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“Young Adult”, il teatro per gli adolescenti di Pandemonium (e per i bambini Gianni Rodari)

Articolo. Nel finesettimana del 23-25 ottobre tre appuntamenti dedicati al grande scrittore per bambini e la prima data della rassegna dedicata agli adolescenti con “Blackout” di ABC Allegra Brigata Cinematica

Lettura 4 min.
“Blackout”

C’è qualcosa di più lontano dai giovani digitali del teatro? Forma espressiva per sua natura analogica, incentrata sulla parola e sul gesto, in realtà riesce a cambiare con il tempo che cambia, si torce ed evolve a livello culturale, financo antropologico. Insomma il teatro non è mai vecchio se rinnova i propri linguaggi, adattandoli ai ritmi e alle metriche del contemporaneo.

È proprio quello che prova a fare la stagione “Young Adult” di Pandemonium Teatro. Spettacoli che si rivolgono agli adolescenti (e alle loro famiglie) per affrontare la tempesta di un’età in cui non si è più bambini, ma non si è neanche “grandi”, bensì appunto giovani adulti che surfano sulle onde di un’epoca in mutamento, dove i flutti creano una frattura di linguaggio e di visione con i genitori. Una meccanica che è sempre esistita fra generazioni e generazioni, ma che oggi forse è più profonda, perché va a modificare gli assetti del nostro vivere in comune e crea un panorama contraddittorio (pensiamo ad esempio che chi protesta per la crisi climatica è la stessa generazione della violenza verbale di certa trap) ma fecondo.

I giovani oggi sembrano possedere quasi fisiologicamente la tecnologia, come protesi del corpo. La loro velocità nel manipolare l’oggetto digitale è impressionante, quando invece per un trentenne o poco più uno smartphone o un tablet sono cose su cui fare un lavoro culturale, di apprendimento, a volte lento e difficoltoso.

Si inserisce in questo contesto “Young Adult” 2020/21. Si comincia sabato 24 ottobre, ma prima, venerdì 23, quasi a voler dichiarare un’eredità, ci sarà il primo dei tre appuntamenti del finesettimana dedicati a Gianni Rodari, di cui ricorre il centenario della nascita, all’interno del programma di “Teatro delle Meraviglie. “Storie e filastrocche… Gianni Rodari su tutte le bocche!”, lettura scenica e narrazione con Tiziano Manzini, raduna storie e filastrocche dello scrittore di Omegna scelti da opere come “Storie per giocare”, “Le avventure di Tonino l’invisibile”, “Filastrocche in cielo e in terra” e “Favole al telefono”. “Come lui stesso ci ha insegnato – spiega Tiziano Manzini – l’unica regola sarà quella di raccontare sempre in modo leggero, divertente; anche se il buon gusto, come l’autore sempre ci ricorda, non potrà mai mancare. La sua ‘grammatica della fantasia’ sarà la nostra stella polare nel viaggio”. Lo spettacolo è rivolto a bambine, bambini e adulti dai 5 anni. L’ingresso, quale gesto di apertura verso il pubblico ritrovato, sarà eccezionalmente di 1 €; inizio alle 20.30 (biglietteria dalle 19, prenotazioni 035 235039 - [email protected]) al Teatro di Loreto di Bergamo (Largo G. Röntgen, 4).

“Favole al telefono” sarà anche al centro di uno dei due spettacoli di domenica 25 ottobre, “Storie di Gianni” di Teatro delle Quisquilie. Una raccolta di racconti densi d’inventiva e colpi di scena, frutto di quella fantasia che per Rodari era quasi come un muscolo da allenare: l’autore metteva l’inventiva sullo stesso piano della grammatica, che impone regole da imparare, con la differenza che le regole della fantasia si possono trasgredire, personalizzare e reinventare. Le favole telefoniche di Rodari hanno attraversato oltre cinquant’anni di generazioni di bambini e incantano ancora oggi i più piccoli (dai 4 ai 10 anni). L’appuntamento è al Teatro degli Storti di Alzano Lombardo alle 16.30, l’ingresso è di 6 € e, in osservanza alle disposizioni antiCovid, è raccomandata la prenotazione (035 235039).

Sempre domenica 25 ma a Bergamo, al Teatro di Loreto (Largo G. Röntgen, 4, ore 16.30, ingresso 6 €, prenotazioni 035 235039 - [email protected], per bambini dai 5 anni) Teatro del Vento andrà in scena con “Filastrocche Musicali”. Uno spettacolo di narrazione, canto e musica dal vivo con Chiara Magri e Matteo Zenatti. In scena un attore ed un musicista per omaggiare le invenzioni letterarie di Gianni Rodari intrecciando racconti e canzoni dal vivo. Verranno riprese anche in questo caso “Le favole al telefono” ma pure le filastrocche che furono musicate negli anni ’70 da Sergio Endrigo e da Lucia Mannucci e Virgilio Savona del Quartetto Cetra, qui riproposte con un armamentario formato da diverse percussioni, un’arpa, una chitarra, maracas, fischietti, delle uova di legno pigolanti e perfino una “zanza” indiana.

Fra i tre omaggi a Rodari ci sarà la prima proposta di Young Adult: sabato 24 ottobre alle 21 “Blackout” della compagnia bergamasca ABC Allegra Brigata Cinematica al Teatro di Loreto di Bergamo (Largo G. Röntgen, 4). Uno spettacolo che condurrà il pubblico di adolescenti e adulti nel mondo immaginario di Uoz (app), dove sono permesse solo relazioni virtuali.

Già presentato al Festival Danza Estate 2016, “Blackout” è una performance con due personaggi onirici, ognuno ingabbiato in un proprio, ipertrofico canale comunicativo fatto di immagini, video, suoni, post, emoticons. Pixel si esprime solo tramite immagini, video e foto, non parla, non tocca, non sa ascoltare. Gli interessa inglobare il mondo nel suo personale schermo e moltiplicare con voracità i punti di vista da cui catturare la realtà. Sonar è la ragazza dai mille e zero volti, dalle mille immagini profilo che scorrono sul suo viso-tablet. Non ascolta veramente ciò che succede attorno a lei, è immersa nel mondo social, un personaggio grottesco, una sorta di pierrot contemporaneo che vive e trasmette le sue emozioni solo attraverso emoticons, condivisioni e immagini. Nel loro diluvio di gesti sincopati e interazioni virtuali non riescono a costruire un discorso che davvero parli di loro.

Come diceva Marshall McLuhan “il medium è il messaggio”, almeno fino a quando un blackout generale, generato da un contatto fisico imprevisto e vietato, spegne il loro mondo e li estromette dal sistema. Nel dover fare di necessità virtù, troveranno un nuovo e più autentico modo per relazionarsi al mondo che li circonda. La particolarità di “Blackout” è l’utilizzo della danza come linguaggio scenico, con una partitura di movimenti ispirata allo smartphone e al tablet, quali “piccoli rettangoli in cui è racchiuso il nostro mondo – spiega la compagnia – Il collo si incurva, lo sguardo si cristallizza e tutto ciò che c’è attorno perde di interesse”. L’obiettivo è fare riemergere il corpo, che le tecnologie ci stanno facendo “dimenticare” (ingresso adulti 8 €, ragazzi/e fino ai 18 ann) 6 €; apertura biglietteria ore 19:30; prenotazione 035 235039 - [email protected]).

Tutti gli spettacoli previsti rispettano le norme di sicurezza anti-covid. Gli spettacoli serali (alle 21 o alle 20:30, a seconda della rassegna) hanno la durata di all’incirca un’ora. Questo permette al pubblico di rientrare a casa entro il “coprifuoco” delle 23:00.

Sito Pandemonium Teatro