omonimo di Debussy, che quest’anno compie 110 anni – che vede la partecipazione del flautista Mario Carbotta alle prese con diversi strumenti di epoche storiche differenti appartenenti alla grande famiglia dei flauti: essi verranno utilizzati a seconda del tipo di repertorio eseguito. L’appuntamento aggiuntivo citato all’inizio è quello che si svolgerà domenica 21 maggio, in collaborazione con l’Associazione Dimore Storiche Italiane, anche se l’evento è ancora in fase di definizione.

WL: Ogni anno le proposte del cartellone degli «Incontri Europei con la Musica» sono sempre più ricche soprattutto grazie alla collaborazione di Achrome Ensemble, portando il repertorio d’oggi anche all’interno dei Conservatori. Qual è l’obiettivo di tali proposte e come le accoglie il pubblico più giovane?

PC: Il giovane dovrebbe avvicinarsi a questo repertorio “nuovo” senza timore. D’altra parte, spesso, un giovane dotato di una certa formazione musicale accoglie tali proposte con maggior sospetto, mentre un ragazzo dotato di una preparazione universitaria non specialistica è più disposto all’avventura. Il giovane potrebbe anche ritrovare in questo repertorio elementi che, ad esempio, si possono riscontrare in certe pagine rock o pop: forse, un orecchio più “vergine” è più predisposto a questo tipo di ascolto. Comunque, la curiosità rimane l’elemento più importante per avvicinarsi a questo mondo.

WL: Quali sono i desideri e le speranze per il futuro della rassegna?

PC: In primis per me, l’età inizia a farsi sentire, e mi piacerebbe trovare qualcuno interessato che possa, nel futuro, collaborare alla rassegna. Il mantenimento di una continuità è importante, e a tal proposito sarebbe fondamentale, per aver maggior visibilità, poter contare su un sistema pubblicitario dei nostri appuntamenti diffuso anche da parte delle istituzioni pubbliche, per far conoscere al pubblico di anno in anno le rinnovate proposte. Le ambizioni per il domani, infine, sono quelle di avere sempre idee nuove, in cui la curiosità e lo spirito di ricerca non si esauriscano mai.

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