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«Fieramente Birra». In «Campionaria», il sapore di una tradizione sempre più bergamasca

Articolo. Torna la «Fiera nella Fiera». Quattro giorni dedicati alla birra artigianale, ai suoi legami con il territorio e alle degustazioni dei beer sommelier, alla scoperta del giusto mix fra orzo, lievito e luppolo

Lettura 4 min.

C’è chi la preferisce amara, chi scura e fruttata e chi cerca il persistere del sentore di affumicato. Indipendentemente dal gusto di partenza, però, la cultura della birra in Bergamasca si sta diffondendo sempre di più, grazie soprattutto al lavoro quotidiano dei birrifici locali che da anni, con passione e dedizione, presentano al pubblico i loro prodotti accompagnandoli con spiegazioni e racconti, spendendo parole oltre che impegno, per innestare nei propri clienti l’amore per il buon bere.

Se fino a qualche anno fa, infatti, la birra era semplicemente «piccola» o «media», adesso è una «Ipa», una «Ale» o una «Stout», servita a chi ha appreso o sta imparando che anche la birra, così come il vino, può essere degustata e non solo «bevuta». A contribuire – e non poco – alla crescita di questa passione fra luppolo e bergamaschi c’è anche la «Fiera Campionaria» , la «fiera delle fiere» di Bergamo, appuntamento imperdibile che quest’anno si svolgerà dal 28 ottobre al 1 novembre.

Una 43esima edizione tutta da scoprire con 165 imprese che espongono e vendono i propri prodotti in rappresentanza di 14 regioni italiane, dalla Lombardia alla Calabria, dal Trentino Alto Adige alla Puglia, passando per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria. Non solo, ci saranno anche quattro imprese estere, in rappresentanza di Croazia, Ecuador, Pakistan e Tunisia.

Oltre a questo è atteso un grande ritorno, quello di «Fieramente Birra», l’appuntamento dedicato ai microbirrifici artigianali che torna per la sua quinta edizione. Dopo due anni di stop forzato, infatti, la manifestazione riprende il proprio posto all’interno del padiglione B, lo stesso che ospita il comparto agroalimentare, creando come da tradizione, un’isola dedicata alla degustazione, al ristoro e alla spillatura.

Novità e conferme

Come nelle passate edizioni, «Fieramente Birra» sarà un momento definito all’interno della Campionaria. I visitatori potranno scegliere di assaggiare le birre dei sei birrifici presenti acquistando i gettoni alla cassa dedicata. Accanto ai produttori, ci sarà una zona dedicata alle piccanti specialità street food messicane, con la possibilità di mangiare burritos e picanha, in un clima tex-mex.

Ovviamente, oltre alla birra in spina, sarà possibile anche acquistare i prodotti in bottiglia dai birrifici, accaparrandosi il meglio della produzione locale e qualche novità per lasciare a bocca aperta, durante le feste natalizie, amici e appassionati del genere.

Anche in questa quinta edizione non mancheranno i momenti di formazione pensati per chi vuole conoscere meglio l’arte birraia e allenare i sensi alla ricerca dei giusti profumi e sapori. Le degustazioni guidate in programma saranno due, entrambe gratuite ed entrambe a numero chiuso. Sia sabato 29 che domenica 30 ottobre, infatti, saranno 20 i partecipanti ammessi. Il momento sarà guidato da due beer sommelier che accompagneranno i degustatori fra le fragranze e le caratteristiche peculiari dei prodotti dei birrifici artigianali presenti in fiera. Per partecipare è necessario iscriversi mandando la richiesta all’indirizzo [email protected]. I percorsi si svolgeranno nell’area del palco eventi nel padiglione A, dalle 17 alle 18.30.

I birrifici

La birra ha una lunga vita nel territorio bergamasco. La prima produzione accertata, infatti, risale al 1848 con la Birra Sedrina. Nel 1891 l’elenco dei «fabbricatori di birra e gassose» contava dieci birrifici a Bergamo, Treviglio e Seriate, dove già nel 1879 operava la Premiata Fabbrica di Birra a vapore, fondata da Heinrich von Wunster. La Birra Seriat, questo il nome originario, veniva venduta in fusti o in bottiglie con tappo di sughero, tanto è vero che la Birra della Bergamasca è recentemente entrata tra i prodotti tradizionali del marchio «Bergamo, Città dei Mille… sapori».

Per l’edizione di «Fieramente Birra» 2022 i birrifici presenti saranno sei, due da fuori provincia e quattro bergamaschi. Gli ospiti, per così dire, sono il birrificio Birra Eretica di Osnago e Licor Dei di Gessate. Il primo deve il suo curioso nome alla sua prima sede che si trovava a Concorezzo, comune che fin dal Medioevo è stato centro di una delle più grandi sette eretiche di tutta Europa, quella dei Catari, mentre il secondo si caratterizza per un’ampia scelta di idromeli, sidri e liquori, accumunati alla produzione birraia.

Quattro, come dette, le piccole imprese bergamasche. Da una parte l’A.R. Brewing di Nembro che gli habitué di «Fieramente Birra» conoscono bene. Il birrificio fondato da Andrea Ravasio porterà in fiera le sue creazioni pluripremiate, a partire da «Virtus» che lo scorso anno ha vinto il «Luppolo d’oro» per la categoria «Italian Grape Ale», oltre al progetto birra da filiera agricola «Il Canto delle Cicale» in cui tutto il processo produttivo, dalla coltivazione dell’orzo passando per la maltazione e la successiva produzione, sono seguiti direttamente dallo staff del birrificio di Nembro e avvengono nella stessa area con evidenti risultati in termini di qualità del prodotto, controllo della stessa, impatto e sostenibilità sia ambientale che economica. Tra le novità a cui lavorano a Nembro anche la «Rosa acris», una birra fresca e beverina realizzata con un metodo misto di fermentazione, lattica e alcolica, per un risultato ispirato ai vini leggeri della tradizione italiana.

Su una produzione totalmente locale punta anche il birrificio seriatese Otus, presente in Fiera con il proprio distributore, Il Baretto di Sotto il Monte. Insieme presenteranno soprattutto la novità di questa edizione – «Arlecchino» – una birra non filtrata, che prende ispirazione dalle kellerbier della tedesca Franconia, totalmente dedicata a Bergamo Brescia Capitale della cultura 2023. Come già detto, la birra ha ottenuto il marchio «Bergamo, Città dei Mille… sapori» rilasciato dalla Camera di Commercio in quanto Birra della Bergamasca, caratterizzata da orzo coltivato in provincia e maltato in Italia ed ingredienti da filiera tutta italiana, tra cui il luppolo proveniente dalle innovative coltivazioni emiliane.

La sostenibilità è un argomento al centro della produzione di Qubeer, realtà di Montello che nel proprio nome ha voluto inserire quella «Qu» di «qualità», che vuole definire il carattere dei suoi prodotti. Dal 2020, il birrificio è partner dell’Atalanta e in Fiera non mancherà la birra “brandizzata” con i colori della Dea, ma in anteprima arriverà anche la nuova nata di casa Qubeer, una double «Ipa» presentata ufficialmente in occasione di «Fieramente Birra».

Infine, a portare avanti la più antica delle tradizioni birraie, quella che vede nei monaci trappisti i primi e più importanti maestri della produzione di questa bevanda, ci sarà il Birrificio Abbazia San Benedetto di Albino. Nato nel 2016, infatti, questa piccola realtà muove i propri passi proprio all’interno dell’oratorio di Albino ed è sostenuta dalla parrocchia. Impegna giovani ragazzi a livello volontario che, con la loro produzione, riforniscono il bar dell’oratorio e alcuni bar e ristoranti locali. Al momento hanno tre birre, ma stanno lavorando a una quarta ricetta dedicata a una birra alle castagne che presenteranno il prossimo anno alla sagra dei biligòcc, festa tipica della Valle del Lujo.

Info e orari

La «Campionaria» è organizzata da Promoberg, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Banco Bpm Credito Bergamasco e il patrocinio della Provincia di Bergamo. La Fiera è aperta venerdì 28 e sabato 29 ottobre dalle 15 alle 22; domenica 30 e lunedì 31 ottobre dalle 10 alle 22 e martedì primo novembre dalle 10 alle 19. L’ingresso è gratuito, mentre il costo del parcheggio è 4 euro.

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