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«Fiera di Sant’Alessandro»: Concorsi, Regine e Cavalli

Articolo. Il «Concorso internazionale di Bergamo per cavalli purosangue arabi», il debutto dell’«Egyptian Event Europe», il tradizionale premio per i bovini «Regine di Razza della Fiera»: sono i tre eventi più attesi della Fiera di Sant’Alessandro, che inaugurerà domani alla Fiera di Bergamo. Una manifestazione dedicata al mondo agricolo e zootecnico, dove troveranno spazio espositori, convegni, stand enogastronomici, musica e cultura rurale

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Oggi la «Fiera di Sant’Alessandro» è un’importante manifestazione agricola e zootecnica, in cui si trovano – nei padiglioni delle strutture della via Lunga – spazi dedicati anche a equitazione, macchinari e attrezzature per la coltivazione. Alla Celadina, in occasione della festa del Santo Patrono, arrivano le giostre, mentre lungo il Sentierone le bancarelle di Sant’Alessandro animano il grande lastricato che termina con la Chiesa di San Bartolomeo.

Queste le tracce sparse di una manifestazione dalle origini antichissime: dal decimo secolo, infatti, proprio dove oggi si trova il Sentierone, la passeggiata dei bergamaschi, c’era il Prato di Sant’Alessandro. Qui, in occasione della festa del Patrono, quello che durante l’anno era un’area di pascolo per gli animali, si trasformava in un crocevia di bancarelle, popolato di mercanti, allevatori, contadini, commercianti e artigiani.

La «Fiera di Sant’Alessandro», che inaugurerà domani e proseguirà fino a domenica 4 settembre, porta con sé la memoria di quegli antichi scambi commerciali, esponendo oltre 500 animali, tra cui 250 cavalli, 220 bovini e presentandosi ancora con lo spirito conviviale di un antico mercato, attento però alle ultime novità del settore.

In programma ben tre appuntamenti pensati per premiare l’eccellenza nell’allevamento: il «Concorso Internazionale di Bergamo per cavalli purosangue arabi», l’«Egyptian Event Europe», sempre dedicato agli equini arabi ma di linea egiziana, e le «Regine di Razza della Fiera», dedicato ai bovini.

«Il programma dei concorsi prevede due campionati distinti: quello internazionale, nella giornata di sabato e l’Egyptian Event Europe, la domenica – spiega Carlo Conte, direttore operations Promoberg – Le diverse categorie sono divise come sempre in base al sesso e all’età del cavallo. Con il concorso internazionale, Bergamo è già da anni una tappa importante del circuito internazionale; l’aver aggiunto anche l’Egyptian Event Europe non fa altro che rafforzare la bontà dello show di Bergamo».

Giunto alla sua decima edizione, il «Concorso Internazionale di Bergamo per cavalli purosangue arabi» è uno degli appuntamenti fissi degli esperti e degli appassionati di settore. Protagonista il purosangue arabo, il più prestigioso cavallo tra le oltre 200 razze esistenti. Questo pregiatissimo animale è il risultato di secoli di selezione e il suo patrimonio genetico ancora oggi è presente nell’85%-95% degli esemplari del mondo.

Accanto al concorso internazionale, quest’anno la «Fiera di Sant’Alessandro» ospita anche l’«Egyptian Event Europe», l’evento europeo dedicato ai cavalli di linea egiziana, che si è sempre tenuto in Germania. «Dopo lo stop in Germania imposto dalla pandemia, gli organizzatori hanno deciso di rendere itinerante l’Egyptian Event – commenta Carlo Conte – è molto significativo, e per noi motivo d’orgoglio, che sia stata scelta la nostra città quale prima tappa del nuovo circuito, a conferma che siamo diventati una sede molto importante anche per queste genere di competizione. Già nelle scorse edizioni il concorso internazionale comprendeva una parte dedicata ai cavalli purosangue arabo di linea egiziana, ma quest’anno lo spostamento di sede dello storico evento tedesco aumenta notevolmente la caratura della competizione e, complessivamente, di tutto lo show».

Non saranno solo i concorsi a essere internazionali, ma anche il parterre dei giudici di alto profilo a partire dal marocchino Mohamed Machmoum, il tedesco Klaus Beste, a cui si aggiungono l’italiana Maria Annaratone Ferraroni, Christine Valette dalla Francia e Medhat Gaber dall’Egitto. Un ulteriore tassello, che proietta la manifestazione su un piano mondiale, saranno le dirette streaming di Arabian Essence WebTv, la tv online che trasmette le più importanti esibizioni internazionali di cavalli arabi.

Lo storico concorso dei bovini da latte della Fiera

Non saranno solo i cavalli i protagonisti dei concorsi della «Fiera di Sant’Alessandro», ma anche i bovini, al centro della rassegna che si concluderà con l’incoronazione delle tre «Regine di Razza della Fiera». Una manifestazione che anche quest’anno presenta agli allevatori, agli operatori del settore e al pubblico gli esemplari migliori. «La caratteristica principale di questo appuntamento – specifica Conte – è che tutti gli animali sono esposti da commercianti, diversamente dal solito dove sono gli allevatori a partecipare. Nel caso della Fiera di Sant’Alessandro in pratica si tratta di una mostra mercato di animali da carne o da vita, come vengono identificati quelli destinati alla produzione di latte».

«Le radici di questa manifestazione affondano in una tradizione millenaria, legata alla transumanza e alla migrazione del bestiame dagli alpeggi alla Bassa, dove gli animali avrebbero poi svernato – racconta Conte – Ancora l’evento ha conservato la sua genuinità e il suo legame con il mondo rurale: la trattativa, oggi come allora, si chiude con il battimano, un gesto che sigla l’accordo sul prezzo definitivo, salutato anche da un bicchiere di vino e da un panino con il salame».

Durante la giornata conclusiva del concorso, una giuria di esperti del settore stilerà la classifica che incoronerà le tre «Regine di Razza della Fiera», una per ogni varietà, Bruna, Frisone e Red Holstein. Tutte e tre le razze sono tipiche della zona e tutte e tre sono da latte. «La Bruna è la tipica vacca da alpeggio» originaria dell’Alto Adige e della Svizzera, un bovino di mole media, con un mantello di colore bruno che dà il nome alla varietà e che può essere anche impiegata come bestia da carne. «La Red Holstein è stata introdotta nella bergamasca negli ultimi decenni» ed è un bovino lattifero di origine svizzera con una capacità di produzione molto importante, mentre «la Frisona è la vacca da latte per antonomasia», quella che troviamo negli allevamenti, che è stata selezionata nel tempo per la sua grande produttività.

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