“Quanta strada nei miei sandali, quanta ne avrà fatta Bartali, quel naso triste come una salita, quegli occhi allegri da italiano in gita” canta Paolo Conte. E quando si parla di Giro d’Italia, la mia testa va subito a questa canzone.
È capitato anche quest’anno e insieme al ritornello nella mia mente hanno iniziato ad affollarsi volti: da Coppi-Bartali a Gimondi, da Cipollini a Nibali fino a Alfonsina Morini. Ciclisti le cui storie sono state scritte in articoli di giornale e poi nei libri. Alcuni firmati da autori dalla penna inconfondibile. Giro d’Italia insomma è anche lettura.
La tappa a Lovere – martedì 28 maggio partenza dalla cittadina lacustre e arrivo a Ponte di Legno – è l’occasione per proporre alcuni titoli che intrecciano sport e narrativa. Esempi di quella letteratura sportiva che da qualche anno ha riscosso nuovo interesse. Ecco, quindi, alcuni libri sul Giro d’Italia e i suoi protagonisti – per tutte le età e diversa tipologia – che possono interessare gli appassionati di ciclismo e non.
La storia del Giro, la storia d’Italia
“Il giro d’Italia. Dai pionieri agli anni d’oro” di Mimmo Franzinelli (Feltrinelli, 2013)
Un volume in cui il Giro d’Italia assume il sapore del mito: ripercorrendolo per circa un secolo, le vicende dei ciclisti accompagnano e riflettono la storia culturale e sociale dell’Italia, mostrando mutamenti epocali del Novecento.
Lo storico Franzinelli, appassionato delle due ruote, ricostruisce le vicende del ciclismo agonistico italiano e della sua gara principale partendo dalla creazione stessa della bicicletta e dalle grandi innovazioni di fine Ottocento. Lo sguardo è sulle gare pioneristiche, dal Giro di Lombardia del 1905 alla Milano-Sanremo di due anni dopo. Per concentrarsi quindi sul Giro d’Italia, modellato sul Tour de France, la prima classica corsa a tappe. Tra i ciclisti narrati: Girardengo e Binda, Bartali e Coppi, ma anche Alfonsina Strada e Malabrocca con la sua “maglia nera”.
Gli inviati
Alcuni importanti scrittori e giornalisti italiani sono stati anche inviati a seguire il Giro d’Italia. Attraverso il loro sguardo e la loro penna ne abbiamo una descrizione originale, inedito e personale.
“Dino Buzzati al Giro d’Italia” di Dino Buzzati (Mondadori, 2018)
Il Corriere della Sera aveva affidato a Buzzati il racconto del Giro nel 1949. Il giornalista cede il passo al narratore, come dimostra il celebre articolo in cui Bartali e Coppi vengono paragonati ad Ettore e Achille, in una rivalità epica.
“Indro al giro” di Indro Montanelli (Rizzoli, 2016)
Sempre il quotidiano di via Solferino, che questa volta affida l’incarico a Indro Montanelli. Qui scrive il giornalista, che pur dedicandosi alla cronaca sportiva nel 1947 e 1948, parlando di vittorie, sconfitte e statistiche, riesce a parlare anche di politica. Un viaggio nell’Italia osservando la vita quotidiana, intrecciando passione sportiva e politica, con il suo sguardo critico e anticonformista, inserendo anche ricordi personali.
“Tutti primi sul traguardo del mio cuore” di Fabio Genovesi (Solferino libri, 2019)
È ancora Corriere della Sera ad incaricare lo scrittore Fabio Genovesi di seguire il Giro d’Italia nel 2013. Chi conosce la scrittura di Genovesi, ricca di ironia, umorismo, ma anche naturalezza e semplicità, sa cosa aspettarsi. Tutti gli altri possono trovare i racconti di un appassionato di ciclismo che vive tragicomiche avventure seguendo il Giro in lungo e in largo per l’Italia nelle vesti di un novello cronista sportivo. Le tappe non sono solo gare, ma anche colpi di scena, incontri incredibili, situazioni divertenti e paesaggi che si delineano davanti al proprio naso.
I Personaggi
Di biografie ce ne sono veramente tantissime. Alcune però emergono tra la miriade di volumi per il protagonista raccontato, lo scrittore, i punti di vista e la modalità di narrazione.
“La strada del coraggio. Gino Bartali, eroe silenzioso” di Aili e Andres McConnon (66thand2nd, 2013)
“Gino Bartali” scritto da Andrea Laprovitera e disegnato da Iacopo Vecchio (Becco Giallo, 2018)
“La corsa giusta” scritto da Antonio Ferrara (Coccole Book, 2015, +12)
Più libri con al centro sempre Gino Bartali. “Ginetaccio”, ciclista dalle incredibili imprese e dal ricco palmares di vittorie su due ruote, ma anche uomo di grande valore con una vita da raccontare: “Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca”, diceva il campione. Non è un caso.
Nel 2013 viene dichiarato “Giusto tra le nazioni” dall Yad Vashem, il memoriale delle vittime dell’Olocausto in Israele, per aver salvato centinaia di ebrei durate la Seconda Guerra Mondiale. Sempre in sella alla sua bici. Un fatto emerso solo dopo la morte del grande ciclista, avvenuta nel 2000. Il primo a svelarlo fu il libro canadese tradotto dalla casa editrice 66thand2nd.
“Pantani era un dio” di Marco Pastonesi (66thand2nd, 2014)
Nessuna nostalgia, nessuna indagine. Pastonesi, giornalista grande appassionato di ciclismo, ha raccontato il Pirata, grande interprete del ciclismo, attraverso i luoghi a lui più cari, come le sue montagne, e soprattutto le voci: quelle degli amici che non l’hanno mai abbandonato, dei dirigenti sportivi che l’hanno visto crescere e vincere, dei meccanici tormentati dalle sue manie da perfezionista, e dei suoi gregari, che non ne hanno mai vinta una ma che per il loro capitano sarebbero stati capaci di qualsiasi sacrificio.
“Merckx, il Figlio del tuono” di Claudio Gregori (66thand2nd, 2016)
Il giornalista Claudio Gregori ha raccontato un altro grande ciclista: Eddy Merckx che ha segnato la storia del ciclismo ed anche del Giro d’Italia. Dall’esordio alla corte di Van Looy fino all’eclissi improvvisa, Gregori ricostruisce le imprese di quel ciclista che sarà chiamato l’Orco, il Coccodrillo, Attila, il Cannibale, ritraendolo come un cavaliere impavido.
“Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative” di Assia Petricelli e Sergio Riccardi (Sinnos, 2013, +11)
“Più veloce del vento” di Tommaso Percivale e illustrazioni di Iacopo Bruno (Einaudi ragazzi, 2016, +12)
Entrambi raccontano l’incredibile storia di Alfonsina Morini in Strada, prima e unica donna a correre il Giro d’Italia (nel 1924). C’è altro da aggiungere?
“Il diario del gregario, ovvero Scarponi, Bruseghin e Noè al Giro d’Italia” di Marco Pastonesi (Ediciclo, 2004)
Un altro libro di Pastonesi che questa volta punta i riflettori sui gregari, ciclisti professionisti che hanno il compito all’interno della squadra di aiutare il capitano. Precisamente racconta di Marzio Bruseghin, veneto, passista e scalatore che assiste e protegge Alessandro Petacchi nel 2003; Andrea Noè, lombardo, che cullava il sogno di un trionfo e si arrende a una “giornata no” nel 2004 e Michele Scarponi, marchigiano, esordiente di belle speranze, nel 2002 al servizio di Mario Cipollini, tragicamente scomparso nel 2017 investito da un furgone durante un allenamento.