La velocità non ha età, ammalia chiunque si avvicini a lei come se fosse una magia. La possibilità di sentire il vento battere contro il viso, vedere il mondo scorrere accanto rapido come in un film, provare quella sensazione di non avere alcun pensiero se non quello di guidare il proprio mezzo nel migliore dei modi.
Quell’adrenalina scorre nelle vene di Marco Rizzi sin da quando era piccolissimo e pian piano è diventata una passione che lo ha portato a spiccare il volo, prima in Minimoto e ora in Moto5. Nonostante abbia soltanto undici anni, il giovanissimo talento di Albano Sant’Alessandro ha già bruciato le tappe mettendosi in luce sia a livello nazionale che internazionale. Vincitore del prestigioso «Trofeo Marco Simoncelli», secondo al Campionato Italiano «FIM 2024» dedicato alle Minimoto e bronzo al Campionato Europeo, il prodigio orobico ha già conquistato le moto dalle ruote più grandi e ora è pronto a puntare a nuovi obiettivi dopo essersi avvicinato sin da piccolo al rombo dei motori che hanno estasiato tanti bergamaschi prima di lui.
«È da quando sono piccolo che mi piacciono le moto, tanto che a sei anni ho iniziato con le minimoto a noleggio. I miei genitori hanno cominciato a portarmi in pista e, piano piano, ho ricevuto la mia minimoto personale per “girare” un po’ più seriamente – spiega Marco – La moto è la cosa più bella di questo sport, anche se non vanno dimenticate la velocità, la gara, quando ti trovi “corpo a corpo” con i tuoi avversari, le pieghe, i traversi: tutto è bellissimo. Anche quando cadi, dove magari c’è il rischio di farsi male. Un pizzico di paura chiaramente c’è sempre, ma riuscire ad avere un buon feeling e guidare consapevole, permette di ottenere sicurezza. Non ho mai avuto grande paura al pensiero di cadere, anche perché mi è mai successo sinora».
Il grande sostegno dei genitori si può osservare negli occhi vispi di «Markino» (il soprannome del piccolo motociclista), pronti a sprizzare una grande gioia quando si parla di motori. L’odore della benzina sui guanti e quella voglia di provare a battere gli avversari si vedono ogni volta che si tratti di gare e trofei. Questa sana “pazzia” gli ha permesso di varcare già i confini nazionali e giungere in Spagna, dove ha iniziato il percorso sui bolidi che sfrecciano lungo i circuiti di tutto il mondo, quelle Moto5 che fanno sembrare Marco decisamente più grande della sua età.
«Attualmente gareggio in Moto5, anche se a fine agosto avrò una wild card per una gara del CIV (Campionato Italiano Velocità, ndr) Ohvale categoria 160 in programma a Viterbo il 31 agosto. Si tratterà di una moto più piccola, ma sono onorato di aver questa occasione. In Moto5 gareggio invece in Spagna nella Mir Finetwork Racing Cup, che è una categoria che vede al via moto da diciassette pollici e atleti dai dieci ai quindici anni in su – spiega Marco – È un campionato molto conosciuto, in grande crescita e dove ci sono molti piloti. Le trasferte sono molte, ma il livello è veramente molto alto, con piloti che girano davvero veloci, e ogni volta mi capita di trovare sempre qualcuno di importante e di forte. C’è sempre bagarre per cui è fondamentale impegnarsi sempre al massimo: solo così si riescono a raggiungere i propri obiettivi».
Gareggiare fuori dai confini nazionali richiede anche molti sacrifici per Marco che si prepara ad affrontare la prima media. Nonostante il molto tempo lontano da casa e la necessità di allenarsi, soprattutto in estate, per completare vari test e trovare l’assetto giusto per la moto, il centauro dello Xema Racing Team ha dimostrato di essere un campione anche fra i banchi di scuola. «Il principale problema sono sempre le assenze, in particolare il venerdì quando inizia il weekend di gara oppure quando sei in circuito e non puoi esserci. Per ora sto comunque andando molto bene e ho sempre trovato maestre che mi supportassero, comprendendo le difficoltà che lo sport comporta. Per questo, nonostante le assenze, riesco a cavarmela molto bene, anche con la lingua, perché mi è bastato stare un mesetto in Spagna e sono riuscito a impararla».
Inutile fare ora paragoni con i più grandi, per Rizzi ci sarà tempo. Vista la giovane età, è importante non dimenticarsi che la moto per ora deve essere più un gioco che un vero e proprio lavoro. Eppure guardare con ammirazione qualcuno fa sempre bene, soprattutto se l’idea è di fare alcuni passi in avanti e partire già al massimo dalla prossima stagione. «Mi ispiro a molti piloti, ma in particolare a Marc Marquez, noto per il suo talento e per le sue caratteristiche in moto, anche se non posso negare che mi piacciano molto anche i piloti italiani – sottolinea Markino – Di vittorie ne ho ottenute tantissime, soprattutto lo scorso anno in Minimoto, dove ho compiuti parecchi sorpassi e staccate al limite con i miei compagni. La gara che mi è piaciuta di più è stata il “Trofeo Simoncelli” a Cervia, dove in ogni prova bisogna sorpassare. Io sono stato l’unico a riuscire a infilarne due con la gomma alzata e lì devo dire che è stata una bellissima staccata, anche da vedere da fuori».
Marco, che sta chiudendo brillantemente la stagione in corso, ha già in mente i prossimi obiettivi, a partire da un sogno che potrebbe in futuro diventare realtà: gareggiare in MotoGp, dove i piloti diventano dei fuoriclasse che rimangono nel cuore degli appassionati e non solo.
«Quest’anno cercherò di finire il campionato al meglio. Nonostante non avessi usato molto questa moto, sto andando decisamente bene. Sto crescendo in ogni gara sempre più e spero a fine anno di ottenere nuove cose buone – conclude il giovane di Albano – L’anno prossimo, avendo dodici anni, potrei già partecipare alla Moto4, ma non sono ancora sicuri. Probabilmente rimarrò in Spagna: ora devo chiudere l’annata e poi deciderò. Il mio sogno è quello di arrivare in MotoGp e vincere il Mondiale, però so che non è un traguardo semplice da raggiungere per cui ringrazio moltissimo tutti gli sponsor che mi sostengono e anche la mia famiglia che è sempre al mio fianco. Mi auguro che in futuro si possano aggiungere altri sostenitori per continuare a credere nel mio sogno».