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I podcast sono la tendenza del momento: tutti i numeri e qualche consiglio su cosa ascoltare

Articolo. In Italia 12 milioni di persone li ascoltano e sono soprattutto giovani fra 25 e i 34 anni. Che tramite il podcasting si informano, si esercitano con le lingue straniere e ascoltano storie interessanti

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Non solo, due mesi di confinamento forzato hanno avuto il loro effetto anche sulla crescita del fenomeno, tanto che una recentissima ricerca svolta da Blogmeter per conto di Audible – società Amazon, leader dell’audio entertainment di qualità – evidenzia come l’argomento “audio parlato”, nel periodo compreso tra marzo e aprile 2020, sia schizzato ai vertici dei trend della rete, con 156 mila messaggi dedicati ad audiolibri e podcast, +70% rispetto ai due mesi pre lockdown, che hanno generato un totale di 13 milioni di interazioni (+60%) e 2,56 miliardi di impression (+38%) sul tema. In termini di volumi, è l’audiolibro a fare passi da gigante e a destare maggiore curiosità, con un trend di ricerca cresciuto del 227% rispetto all’inizio dell’anno. Seguono i podcast, già molto dibattuti, che con 139 mila messaggi monopolizzano il 91% delle conversazioni.

Gli audiolibri piacciono soprattutto ai millennials, il 68% degli utenti, che li ascoltano da smartphone, tablet e da smartspeaker come Alexa e Google Home. Così l’Italia ha ormai raggiunto il quinto posto fra i Paesi creatori di podcast dietro a Brasile, Inghilterra, Canada e Colombia.

Ma qual è il profilo dell’ascoltatore di podcast? A tracciarli è un’altra ricerca commissionata sempre da Audible a Nielsen che ne definisce tre:

L’abitudinario, ovvero quel tipo di persona che ama i podcast e ne fa uso regolare, con una media di più ascolti a settimana. Queste persone rappresentano un terzo della popolazione di intervistati e possono essere definite il prototipo di ascoltatore medio.

L’ascoltatore seriale, che invece vive di podcast e non può farne a meno, tanto da ascoltarli almeno una volta al giorno. Queste persone in genere fanno uso di podcast ovunque siano: in compagnia o soli, sul tram o al lavoro, a casa o in palestra. Il podcast è il loro pane quotidiano e le cuffiette l’accessorio che si porterebbero anche su un’isola deserta. Non a caso, la maggioranza di ascoltatori seriali è costituita da persone dai 18 ai 24 anni.

L’ascoltatore potenziale, ovvero colui che non ascolta podcast per il semplice fatto che non sa di cosa si stia parlando. Infatti, il 49% degli intervistati ha ammesso di non conoscere questo tipo di servizio, seguito a ruota da un 36% che preferisce altre modalità di informazione e intrattenimento. Inoltre, un buon 14% degli intervistati conosce i podcast, ma non sa come usufruirne e non conosce piattaforme che mettano a disposizione degli utenti questo tipo di contenuti.

Ecco appunto, dove si ascoltano? Le piattaforme per i podcast ormai sono le stesse da cui si fruisce anche la musica, per cui da qualche tempo anche realtà come Spotify hanno una sezione dedicata, in cui i podcast sono suddivisi per argomento trattato e tipologia. Spreaker resta l’app più popolare e permette anche di scaricarli per ascoltarli in modalità offline. Totalmente dedicate sono anche le applicazioni Podbean e Castbox, mentre chi ama la tecnologia della Mela può utilizzare Apple podcast.

Ora che la curiosità è alle stelle non resta che decidere cosa ascoltare e per questo è il momento di fare alcune distinzioni di genere. Innanzitutto fra audiolibro e podcast, che non sono la stessa cosa. Il primo è la lettura di una storia o un romanzo, realizzata da un attore o dallo stesso autore, e può essere suddivisa in capitoli o in libri. Gli audiolibri più ascoltati degli ultimi due mesi sono stati “La misura del tempo” di Gianrico Carofiglio, “I leoni di Sicilia” di Stefania Auci e “La casa delle voci” di Donato Carrisi, oltre alla saga completa di Harry Potter, la più ascoltata di sempre, e ai titoli di Gianni Rodari, di cui quest’anno si festeggia il centenario dalla nascita.

Tra i podcast finiscono spesso anche trasmissioni radiofoniche vere e proprie che però hanno una loro temporalità, essendo legate al giorno e al luogo in cui vanno in onda e perciò sono dei podcast “impropri”. Il podcast tout court, infatti, è un programma audio che affronta un tema specifico, slegato da una precisa temporalità e tendenzialmente organizzato su più puntate dedicate.

Fra i piĂą interessanti vi segnaliamo:

Cose Molto Umane

Gianpiero Kesten, già conduttore di Radio Popolare, durante la quarantena ha pensato bene di creare un podcast quotidiano per dare una risposta a tantissime curiosità che riguardano la vita di ogni giorno. Il taglio è molto ironico, la durata di pochi minuti, solitamente cinque, e soprattutto è utile per scoprire per esempio perché gli umani si schiacciano i brufoli oppure perché abbiamo i denti storti, cos’è l’effetto placebo, come si diventa un accumulatore seriale e cosa siano stalking e sindrome di De Clerembault. (link)

F***ing Genius

Fucking genius o fottuti geni è il podcast creato dal fisico Massimo Temporelli che parla di innovatori e innovazioni. Il divulgatore scientifico ha creato un podcast irriverente ma rispettoso, che racconta le grandi figure della storia in grado di cambiare la nostra evoluzione. Talenti che hanno incontrato nella loro epoca l’ambiente ideale per modificare la traiettoria della cultura e della civiltà, portandoli a trovare quelle soluzioni che ne fanno, a buon titolo, dei “fottuti” geni. Steve Jobs, Albert Einsten, Gugliemo Marconi, Marie Curie, Elon Musk sono alcuni dei protagonisti raccontati da Temporelli. (link)

Demoni urbani

Il genere crime è molto ben rappresentato nell’universo dei podcast, con serie ultra famose come “Veleno”, volti noti come quello di Carlo Lucarelli o serie nate in radio e diventate ormai dei veri e propri cult come Radiografia Nera, dedicata alla mala milanese. La particolarità di Demoni urbani, ideato da Simone Spoladori e condotto da Francesco Migliaccio, è che ogni storia si lega a una specifica città italiana, svelandone il cuore tenebroso, i crimini più agghiaccianti e le soluzioni che, più spesso di quanto sembra, si rivelano particolarmente sorprendenti. (link)

Morgana

Il podcast della scrittrice Michela Murgia è, come lei stessa lo definisce, “La casa delle donne fuori dagli schemi”. Ogni puntata svela la vicenda di una protagonista della storia, anche attuale, pescando dalla letteratura, dall’imprenditoria, dallo sport, dal cinema, mostrandone il lato controcorrente. Per ogni donna raccontata ad essere svelati sono obiettivi, affetti, capacità e il modo di condurre una vita fuori dagli schemi. Oprah Winfrey, la prima afroamericana a diventare miliardaria, l’attrice Angelina Jolie, l’attivista Marielle Franco, l’archistar Zaha Hadid e la scrittrice Astrid Lindgren: sono alcune delle “morgane” raccontate dalla voce della scrittrice e da Chiara Tagliaferri. (link)

Senza filtri

Per i ragazzi, ma non proprio per i bambini, durante le settimane della quarantena è nato un podcast dedicato ai loro dubbi e le domande, o meglio ancora, alle cose che non si possono dire e spiegare, come le insoddisfazioni, i fastidi, i “ti voglio bene” e i “non ti sopporto”. A curarlo è lo youtuber e conduttore Tommy Cassi che con il suo stile ironico parla di scuola, amicizia, relazioni e rapporti con gli adulti. (link)

BBC - 6 minute grammar

I podcast sono un’incredibile risorsa per chi deve migliorare le proprie conoscenze linguistiche, soprattutto in materia di lingue straniere e in particolare, di inglese. Tra gli appuntamenti più conosciuti ci sono quelli condotti da John Peter Sloan, attore, comico e insegnante di inglese recentemente scomparso. Tra i podcast più utili in questo senso, però, ci sono indubbiamente quelli in “britsh english” della BBC che ogni martedì spiega una regola grammaticale inglese, con esempi pratici proposti dai due conduttori e in soli sei minuti. (link)

(illustrazioni di Syuzann)