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La passeggiata teatrale di Erbamil, quando settembre porta il teatro nel bosco

Articolo. A dieci anni dalla sua prima edizione, l’escursione teatralizzata della compagnia di Ponteranica torna sabato 4 e consacra il Parco dei Colli come una scenografia spettacolare dai toni fiabeschi. Ma anche gli alberi come protagonisti di storie da raccontare, che punteggiano l’itinerario nella boscaglia

Lettura 3 min.

Il 2020 per Erbamil è stato un numero tondo: 30 anni di attività. La compagnia-teatro di Ponteranica non è stata l’unica realtà a dover rimandare festeggiamenti o iniziative, compresa una di quelle a cui Fabio Comana e il suo staff sono particolarmente affezionati: la passeggiata teatrale nel Parco dei Colli, un evento che negli ultimi anni ha tradizionalmente segnato un momento di passaggio tra l’estate e l’autunno nella vita teatrale bergamasca. Per Erbamil è quindi una grande gioia presentare l’edizione 2021: appuntamento a sabato 4 settembre, con riserva di spostamento a venerdì 10 in caso di forte maltempo. Le modalità di prenotazione sono dettagliate sul sito e sulla pagina Facebook di Erbamil. La partecipazione è a offerta libera e consapevole, con prenotazione, ovviamente, obbligatoria tramite un semplice form online, in cui gli spettatori potranno scegliere l’orario preferito tra 19:30, 20, 20:30 o 21.

È un momento, quello della fine dell’estate, sicuramente favorevole all’immersione nella natura e in special modo nei boschi, che iniziano ad assumere sfumature e odori diversi e a transitare lentamente nell’autunno, tra i primi tappeti di foglie. Il Parco dei Colli offre uno sfondo ideale alla passeggiata organizzata da Erbamil. Il pubblico, diviso in piccoli gruppi, percorre circa 3 chilometri sul sentiero ciclopedonale del parco, sostando di volta in volta in alcune stazioni teatralizzate. Gli interventi sono di tipo teatrale, musicale o una commistione tra i due; brevi incursioni artistiche a punteggiare il percorso degli spettatori nel folto del bosco. Gli alberi, d’altronde, sono personaggi a tutti gli effetti di questo spettacolo itinerante.

“Ogni anno diamo un tema portante alla passeggiata e quello scelto quest’anno è il respiro degli alberi”, racconta Fabio Comana. “Vogliamo metterli in rilievo come veri e propri protagonisti del parco. Il respiro, poi, è un elemento basilare per la vita, e quello che stiamo attraversando con il Covid, una malattia che colpisce proprio le vie respiratorie, lo sottolinea ancora di più. Dovremmo valorizzare al massimo il contributo degli alberi, che forniscono ossigeno e sono essenziali per gli equilibri ambientali. È ormai chiaro che si tratta di aiutare noi stessi e la nostra salute, insieme a quella del pianeta”.

In scena, quindi, narrazioni sul rapporto tra esseri umani e alberi, ma non solo: “Non si tratta solo di raccontare delle storie, ma anche di impersonare gli alberi, renderli protagonisti, creando una fisicità e una gestualità ispirata al mondo botanico”, continua Fabio. “Qualcosa che va oltre al semplice sguardo esterno”.

Tra gli artisti che daranno vita alle scene, Vittorio Di Mauro e Giuliano Gariboldi, attori storici della compagnia; Simone Pagani, bassista dei Pinguini Tattici Nucleari, che curerà un intervento teatrale e musicale ad hoc per l’iniziativa, insieme alla cantante e attrice Claudia Perossini; la musicista e cantante Ilaria Nozza, che accompagnerà un intervento di Enzo Mologni, direttore artistico di Albanoarte, con cui Erbamil ha una collaborazione di lunga data, ancora più intensa dopo il coinvolgimento nel progetto Saltamuretto; e per finire Sara Pagani, ex allieva Erbamil neo-diplomata all’Accademia Nico Pepe di Udine. Inoltre, il progetto vede la partecipazione di allievi e allieve della scuola teatrale della compagnia, che hanno così l’occasione di vivere una prima esperienza in un contesto scenico reale.

Come iniziativa aggiuntiva rispetto alle precedenti edizioni, quest’anno verrà proposta anche una mostra fotografica. Mario Albergati, artista e fotografo, ha lavorato specificamente sugli alberi del parco, concentrandosi su dettagli e particolarità visive. A fine passeggiata, il pubblico potrà accedere alla mostra allestita negli spazi del Monastero di Valmarina, che resteranno a disposizione per tutta la settimana: chi vorrà visitarla con più tranquillità potrà tornare nei giorni successivi.

“È la prima volta che collaboriamo con Mario”, dice Fabio. “Lo conoscevo come artista, ma è una figura molto poliedrica, e soprattutto ho scoperto con piacere il suo progetto specifico sugli alberi del Parco dei Colli, che sono esattamente quelli che vogliamo valorizzare con la nostra iniziativa. Vogliamo che il nostro focus siano proprio gli esemplari locali, il patrimonio boschivo che caratterizza il nostro territorio”.

Quella della passeggiata teatrale è una storia ormai lunga, con una fase originaria, negli anni ’90, sotto forma di festival con spettacoli organizzati nel bosco, La Tana di Puck, in onore del celebre folletto shakespeariano di “Sogno di una notte di mezza estate”. Un’esperienza che è evoluta nel tempo e nel 2010 è diventata l’iniziativa che è oggi. Fortunatamente, si tratta di un format che si adatta benissimo a restrizioni e contingentamenti anti-Covid:

“Abbiamo sempre approntato gruppi piccoli, per rispetto dell’ambiente naturale: vogliamo consentire al pubblico di entrare nel bosco ‘in punta di piedi’”, spiega ancora Fabio. Così, gli spettatori si immergono totalmente nell’ambientazione del bosco con la luce del crepuscolo o in notturna, attraversandolo come se fossero immersi in una favola. Anche per questo, l’iniziativa si svolge adattandosi ad alcuni agenti atmosferici: negli anni scorsi il pubblico ha passeggiato anche con leggere pioggerelline, che contribuivano all’atmosfera fiabesca del bosco.

“Ricordo l’edizione del 2018, in cui avevamo lavorato proprio su ‘Sogno di una notte di mezza estate’. Avevamo deciso di organizzare un percorso itinerante diverso dal solito, con una deviazione conclusiva in Maresana. Destino ha voluto che quel giorno diluviasse: tutto il pubblico si è presentato lo stesso, con giacche a vento e ombrelli. Cosa potevamo fare? Siamo andati in scena facendo le repliche in mezzo al fango. È stato un momento magico”, sorride Fabio.

Il bosco, d’altra parte, è una splendida scenografia, e basta guidare gli spettatori e aggiungerci la sapienza teatrale per avere una messa in scena quasi incantata. Il fatto di trovarsi al di fuori dal teatro, poi, impone delle scelte ma dà anche possibilità, come, in questo caso, l’aspetto illuminotecnico: “Volevamo un impianto luminoso il meno invadente e inquinante possibile in modo che i nostri interventi fossero a impatto zero. L’idea è che dopo il passaggio degli spettatori il bosco resti immutato, si richiuda silenziosamente dietro di loro. Quindi abbiamo scelto speciali torce ricaricabili che ricalcano al massimo la luce naturale, e luci a LED integrate nei costumi. L’effetto è davvero magico: le figure degli attori sembrano moderni grilli parlanti che appaiono nel bosco”.

Sito Erbamil

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