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Un albero sotto l’albero. Ovvero, come decorare con la natura

Articolo. A Natale siamo tutti un po’ più buoni, si suol dire. E se invece fossimo tutti più creativi? Ecco alcune idee green per trasformare la vostra casa in quella di Babbo Natale… con tanto di renne ed elfi

Lettura 4 min.

Natale è un solo giorno che riesce a influenzare l’intero anno. Le decorazioni sono sicuramente un ingrediente che protrae il fascino di questo momento per tutto il mese di dicembre. Con le candele dell’Avvento, infatti, si accende pian piano la magia. Natale è fede e spiritualità, eppure spesso il materialismo legato agli usi e costumi – tra regali e palline – mette lo spirito in secondo piano. Un consiglio che vi posso dare, per infondere un po’ di “spirito” al materiale, è quello di fare regali col cuore e decorazioni pensate e significative.

Come ci insegnano sin dalle elementari, è importante conoscere e cercare la storia che sta dietro ad ogni cosa, soprattutto a quelle cose “banali” che spesso diamo per scontate. Le decorazioni natalizie risalgono a oltre 2.500 anni fa nell’antica Roma. Durante una festa pagana chiamata «Saturnalia» le case venivano decorate con ghirlande e rami sempreverdi e si teneva una gigantesca festa dove venivano offerti doni agli dei. Potremmo non offrire bambole, candele e uccelli in gabbia agli dei per sopravvivere all’inverno, ma molte usanze dei «Saturnalia» si trovano ancora oggi nelle nostre celebrazioni natalizie. Ciò include illuminare alberi, mettere ghirlande sulla nostra porta e bere troppo zabaione!

Per quanto riguarda l’albero di Natale, gli storici non sono sicuri da dove provenga, ma la maggior parte indica tradizioni pagane in Germania. La storia racconta che un missionario sacrificò un gigantesco «albero sacro» al dio Thor. Come cenno a questa tradizione, i tedeschi allestivano alberi nelle loro case e li decoravano con candele. Quando il Cristianesimo prese il sopravvento nel XVI secolo, i tedeschi ribattezzarono gli alberi come «alberi del paradiso» e li decorarono con mele.

Creatività green

Ora che abbiamo capito che le decorazioni natalizie non sono nate sugli scaffali dei supermercati, è il momento di darci alla creatività. Il verbo «decorare» deriva dal latino decorus che letteralmente significa «bello»: il consiglio è quindi quello di aspirare al bello e all’armonia fra l’architettura, l’umanità e le storie che stanno dietro ad ogni spazio.

I luoghi comuni del Natale sono rosso, oro e brillantini. Per quanto i classici si dicano intramontabili, è giunto il momento di rompere le regole e uscire dagli schemi. Il mondo sta cambiando velocemente e nel bene o nel male stiamo imparando a riscoprire la bellezza della semplicità. Vi è infatti un generale ritorno alla natura anche nelle decorazioni: un albero sotto l’albero. La legna che brucia nel camino prende vita nelle ghirlande. Vogliamo sentire l’odore dell’aria pulita delle pinete impregnato sui nostri vestiti.

Ricercare l’armonia

Per quanto la nostalgia bucolica echeggi nell’aria, è importante non fare di tutta l’erba un fascio e studiare attentamente i criteri estetici, che ci consentiranno di ottimizzare gli spazi e riempire di bellezza i nostri spazi – che si tratti di soggiorni, uffici o negozi.

Innanzitutto, le decorazioni devono essere in armonia con l’arredamento e questo effetto ottico è il risultato di un attento studio dei materiali e dei colori. Se avete una casa estremamente moderna ed estrosa scegliete materiali e colori freddi come il vetro e il metallo. Le posate e gingilli trovati per casa possono essere validi sostituti alle banali palline. Per quanto riguarda la parte “vegetale”, anche in questo caso il freddo deve prevalere: ghirlande e festoni in pino argentato ed eucalipto profumeranno il vostro Natale futuristico.

Se siete amanti del neutro e vorreste vivere in un deserto di sabbia, potete creare un Natale ligneo e nello stesso tempo significativo: utilizzate la legna del camino, rami spogli, foglie secche dalle forme particolari come quelle del ginko e le intramontabili pampas . L’aggiunta di tantissime candele e di qualche libro appeso qua e là darà la misticità necessaria. I fiori di cotone, le arance, l’anice stellata e la cannella infonderanno invece profumi speziati.

Eccoci ai grandi classici: rosso, scozzese e abete spiccano nelle case più rustiche. Perciò, se volete trasformare il vostro soggiorno in una baita di montagna, vi basterà ricoprire il camino con festoni di pino, stendere la tovaglia scozzese sul tavolo e fare fiocchi in velluto rosso finché non vi si intorpidiscono le mani.

Infine, oro, argento e brillantini dovrebbero essere un’esclusiva degli appassionati del barocco e dello shabby chic. Eviterei però di unire oro e argento e suggerirei di alleggerire il “brilluccichio” con inserti di colore pastello. Quasi dimenticavo, i plant lovers più di chiunque altro possono giocare con la natura: orchidee Vanda che penzolano dai soffitti, lucine e palle di vetro appese a pothos e monstere vi porteranno nella vostra amata “foresta amazzonica” per Natale.

Comandamenti decorativi

Questa categorizzazione approssimativa delle decorazioni non vuole essere un nuovo manuale del galateo estetico da rispettare con ansia, ma una lettura leggera per accendere un flusso di pensieri positivi. Anzi, rompete gli schemi e dimostratemi che la tovaglia scozzese può risaltare con un vaso dal design moderno e spigoloso sopra.

I miei unici “comandamenti” decorativi sono i seguenti: in primis, fate in modo di costruirvi il vostro Natale. Utilizzo il verbo «costruire» perché vorrei foste voi a creare, reiventare e rinnovare oggetti e addobbi che parlino di voi: le note musicali e gli spartiti per chi vive di musica, mappamondi e carte geografiche per gli amanti del viaggio e dell’avventura, fotografie per chi ama i ricordi e la compagnia. In secondo luogo, create un filo conduttore fra le decorazioni. Tutte le feste, infatti, escono meglio se hanno un tema, che aiuta gli invitati a sentirsi parte integrante dell’atmosfera. Fate dunque mente locale sulle decorazioni principali – albero, ghirlanda e centrotavola – e studiate degli elementi comuni. Possono essere richiami banali come lo stesso nastro o temi come le posate decorative per un ristorante o per chi semplicemente adora mangiare.

Il pranzo di Natale o il cenone della Vigilia possono essere pianificati come la scena di un film e noi possiamo essere gli scenografi di questo spettacolo – uno spettacolo che varia dalla commedia alla tragedia a seconda di come escono l’arrosto e la polenta. Sono pienamente consapevole che questo invito al fai da te sia un azzardo per chi non ha manualità, eppure non è mai troppo tardi per scoprire la vostra vena artistica. Esistono infatti moltissimi tutorial sui social e su YouTube che vi aiuteranno a realizzare i vostri progetti faraonici, oppure, se non vi fidate delle fonti virtuali, potete andare dal vostro fiorista di fiducia e chiedere qualche dritta. Magari scoprirete che da anni organizza corsi per realizzare addobbi natalizi di cui eravate all’oscuro e potrete conoscere e confrontavi con altri creativi alle prime armi come voi.

Spero che questi consigli o “comandamenti” – chi ha orecchie per intendere intenda – vi siano utili e vi facciano riflettere in maniera creativa, piacevole e leggera, come mi auguro sarà il vostro Natale.