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Un sondriese su due è pronto per l’elettrico. Ecco i risultati dell’indagine

Articolo. I lettori de La Provincia di Sondrio che hanno partecipato al sondaggio lanciato in collaborazione con Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia confermano la praticità dell’auto di proprietà. Tra i criteri di scelta, la sicurezza e i consumi

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Un sondriese su due è disposto a valutare l’acquisto di un’auto elettrica nei prossimi tre anni. Addirittura, il 36,78% la valuterebbe nell’immediato. È quanto emerge dal sondaggio che La Provincia di Sondrio in collaborazione con Bonaldi - Gruppo Eurocar Italia ha dedicato al mondo della mobilità a zero emissioni. Alla survey hanno risposto in molti: quasi 500 lettori del sito del giornale, con un’età compresa tra i 22 e gli 86 anni.

Il 65% dei partecipanti risiede in provincia. La percentuale rimanente è composta da persone che non abitano a Sondrio, ma frequentano il territorio principalmente per lavoro o perché hanno parenti o seconde case nella zona. L’interesse nei confronti della mobilità elettrica si è spinto addirittura oltre confine: accanto a quelle dei lettori italiani, abbiamo raccolto risposte dal Belgio, dalla Francia, dalla Cina e dalla Svizzera. Dalle risposte qualitative si tratta di persone originarie del territorio sondriese ma che si sono trasferite all’estero.

Un identikit dei partecipanti

Per comprendere la sensibilità al tema dell’elettrico in tre momenti diversi della vita, abbiamo scelto di analizzare le risposte ricevute su basi anagrafiche. Gli intervistati sono stati divisi in quattro categorie: un primo gruppo di età inferiore ai 40 anni (8% degli intervistati), un secondo gruppo di età tra i 40 e i 60 (43%), un terzo di età superiore ai 60 anni (42%) e un ultimo di età superiore ai 75 anni (7%). Tra i partecipanti, il 67% lavora e si muove in auto principalmente da solo. Un terzo degli intervistati invece dichiara di essere in pensione e di muoversi solitamente in coppia.

Le risposte alle prime domande dell’indagine offrono una fotografia della relazione dei sondriesi con la mobilità in generale. «Abbiamo intervistato abitanti di 58 comuni sui 75 facenti parte della provincia», ha spiegato il curatore Francesco Sforna, responsabile per l’innovazione de La Provincia. La maggior parte degli intervistati vive in comuni con meno di 10.000 abitanti (62%), il 22% vive nel capoluogo, mentre il 20% risiede in comuni di montagna.

L’auto privata si rivela il mezzo di trasporto prevalente: vi ricorre il 95% dei partecipanti. Bike sharing, car sharing e monopattino non sono mai stati provati, a quanto dichiarato dalla quasi totalità della popolazione. L’auto, utilizzata soprattutto per svolgere commissioni o per attività personali, è spesso associata a concetti che vanno oltre il mero «mezzo di trasporto». Per il 34% degli intervistati rappresenta infatti indipendenza e una compagna di avventure, per il 14% una passione e per un altro 7% un’espressione di stile.

Il rapporto con l’elettrico

Il parco auto degli intervistati è stato parzialmente rinnovato negli ultimi anni: quasi la metà dei veicoli degli intervistati ha infatti meno di 5 anni. La benzina e il diesel sono le alimentazioni dominanti (73% dei veicoli), mentre il 5% delle auto utilizza metano o GPL. I dati relativi all’elettrico possono essere considerati un buon punto di partenza: il 22% dei rispondenti al sondaggio, infatti, guida una vettura elettrica o un’ibrida elettrica. Nel complesso, l’auto elettrica sembra attrarre oggi più che in passato: il 43% degli intervistati ha già avuto un’esperienza alla guida. A colpire principalmente, sono stati le prestazioni e i consumi. A non soddisfare il 22% dei rispondenti, invece, la percorrenza delle vetture provate.

Pensando alla propria auto ideale, gli intervistati ritengono che gli elementi più importanti siano la sicurezza (90%), i consumi e la praticità (75%). Nella parte bassa della classifica, troviamo invece il design (26%) e l’eleganza di una vettura (19%). Il suono del motore è ritenuto pressoché irrilevante da più del 60% dei partecipanti alla survey. «Si tratta di un elemento spesso associato in negativo alle auto elettriche, ma in realtà poco rilevante per le persone», ha sottolineato Francesco Sforna.

La propensione all’acquisto

Nella nostra analisi ci siamo interrogati su quale fosse l’identikit dell’automobilista propenso ad acquistare un’auto elettrica nel prossimo biennio. Per farlo, abbiamo chiesto agli intervistati se, qualora avessero la necessità di cambiare auto nei prossimi due o tre anni, fossero disposti a valutare un’elettrica su una scala da 1 a 5. Premesso che il 57% degli intervistati ha risposto positivamente, abbiamo voluto approfondire le caratteristiche e le abitudini del campione più incline all’auto elettrica.

Abbiamo quindi considerato l’età, l’occupazione, il comune di residenza e i suoi attributi (altitudine, popolazione, densità), le caratteristiche del veicolo attualmente posseduto (età del veicolo, alimentazione, segmento), le abitudini di utilizzo, i chilometri medi annui ed altri parametri. Molti di questi non sono risultati collegati in maniera determinante alla propensione verso l’elettrico come i chilometri medi annui o il vivere in un paese di montagna rispetto al vivere in città.

Gli esiti del sondaggio hanno indicato che chi vive in Alta Valle è 2,8 volte più propenso verso una vettura a zero emissioni rispetto a chi vive in città. Con l’aumento dell’età e della dimensione del paese di residenza diminuisce la propensione. Chi studia, inoltre, si rivela meno interessato all’acquisto di un’auto elettrica rispetto a chi lavora (probabilmente per una tematica economica, visto l’aumento della sensibilità ai costi). Chi possiede già un’ibrida elettrica, infine, è 3,67 volte più propenso rispetto a chi guida un’auto ad alimentazione tradizionale o un’ibrida (gas/metano). Coloro che sono sensibili alla salvaguardia dell’ambiente si sono dimostrati 3,15 volte più orientati verso l’auto elettrica mentre chi è sensibile al tema della sicurezza è risultato meno attratto. La propensione nei confronti del «green» è il driver principale che spinge verso l’elettrico, ma i costi di gestione e acquisto risultano ancora un limite.

La praticità nell’uso quotidiano preoccupa e la rilevanza di questo aspetto cresce con l’età. Se la preoccupazione relativa ai costi incide maggiormente sui più giovani, che hanno difficoltà a permettersi una vettura elettrica, coloro che hanno una possibilità economica maggiore risultano scoraggiati dalle problematiche legate alla praticità del veicolo.

Chi ha già acquistato un’elettrica rinnoverebbe la scelta. Concetto non così vero per chi ha solo «provato» l’elettrico per un periodo limitato, probabilmente per preoccupazioni legate ai costi, alla ricarica e alla percorrenza. Secondo la maggior parte degli intervistati, questa resistenza potrebbe essere risolta o sensibilmente mitigata con una prova prolungata (7 giorni) prima dell’acquisto, così da testare nella quotidianità l’uso dell’auto elettrica.

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