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Mobilità elettrica: per uno stile, anzi, un piacere di guida diverso

Articolo. Per Gianmaria Berziga, direttore del Gruppo Bonaldi – Eurocar Italia, “l’EV ti insegna a risparmiare, a prestare attenzione all’ambiente e a riscoprire il viaggio in macchina come esperienza”. Un parere confermato anche da Leandro Copes, Presidente di Officine CM, al volante di Audi Q4 e-tron

Lettura 5 min.
Gianmaria Berziga

È difficile definire ciò che si intende per mobilità sostenibile senza ricadere nei luoghi comuni. Di certo, la rivoluzione green non si fa solo alla guida di un’auto elettrica: dipende dall’impegno di chi produce autovetture e da come le produce, da chi offre servizi e da chi fa manutenzione. Da tutte quelle piccole scelte che cambiano le abitudini. Lo spiega Gianmaria Berziga, direttore generale di Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia, punto di riferimento nel settore auto italiano, con sedi a Lecco, Bergamo, Sondrio, Milano. “In azienda abbiamo montato i dispenser dell’acqua, stiamo usando i bastoncini di legno, la plastica compostabile, abbiamo bottiglie di carta ecologica, pannelli solari e stiamo rivedendo processi e stampanti per stampare meno carta possibile”.

L’elettrico che educa

L’auto elettrica è solo una parte di quella sostenibilità a 360 gradi a cui sono chiamate aziende e individui. Una parte educativa. “L’auto elettrica ti insegna prima di tutto a risparmiare, perché tutto quello che hai in auto consuma (la radio, il condizionatore, il piede sull’acceleratore). Quante volte accendiamo il climatizzatore inutilmente? Se vogliamo aumentare il chilometraggio, occorre fare attenzione a tutti questi aspetti”.

Con un EV si risparmia. “Gli studi ci dicono che il 70% delle persone fa dai 50 ai 70 km al giorno in auto. Risolvere il problema dei costi è possibile, per chi percorre brevi o medie tratte, montando una wallbox in casa e producendo energia con il fotovoltaico. Bastano, in questo caso, una o due ricariche a settimana mentre la macchina è in garage”. Al risparmio, contribuiscono anche i sistemi di ricarica intelligenti, che mixano a seconda del consumo della casa quello che serve per la casa e quello che possono dare per l’auto.

Il gusto di viaggiare

La scelta di un’auto a zero emissioni non risponde solo a una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente, inquinamento acustico compreso (“l’elettrica è silenziosissima”). Significa optare per uno stile di guida diverso, o meglio, “per il piacere di uno stile di guida diverso”. Lo spiega il Direttore: “Oggi, quando viaggiamo in aereo, ci dimentichiamo quanto inquina. Guidiamo spesso ininterrottamente, perdendo il piacere di fare una sosta in posti meravigliosi”.

“Ritorno al futuro” è forse l’espressione che più definisce l’orizzonte aperto dall’elettrico: “Se andiamo un po’ indietro nel tempo, ritroviamo il viaggio in macchina come piacere ed esperienza. Poi siamo diventati tutti frenetici, non ci va di perdere nemmeno un minuto. E ci dimentichiamo quanto abbiamo perso, oltre a quanto abbiamo inquinato. Se so che devo programmare il mio itinerario, posso declinarlo in base ai miei interessi, che includono la scoperta dei sapori e dei luoghi del nostro territorio” – che si viaggi verso la Valtellina o le piste da sci di Bormio.

Professionalità diverse

Acquistare una vettura elettrica significa mettersi alla dipendenza della sua principale fonte di energia. Parliamo delle batterie, nella percezione comune fonte di problemi, oltre che di costi. “Siamo legati a un concetto che è quello di una batteria pesante, da estrarre e da buttare via”, spiega Berziga. “In realtà, queste batterie andranno rigenerate. Anche la loro longevità non dovrebbe essere una variabile così determinante nella scelta di un’auto: abbiamo batterie che hanno già fatto 300-350 mila chilometri, e non abbiamo avuto problemi”. Al tema delle batterie e, più in generale, al lavoro che ruota attorno al ciclo di vita di un’auto, si lega la necessità di personale specializzato e dedicato, di luoghi e di spazi adeguati. Una professionalità che Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia, contrariamente a gran parte delle officine generiche del territorio, è in grado di fornire. “Per lavorare con una macchina elettrica, ad alto voltaggio, ci vogliono zone di stoccaggio per le batterie, spazi adeguati e rispetto delle normative”.

La digitalizzazione

La manutenzione di un’auto elettrica è più semplice e meno costosa di quella per le auto a combustione. Motore elettrico non significa (solo) meno componenti. “L’auto elettrica ci consentirà di fare anche manutenzione da remoto. Si potranno fare aggiornamenti, come per i cellulari” aggiunge Berziga. “La macchina, sempre connessa, prenoterà il tagliando, manderà un alert in concessionaria. Soprattutto, si potranno attivare gli optional da remoto”.

Secondo il Direttore, il futuro si poggia su due parole chiave: mobilità elettrica e digitalizzazione, fattore che la pandemia ha solamente accelerato, soprattutto per quanto concerne i processi di vendita: “Alla fine del 2019, rispetto a cinque anni prima, i passaggi in salone per comprare un’auto erano passati da dodici a circa due. Oggi, abbiamo tutto ciò che ci serve perché il cliente possa acquistare l’auto dal salotto di casa”. Il cambiamento coinvolge anche le figure professionali, che non sono più solo venditori e meccanici, ma figure quali l’expert, l’host, il CRM manager, il marketing, il digital manager e il BDC manager che dirige tutto il reparto BDC. “Siamo sempre alla ricerca di nuovi profili e nuove figure professionali. Oggi, spiegare un’auto significa spiegare il potenziale dell’infotainment e della realtà aumentata. Come Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia continuiamo ad andare incontro ai cambiamenti del mercato e a lavorare sulle nuove competenze per dare sempre ai nostri clienti un servizio migliore”.

Rincorrere l’innovazione a bordo di Audi Q4 e-tron: la parola a Leandro Copes

Cosa possiamo aspettarci dal futuro dei trasporti? Tecnologia, innovazione e sostenibilità. Tre campi in cui il motore elettrico gioca da protagonista. “Ho una grande passione per le auto. Soprattutto, ho sempre guardato con curiosità all’innovazione tecnologica: mi piace capire come sono realizzate le cose”. A parlare è Leandro Copes, Presidente di Officine CM , azienda di Dubino che da oltre trent’anni lavora nel campo della meccanica di precisione, della tornitura e fresatura su particolari destinati al mondo delle valvole.

Nel 2020, Copes si è avvicinato all’elettrico provando su pista una Porsche Taycan Turbo S. A giugno, invece, ha acquistato un’Audi Q4 e-tron. “L’ho scelta come alternativa a una macchina diesel che causava problemi soprattutto sui catalizzatori, che non scaldavano a sufficienza. L’efficienza di Q4 mi ha colpito”, racconta Copes. A utilizzare la vettura è soprattutto la moglie, che ne sfrutta il comfort per accompagnare i nipoti a scuola. La ricarica dell’auto avviene a casa, dove la coppia ha montato pannelli fotovoltaici.

Q4 e-tron si adatta inoltre alla perfezione alla guida su un territorio montuoso come quello sondriese. Merito del sistema di frenata rigenerativa. “In montagna, anticipi energia che ti verrà in parte resa. Consumi in salita, ma poi, quando arrivi in cima, ti trovi a sfruttare l’energia di recupero in fase di discesa”. Spesso si sente dire che un clima rigido influenza negativamente l’autonomia del pacco batteria di un’auto elettrica. Il freddo invernale, tuttavia, non sembra incidere particolarmente sull’accumulatore. “Basta tenere l’auto in garage e la differenza con l’estate quasi non si sente”, rivela Copes. Addirittura, in inverno, l’auto elettrica gode di più vantaggi rispetto alle colleghe termiche. Proprio per la presenza delle batterie, il baricentro di un’EV è più basso: la vettura risulta più quindi confortevole, più maneggevole, e piacevole da guidare.

Un sondaggio per conoscere la mobilità elettrica

Il ruolo che l’auto elettrica gioca nel processo di transizione ecologica è fondamentale. Una mobilità intelligente riduce le emissioni, i livelli di inquinamento acustico e rende i movimenti più efficienti, oltre che attenti all’ambiente. Nelle prossime settimane, affronteremo il tema della mobilità elettrica approfondendo diversi aspetti: dalle modalità e dai tempi di ricarica fino alla differenza tra le tecnologie ibride e full electric, passando per la manutenzione, la tecnologia, la sicurezza e tutto ciò che ruota intorno a questo tipo di vetture.

Prima di addentrarci in questo mondo, vorremmo fotografare il contesto nella provincia di Sondrio, conoscere il punto di vista dei nostri lettori e farci suggerire argomenti di interesse. Per aiutarci, abbiamo preparato qualche domanda. Quale è il chilometraggio che percorri abitualmente? Quanto è importante la praticità in un’auto? Hai mai provato a guidare un’elettrica? Se la risposta è affermativa, come valuteresti l’accelerazione? L’autonomia? Il silenzio durante la guida?

Bastano pochi minuti e potrai rispondere anche da smartphone a questo link. Nessuna domanda è obbligatoria, ma qualunque suggerimento è utile. Ti ringraziamo fin da ora per il tuo supporto!