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In primavera fiorisce la «Stagione dei Teatri»

Articolo. Prosegue fino a maggio la programmazione della Fondazione Teatro Donizetti con le Stagioni di «Prosa», «Altri Percorsi» e «Appuntamento con la Storia»

Lettura 5 min.
«Cyrano De Bergerac» ((Foto Tommaso Le Pera))

Se siete stati al Teatro Donizetti o al Teatro Sociale anche solo una volta di recente, vi sarete accorti voi stessi dello straordinario trionfo che sta vivendo questa edizione de «La Stagione dei Teatri»; un successo che cresce, anno dopo anno, da diverso tempo. Platea, palchi, gallerie completamente occupati da un pubblico eterogeneo; repliche matinée che fanno sold-out con giovani e giovanissimi spettatori incantati dallo spettacolo. Sempre.

Non è un caso, ma il frutto di un intelligente e appassionato lavoro messo in atto da una macchina umana di addetti ai lavori capaci di cogliere la richiesta di una collettività che ha bisogno di cultura, di teatro. Dall’altro lato, c’è il pubblico che ha fame di sapere e di dimostrare quanto il teatro possa convivere con le evoluzioni tecnologiche del nostro tempo mantenendo le peculiarità proprie del palcoscenico, incantevoli e irripetibili.

Siete ancora in tempo per provare l’emozione unica di sentire un teatro vibrare al ritmo di centinaia di applausi. Qui è dove vi consigliamo di vivere l’esperienza, perché continuano gli appuntamenti de «La Stagione dei Teatri» con grandi protagonisti del teatro italiano. Le Stagioni di «Prosa», «Altri Percorsi» e «Appuntamento con la Storia» della Fondazione Teatro Donizetti proseguono fino a maggio la programmazione iniziata a dicembre, con appuntamenti suddivisi fra Teatro Donizetti e Teatro Sociale.

Stagione di «Prosa», Teatro Donizetti

La stagione prosegue con « Cosa nostra spiegata ai bambini », dal 28 marzo al 2 aprile (sabato 1° aprile doppia replica alle ore 17 e alle 20.30), uno spettacolo di Stefano Massini, per la regia di Sandra Mangini con Ottavia Piccolo e le musiche di Enrico Fink eseguite dal vivo dai Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.

Un’attrice, un ensemble di voci, il palcoscenico: la storia di una donna, di una città, di un anno.
Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi in scena con le parole di Stefano Massini, a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce.

A Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, è eletta Sindaco. Nel mese di aprile di un anno dopo, il giorno 13, Elda Pucci, la Dottoressa, è sfiduciata. A distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo. Un racconto che ha tra i protagonisti la stessa città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, si costituisce parte civile in un processo di mafia. Se riuscissimo a spiegare Cosa Nostra ai bambini , tutto sarebbe diverso. Eppure, le parole più semplici, a volte, sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire.

La Stagione di «Prosa» si concluderà con « Cyrano De Bergerac », in cartellone dal 18 al 23 aprile 2023 (sabato 22 due repliche alle ore 17 e alle 20.30). Uno spettacolo di Edmond Rostand, con adattamento e regia di Arturo Cirillo; in scena Arturo Cirillo, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Valentina Picello, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini.

Arturo Cirillo racconta come il ricordo di un musical visto da ragazzino a Napoli, nell’ancora esistente Teatro Politeama, sia stato il primo moto di questo nuovo spettacolo. Il musical in questione era «Cyrano», tratto dalla celeberrima commedia di Rostand, a sua volta ispirata ad un personaggio storicamente vissuto, coetaneo di Molière.

Lo spettacolo è una continua contaminazione della vicenda di Cyrano di Bergerac, accentuandone più il lato poetico e visionario e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica, con elaborazioni di varie musiche, da Èdith Piaf a Fiorenzo Carpi. Un teatro canzone, o un modo per raccontare comunque la famosa e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano attraverso non solo le parole ma anche le note, che a volte fanno ancora di più smuovere i cuori. La storia di un uomo, o un personaggio, in fondo salvato dal teatro, ora che il teatro ha più che mai bisogno di essere salvato.

Stagione di «Altri percorsi», Teatro Sociale

Giovedì 27 aprile 2023 tornano a Bergamo Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses e Julia Varley con lo spettacolo «Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa». Una produzione di Teatro Biondo Palermo e Gitiesse Artisti Riuniti in collaborazione con Nordisk Teaterlaboratorium.

Eugenio Barba accompagna Lorenzo Gleijeses da molti anni intercettando e esaltando le qualità e le intuizioni di un percorso di formazione e conoscenza, contaminato con il metodo della storica compagnia di Hostelbro e nato all’interno dell’Odin quando Lorenzo era ancora un ragazzo. La scintilla che ha messo in moto il processo di creazione di questo lavoro è scaturita dallo stridore e dalle assonanze generati dall’accostamento dell’opera di Kafka con gli oggetti coreografici creati da Michele Di Stefano con Lorenzo Gleijeses. Ne è nato uno spettacolo in cui si intersecano tre diversi nuclei narrativi: alcuni elementi biografici dello stesso Kafka; la vicenda del personaggio centrale de «La Metamorfosi», Gregorio Samsa, e quella di un immaginario danzatore omonimo che rimane prigioniero della ripetizione ossessiva dei propri materiali performativi in vista di un imminente debutto.

Giovedì 4 maggio sarà la volta di Les Moustaches con lo spettacolo « La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza ». Un testo di Alberto Fumagalli, per la regia Ludovica D’Auria e Alberto Fumagalli, con Francesco Giordano, Giacomo Bottoni e Antonio Orlando.

Lo spettacolo è la storia di un ragazzo che appartiene ad un mondo lontano, senza alcuna possibilità di esaudire il proprio sogno. Il suo destino è segnato, il suo carattere è condizionato, la sua vita è soffocata da un ambiente che gli sta stretto come un cappottino antigelo sta stretto ad un bulldog inglese.

Ciccio Speranza è un ragazzo grasso, ma leggero, con un’anima talmente delicata che potrebbe sembrare quella di una graziosa principessa nordeuropea. Ciccio Speranza vive in una vecchia catapecchia di provincia dove si sente soffocare, come una fragile libellula rosa in una teca di plexiglass opaco. Ciccio Speranza ha un sogno troppo grande per poter rimanere in un cassetto di legno marcio: vuole danzare. In una sperduta provincia di un’Italia sperduta, la sperduta famiglia Speranza vive da generazioni le stesse lunghissime giornate. Solo, in fondo, nella sua fragilità, Ciccio vuole scappare da quel luogo che mai ha sentito come casa. Attraverso il suo gutturale linguaggio, il suo corpo grassissimo e il suo sogno impacciato, il protagonista, in tutù rosa, non smetterà mai di danzare, raccontandoci la sua vita così come la desidera.

«Appuntamento con la Storia», Teatro Sociale

Lunedì 17 e martedì 18 (in matinèe) Elio De Capitani e Ferdinando Bruni presentano « Diplomazia » di Cyril Gely, nella traduzione di Monica Capuani. Uno spettacolo di Elio De Capitani e Francesco Frongia con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Michele Radice, Alessandro Savarese e Simon Waldvogel. Una produzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile di Catania in collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura.

È una notte parigina cupa, afosa e opprimente. Il generale Dietrich Von Choltitz è nel suo studio, una suite dell’Hotel Meurice, alle prese con l’ordine di distruggere la città e rendere chiaro al mondo che i tedeschi, se non fossero stati più in grado di controllare l’Europa, avrebbero potuto ancora raderla al suolo.
Da un duro generale prussiano di lungo corso come Von Choltitz ci si può solo aspettare che obbedisca agli ordini senza discutere, ma proprio quando tutto sembra deciso e l’orribile piano sta per scattare, appare l’imprevisto, l’incidente che cambia la storia, nelle vesti di un elegante console svedese: Raul Nordling.

Bruni e De Capitani tornano a sfidarsi sul palcoscenico e ci restituiscono i ritratti di due uomini che indossano prima di tutto l’anima e lo spirito del tempo. Uomini che hanno attraversato la storia e hanno contribuito a plasmarla, che con le loro azioni hanno contribuito a costruire una pace faticosa, ponendo le basi per la rinascita dell’Europa. Non sappiamo se a Parigi l’alba avrà alleviato la calura opprimente della notte con un soffio di aria fresca, ma certamente sappiamo che è stata un’alba di riscatto e di libertà e che noi europei dobbiamo gratitudine a quei due uomini per essersi parlati aldilà degli schieramenti, per aver usato tutte le armi della diplomazia per evitare distruzione e morte.

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