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Il Museo del Burattino riapre: burattini e marionette dalla Cina, spettacoli, laboratori e formazione

Articolo. L’attività della Fondazione Benedetto Ravasio riparte a pieno regime e va nella Terra del Dragone (ma spiega anche come si lavora in un museo)

Lettura 4 min.
Marionetta cinese della mostra Viaggio in Occidente

Per immaginare un futuro è necessario conoscere il passato, lo sa bene Fondazione Benedetto Ravasio che da quasi trent’anni si occupa di sostenere la cultura del nostro territorio. L’ultimo piano del palazzo della provincia di Bergamo, in via Tasso, ospita il Museo del Burattino di Bergamo.

La Fondazione Ravasio, costituita nel 1993 per preservare il patrimonio e l’eredità artistica del burattinaio bergamasco Benedetto Ravasio, espone alcuni tra i pezzi più significativi di collezioni private di Bergamo e provincia. La conservazione del patrimonio del Teatro di Figura, promosso sin qui dalla Fondazione e da numerosi appassionati collezionisti, ha reso possibile la sopravvivenza della memoria, grazie alla pratica di un mestiere non ancora scomparso, restituendo al pubblico un inedito sguardo sull’identità bergamasca.

Marionette e burattini dalla Cina

Attualmente il museo ospita una collezione permanente composta da più di cento burattini e la mostra temporanea “Viaggio in Occidente. Marionette e burattini della tradizione cinese nella collezione Mario e Giorgio Pasotti. La collezione, nata a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta del Novecento per la curiosità e l’amore di Mario Pasotti nei confronti della cultura cinese, si compone di due fondi: sessantuno marionette a filo e sedici burattini a bastone.

Così spiega la Fondazione: Il viaggio è l’elemento ricorrente e caratterizzante che somma più viaggi: quelli compiuti con spirito avventuroso da Mario Pasotti, negli anni ’80, per trasportare questo prezioso patrimonio dall’Oriente all’Occidente; sono i viaggi fantastici che marionette e burattini raccontano; è il viaggio di Fondazione Ravasio e di Museo del Burattino che, dopo l’incontro inaspettato e stupefacente con la collezione Pasotti, prosegue alla scoperta dei patrimoni artistici e immateriali delle figure animate, compresi nella vastissima e antica cultura cinese. Ecco perché ‘Viaggio in Occidente’, uno dei quattro grandi romanzi della letteratura classica cinese, scritto nel 1590 circa da Wù Chéng’en, non può che esserne il titolo”.

Il programma di giugno è ricco di visite e laboratori, il Museo del burattino è aperto al pubblico da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 18.00; il sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00. Gli ingressi contingentati permettono l’accesso in sicurezza negli spazi, adatti anche alle famiglie, l’ultimo ingresso è previsto un’ora prima della chiusura. I biglietti con prenotazione obbligatoria sono disponibili su museo.fondazioneravasio.it, tutti i laboratori in programma sono adatti ai bambini a partire dai sette anni.

Dopo la visita teatralizzata (di sabato 5 giugno) alla mostra temporanea con Piera Ravasio, Martin Ruis e Sofia Serughetti – che ha introdotto i più piccoli nel mondo delle marionette cinesi e del Teatro tramite le note di “Turandot” di Giacomo Puccini – sabato 12 giugno dalle 16, Luì Angelini e Paola Serafini presentano “La Valigia delle Figure”, una lezione-performance dedicata teatro di figura.

Venerdì 25 giugno dalle 17 sarà la volta di “Turandot” con la Compagnia Carlo Colla & Figli. Il laboratorio musicale, tenuto da Elisa Torri, accompagnerà i bambini nel mondo dell’opera lirica: un incontro per danzare, ascoltare e cantare insieme sulle note di Giacomo Puccini. Ed è proprio con Turandot che si chiude il calendario di eventi di approfondimento alla mostra “Viaggio in Occidente”. Infatti, sabato 26 giugno con appuntamento alle 16, sono Luì Angelini e Paola Serafini i mattatori di “Burattini&Co”, un gioco ideato per il Museo, per adulti e bambini, volto a scoprire tecniche, personaggi e storie del Teatro di Figura.

Diventare operatore museale

Tra i nuovi progetti in partenza c’è il corso per operatori museali, nato in collaborazione con il Museo delle Storie e con Regione Lombardia-P.I.C. Piani Integrati della Cultura. Dieci appuntamenti da lunedì 4 Ottobre a venerdì 3 Dicembre, suddivisi su sei incontri teorici e quattro laboratori. Per iscriversi è necessario inviare la propria candidatura entro il 15 luglio 2021 a [email protected]. L’ammissione al corso sarà comunicata entro il 30 luglio, verificati i requisiti richiesti, secondo l’ordine di arrivo delle domande. È anche possibile assistere come uditori da remoto, senza obblighi di presenza e di valutazione finale. Gli operatori in formazione, oltre a seguire gli incontri e i laboratori, saranno chiamati a collaborare fattivamente all’ideazione dei percorsi educativi, alla ricerca e selezione di materiali documentali e all’approntamento di strumenti di verifica e valutazione.

Ne abbiamo parlato con Luca Loglio, direttore Fondazione Ravasio e Museo del Burattino: “L’obiettivo è quello di creare delle figure, capaci e competenti, che sappiano interfacciarsi con il pubblico e raccontare il museo e le attività che qui accadono, avere un apparato di operatori che ruoti attorno alle nostre proposte. Si conferma la centralità della formazione all’interno del Museo, quale luogo estroflesso, vivo e profondamente connesso alla vita della collettività”.

Narrare Bergamo

Con il corso si inaugura anche un progetto biennale in collaborazione con il Museo delle Storie, il cui obiettivo è la narrazione di diversi ambiti di Bergamo: “Il corso è stato pensato come focus sul patrimonio che questo museo racchiude e racconta – spiega Loglio – Siamo consapevoli che non esistano percorsi specifici sul teatro di figura in ambito accademico universitario, l’intento è perciò anche colmare piccole lacune, ad esempio, capire come si anima una marionetta, cos’è un burattino e in cosa si differenzia da una marionetta, o da un pupo. Vogliamo inoltre dare degli strumenti propedeutici che portino a capire cos’è un patrimonio e come è organizzato, come viene restituito attualmente, come lo si studia e cosa lo caratterizza, tutte informazioni utili dal punto di vista strutturale”.

Un percorso che si prefigge di fornire strumenti di conoscenza per acquisire capacità e creatività personale nella restituzione del racconto: “Porteremo i corsisti a mettersi in gioco tutti gli effetti, partendo da quelli che sono gli elementi puramente teorici, fino ad arrivare ad un momento fattivo/realizzativo. Ci siamo immaginati delle dei percorsi differenziati, di fatto momenti assolutamente autonomi tra di loro uno dedicato all’ ambito bergamasco: dalla costruzione del burattino alle tecniche d’animazione, ma anche al teatro di oggetti, capire come gli oggetti possono raccontare storie e quali potenzialità hanno”.

Senza dimenticare un’attività fondamentale come l’archivistica: “È inoltre in programma un modulo dedicato all’archivistica, perché il museo sta avviando un lavoro di archiviazione digitalizzazione del patrimonio e riteniamo interessante far capire come si procede in quel settore, spiegando le tecniche che stiamo applicando. Infine il corsista sarà invitato a tutti gli effetti a immaginarsi un percorso didattico”.

Il corso richiede la frequenza obbligatoria almeno all’80% degli incontri e dei laboratori. Ai partecipanti e agli uditori del corso saranno date in dotazione una bibliografia critica sul Teatro di Figura e sulla Didattica Museale e una dispensa di supporto agli incontri. Al termine del percorso formativo i corsisti in presenza sosterranno un test di valutazione e verrà loro rilasciato un attestato di partecipazione. Successivamente Museo del Burattino e Museo delle Storie proporranno dei corsi di approfondimento ad ampliamento delle competenze acquisite.

Sito Museo del Burattino

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