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«Toponomastica», uno spettacolo per guardare la città da un’altra prospettiva

Articolo. Continua la rassegna «Vicoli» a cura di TAE Teatro. Sabato 3 settembre alle 21 presso la Biblioteca di Rivolta d’Adda, Marta Pistocchi e Alessandro Sicardi, con la regia di Rita Pelusio, presentano un teatro-canzone dedicato alla città

Lettura 3 min.

Se i topi sapessero parlare cosa direbbero della nostra (e delle loro) città? E se sapessero cantare, con che canzoni la racconterebbero? «Toponomastica» (2020) è l’album di esordio da cantautrice di Marta Pistocchi, che raccoglie nella musica e nei testi tutte le influenze del suo percorso. Dodici brani di ironia e leggerezza a tempo sincopato, canzoni urbane, metropolitane.

Un racconto in musica della città che punta l’obiettivo su quei particolari che sfuggono alla fretta. Come spiega l’autrice: «Il punto non è tanto “quale” città, bensì “come” guardarla. “Toponomastica” suggerisce un modo di osservare, con una punta di sarcasmo sulle abitudini umane. Abbiamo portato questo spettacolo in borghi e paesini molto piccoli e distanti dalla metropoli, eppure funziona lo stesso, perché lo schema non cambia».

Sì, perché «Toponomastica» non è solo un album disponibile su tutte le piattaforme online, è anche uno spettacolo teatrale comico musicale, con Marta Pistocchi e Alessandro Sicardi, per la regia di Rita Pelusio e la drammaturgia di Domenico Ferrari, con scene e costumi di llaria Ariemme, prodotto in collaborazione con PEM Habitat Teatrali. «Sapevo di non volerne fare semplicemente un live, volevo che le canzoni fossero parte di uno spettacolo, così mi sono affidata alla regia di Rita. Lei ha una grande esperienza con il teatro comico ed è sua l’intuizione di illustrare la toponomastica urbana tramite i topi che la attraversano», racconta Pistocchi.

Una lunga coda da topo che spunta dai pantaloni e i capelli raccolti in due chignon alti ai lati della testa, a figurare le buffe orecchie dei roditori. Così entra in scena Marta Pistocchi, insieme al suo inseparabile violino: «Sono nate prima le canzoni e poi lo spettacolo. Ho voluto provare a mettermi in gioco, sperimentandomi come cantautrice. Nel mio percorso professionale ho composto musica, ma non avevo mai scritto parole prima ed è stata un’esperienza che mi ha divertito molto». La musicista e cantautrice dalle caratteristiche interpretative clownesche divide il palco con il chitarrista Sicardi, in una pièce comica che non è fatta solo di risate, ma anche di tenerezza, malinconia e resistenza. Un inno alla città abitata, vista dal basso.

Dopo il diploma all’accademia internazionale della musica di Milano e al conservatorio di Piacenza, il primo grande amore di Marta Pistocchi è la musica popolare dell’Est europeo, balcanica e rom e tuttora collabora stabilmente con Jovica Jovic, nei Muzikanti di Balval. Fa, inoltre, parte dell’Orchestra multietnica di via Padova ed è fondatrice del gruppo SwingEst, band che unisce due generi: il balkan e lo swing. È del 2017 il suo album da solista, «Sviolinate», brani inediti per violino solo e loop station. Ma è nell’incontro tra musica e teatro che la violinista trova la sua vera vocazione, formandosi come attrice e clown, e realizzando uno spettacolo comico musicale one woman show: il «Grand Cabaret de Madame Pistache».

Un percorso che la porta a quest’ultimo lavoro: «In “Toponomastica” raccolgo tutti i generi musicali che ho incontrato e amato lungo la mia strada. Ho spaziato molto, sempre rimanendo vicino all’ambito della musica popolare. Forse è proprio questo il cappello che raccoglie tutti i generi che suono». Poliedrica musicista di scena per diverse produzioni, Pistocchi collabora stabilmente con la storica compagnia marionettistica Gianni e Cosetta Colla ed è parte della compagnia italo-francese di circo contemporaneo Circo Zoé.

«Toponomastica»

Lo spettacolo nasce da un nucleo di canzoni originali scritte e composte da Marta Pistocchi: «In un inverno in cui c’era poco lavoro, trovandomi più spesso a casa, ho scelto di focalizzarmi su un tema, quello dell’osservazione della città. Nel mio caso Milano, alla quale ho voluto dedicare delle canzoni. Mi ha mosso l’intenzione di considerare la città partendo dai suoi aspetti più piccoli. Quelli che più mi rappresentano, distanti dalla metropoli frenetica della moda e del lavoro».

Così sono nate le canzoni dedicate alla linea filobus 90/91, ai murales, all’albero più antico di Milano, la quercia rossa di Piazza XXIV Maggio. Non solo brani per riflettere, ma anche un atto di amore verso la città. È dalla medesima spinta, intellettuale ed emotiva, che è stato modellato questo spettacolo in cui satira e poesia si mescolano con inaspettata freschezza.

Un’immaginifica conferenza di i topi che analizzano con pungente ironia le regole e gli stili di vita delle nostre città, e i vizi e le virtù degli umani che vi abitano. Lo sguardo dei topi, interpretati da Pistocchi e Sicardi, è uno sguardo diverso, laterale. La prospettava dal basso degli ultimi, degli emarginati, ma anche di quelli che vedono nei paesaggi urbani una possibilità infinita, un laboratorio di socialità che può unire molto più che dividere.

«Toponomastica» è un teatro-canzone dove il tradizionale schema del cabaret milanese si lascia contaminare e ibridare. Il clown prende il sopravvento, ma lascia spazio alle influenze musicali più disparate. Il tutto dà vita a un pastiche inaspettato e sorprendente che ci prende per mano e ci conduce alla scoperta di una città che troppo spesso non sappiamo guardare con occhi abbastanza attenti.

La rassegna

«Vicoli» è una rassegna consolidata che TAE Teatro ha organizzato nel corso degli anni col patrocinio dei Comuni di Treviglio, Rivolta d’Adda, Cassano d’Adda, Brignano Gera d’Adda, Fara Gera d’Adda, nonché di Regione Lombardia, della Provincia di Bergamo, della Fondazione Comunità Bergamasca e della Fondazione Cariplo e il supporto di vari sponsor e partner. Inoltre, è inserita nei Circuiti Spettacolo dal Vivo.

La formula del festival, inizialmente di strada e successivamente anche in altri ambiti, ha ottenuto notevole apprezzamento da parte del pubblico soprattutto in relazione alla politica dell’occupazione artistica di spazi che appartengono alla quotidianità come i chiostri di edifici antichi, biblioteche, vicoli di centri storici e piazze.

La rassegna – che negli ultimi anni ha affiancato a più riprese anche una mini-rassegna «Aspettando Vicoli» – è un appuntamento fisso che suscita grande attesa sul territorio da parte di un pubblico di affezionati che da anni segue le proposte con crescente entusiasmo. «Vicoli» proseguirà fino all’11 settembre, tutti gli eventi e le informazioni sono disponibili sul sito.

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