93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

La «Casa Green» del Patronato San Vincenzo per il progetto ERRE2

Articolo. Uno spazio dove gli studenti possono imparare ad usare le ultime innovazioni della domotica. All’insegna del risparmio energetico. «Il mondo corre tanto, fuori dalla scuola. E la scuola non può restare ferma alle innovazioni di qualche anno fa, perché se no i ragazzi non sarebbero pronti per il mondo del lavoro», spiega Mauro Rocchini, insegnante al Patronato

Lettura 3 min.
(Foto Bedolis)

In una mano la cassetta degli attrezzi, nell’altra la borsa con il computer. In un mondo sempre più digitalizzato, anche gli elettricisti non hanno avuto scampo e si sono dovuti adattare alle nuove necessità della professione: non più solo cavi e quadri elettrici, ma anche app e automazioni. In una parola, domotica. E per formare tecnici pronti a entrare immediatamente nel mondo del lavoro anche la scuola ha dovuto mettersi al passo. Così, all’AFP Patronato San Vincenzo di Bergamo, insieme ai corsi curriculari, da maggio è stata aperta una «Casa del sapere» dove i ragazzi del territorio possono confrontarsi con le ultime tendenze in materia, sperimentandole in prima persona.

«Quando parliamo di domotica parliamo di automazione a livello civile – spiega Mauro Rocchini, insegnante al Patronato – Per dirlo con un esempio pratico, domotica significa che quando arrivo a casa non si accendono le luci, ma si alzano le tapparelle, perché un sensore vede che all’esterno c’è luce. Oppure che le luci si accendono solo negli spazi abitati in quel momento. O ancora la domotica può riguardare la termoregolazione: decidere le temperature da mantenere negli spazi sulla base di una sonda esterna che rileva il calore. Automazioni che possono impattare in modo significativo anche sul risparmio energetico».

«Il mondo corre tanto, fuori dalla scuola. E la scuola non può restare ferma alle innovazioni di qualche anno fa, perché se no i ragazzi non sarebbero pronti per il mondo del lavoro. Quindi cerchiamo di aggiornarci, anche attraverso le visite nelle aziende del territorio, e poi proponiamo ai ragazzi attività attuali. Laboratori che possano accendere la loro curiosità». E cosa usare per accendere l’interesse dei ragazzi? «In questi anni di lavoro – aggiunge Rocchini – abbiamo notato che i ragazzi stanno diventando sempre più “smanettoni”, che difficilmente non guardano il cellulare, che sono sempre più interessati da applicazioni e tecnologie. A scuola abbiamo laboratori con impianti smart, che sono a scavalco tra impianti tradizionali e la possibilità di comandare le luci seduto sul divano a distanza o grazie ad assistenti vocali. Un tipo di impianto che ha un piglio forte sui ragazzi e che ci permette di mantenere alta la loro attenzione. Si tratta di un’attività che ci permette di coinvolgerli gradualmente, prima come utenti finali della tecnologia e poi come programmatori del pannello».

Laboratori nuovi per una nuova figura professionale. «Prima l’elettricista andava in giro con la borsa dei ferri e basta, ora sulla spalla destra ha quella e sulla sinistra porta il pc. Ormai questa figura è paragonabile a quella di un tecnico in grado di risolvere un problema non solo fisicamente, ma anche dal punto di vista del software». Anche se poi il percorso di formazione «prevede sempre una parte legata alle procedure tradizionali – spiega – Si parte sempre da quelle, anche perché comunque il gap tra impianti tradizionali e domotica è, ancora oggi, pari al 40%. Non è possibile quindi concentrarsi solo su una tipologia di impianto piuttosto che su un’altra. La stessa filosofia, di presentare la figura professionale dell’elettricista e le potenzialità della domotica, è quella che sta alla base della Casa del Sapere del Patronato, la casa green».

La Casa del Sapere è un’iniziativa ideata nell’ambito del progetto contro la dispersione scolastica «Erre2»: si tratta di un laboratorio aperto al territorio dove i ragazzi possono sperimentare attività legate a uno specifico tema. Le Case progettate sono 16 in tutta la provincia di Bergamo, quella all’interno del Patronato è la «Casa Green» perché il ricorso alla domotica, protagonista dei laboratori che vengono proposti al suo interno, può contribuire anche al risparmio energetico. «Si tratta di temi molto attuali – conclude Rocchini – perché si vanno ad affrontare questioni che riguardano i consumi delle famiglie a livello energetico. I ragazzi imparano cose che poi possono essere loro utili e spendibili anche nel mondo del lavoro».


(Foto Bedolis)

(Foto Bedolis)

Tra le attività proposte nella Casa del Sapere ce ne sono alcune che riguardano l’illuminazione (gestione dell’accensione, spegnimento, regolazione delle luci in funzione della presenza di qualcuno nell’ambiente), il controllo dei carichi di corrente (con la possibilità di monitorare e gestire i carichi di corrente in funzione del risparmio energetico e della prevenzione di blackout da sovraccarico), la termoregolazione e il riscaldamento (possibilità di regolare la temperatura in ogni parte dell’abitazione), l’apertura e la chiusura di porte, cancelli, tende e tapparelle completamente automatizzata, la videocitifonia, il sistema di irrigazione del giardino, il sistema d’allarme, di sicurezza e di videosorveglianza e il controllo, anche da remoto di elettrodomestici. La casa è aperta al territorio in specifici pomeriggi: la prossima apertura è prevista per lunedì 23 maggio, dalle 15 alle 17, l’ingresso è libero, basta prenotarsi all’indirizzo [email protected].

Approfondimenti