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Il “Canto” della Pianura, quel Monte che non ti aspetti

Articolo. La storia, i prodotti gastronomici, gli itinerari e la mappa completa dei sentieri escursionistici del Monte Canto finalmente riuniti in un’unica guida, realizzata dai Comuni di Mapello, Ambivere e Sotto il Monte Giovanni XXIII

Lettura 4 min.
Il Monte Canto fa da sfondo all’Abbazia di Sant’Egidio (Marin Forcella)

Monte Canto. Non conosco con esattezza l’etimologia del nome di questa montagna tanto amata dagli abitanti dell’Isola bergamasca. Forse avrà a che fare con lo stare lì in disparte, isolato in mezzo alla prima pianura bergamasca tra i comuni di Mapello, Ambivere, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Carvico, Villa d’Adda e Pontida, adagiato come un grosso animale addormentato tra i fiumi Brembo e Adda.

A me, però, piace pensare che il suo nome abbia a che fare con la parola “incanto”. Meraviglia, infatti, e assoluto stupore è quello che provo ogni volta che mi trovo a correre o camminare nei suoi boschi di castagni o tra i terrazzamenti dei vigneti di Valcalepio che ne ricoprono le pendici. Così come a bocca aperta mi lascia, anche dopo anni, l’apparizione improvvisa – sbucando dalla vegetazione a Fontanella dopo aver percorso il sentiero che parte dal Santuario della Madonna di Prada – della struttura millenaria dell’Abbazia di Sant’Egidio. Il profilo severo e carico di spiritualità che suggerisce antiche storie di monaci o le sculture di animali sulle quali si possono leggere stralci delle poesie di Padre David Maria Turoldo (nell’Abbazia trascorse gli ultimi anni della sua vita) disseminate nei dintorni sono davvero fonte di meraviglia per chiunque passi di lì.

La nuova guida

E proprio per valorizzare questo patrimonio paesaggistico e culturale unico e forse poco conosciuto e promuovere il territorio dell’Isola Bergamasca (quell’area racchiusa tra i due grandi fiumi Adda e Brembo e il massiccio del Canto) è stata di recente pubblicata la guida “Un viaggio attorno al Monte Canto. Terra di storia, cultura, tradizioni ed enogastronomia”.

Un progetto editoriale voluto dai comuni di Ambivere, Mapello e Sotto il Monte Giovanni XXIII e realizzato grazie al contributo di Regione Lombardia. Fondamentale per la sua ideazione è stata la collaborazione con PromoIsola, l’associazione che da anni si occupa di promuovere le bellezze paesaggistiche e culturali del territorio, e il sostegno di enti privati come la Banca di Credito Cooperativo di Treviglio e Hservizi S.p.A. Presentata al pubblico lo scorso 12 settembre in occasione della Festa Lungo il Viale di Mapello, la guida ora è disponibile gratuitamente in tutte le proloco e le biblioteche della zona dell’Isola.

La guida ha diverse funzionalità. Innanzitutto si presenta come un pratico opuscolo che descrive in maniera sintetica la storia e le caratteristiche orografiche di questa dorsale, elenca e descrive i monumenti storici che si possono visitare nei dintorni e segnala anche alcuni piccoli produttori locali di prelibatezze: dalla farina al miele, dalle carni ai formaggi, alle confetture.

Scopriamo così abbazie medievali (quella già citata di Sant’Egidio ma anche l’Abbazia di Pontida, fondata nel XI secolo), antichi borghi diroccati, chiese e santuari carichi di storia, centri storici nei quali andare alla ricerca di corti e cascine perfettamente conservate e ville padronali di recente valorizzate come scenari di eventi culturali.

La mappa

Ma forse la cosa più interessante che troviamo nella guida è la mappa che presenta tutti i sentieri escursionistici del Monte Canto. Una intricata rete di sentieri che solcano la montagna da est a ovest, da nord a sud, da Mapello fino al Fiume Adda, dal paese natale di Papa Giovanni XXIII fino a Celana finalmente presentati in maniera chiara e ordinata.

Sono sentieri alla portata di tutti, da percorrere a piedi o in mountain-bike, immersi nella quiete dei boschi di castagni e robinie, interrotti di tanto in tanto in qualche luogo che ci riserva storie e leggende. Per ciascuno vengono indicati lunghezza, durata indicativa, numero di segnavia CAI e dislivello così da rendere più agevole l’organizzazione delle nostre escursioni.

Gli itinerari

I sentieri CAI sono otto, cui si aggiunge anche l’itinerario di Papa Giovanni, itinerario di pellegrinaggio inaugurato di recente che ripercorre la strada seguita a piedi da un giovane Angelo Roncalli, quando dal suo paese natale doveva raggiungere il collegio in cui studiava a Celana. Tutti i percorsi e la relativa segnaletica sono periodicamente controllati e manutenuti dalle associazioni del luogo.

Troviamo anche otto itinerari che conducono sul massiccio partendo da diversi comuni della zona e che diventano ottimi suggerimenti per una gita nel fine settimana.

Da Ambivere
Partendo dal Santuario della Madonna del Castello è possibile fare un giro ad anello che circumnaviga il Monte Canto, percorrendo i sentieri 891 e 892. Si sale verso Fontanella per la visita all’Abbazia di Sant’Egidio, chi vuole può spingersi quasi in “vetta” fino alla Chiesa di Santa Barbara e poi giù verso il Santuario della Madonna di Prada.

Da Carvico
Si percorre un breve tratto del sentiero di Papa Giovanni per poi salire in vetta lungo il segnavia 895. Da lì è bella e comoda la discesa verso Fontanella e la chiesetta della Madonna dei Cerri.

Fontanella e il Canto
È possibile anche programmare un giro che si concentri sugli edifici romanici della zona: il complesso dell’Abbazia di Sant’Egidio, la Torre di San Giovanni a Sotto il Monte, la Chiesetta di Tassodine del 1750 e il quattrocentesco Santuario di Prada. Luoghi perfetti per pause di meditazione circondati dal verde.

Da Mapello
Si comincia dal bel centro storico con le sue torri e le chiese per poi imboccare il lungo viale alberato (140 tigli) che ci accompagna al Santuario della Madonna di Prada. Da lì parte l’ascesa alla vetta che, per i meno allenati, può concludersi sempre a Fontanella.

Da Pontida
Il Sentiero da percorrere è l’897 e collega i due monasteri medievali risalenti entrambi al 1080 circa: l’Abbazia di San Giacomo a Pontida e quella di Sant’Egidio a Fontanella. La fatica della salita è pienamente ripagata dalla bellezza dei luoghi.

Sentiero dei Ruderi
Raggiunta la cresta del Monte Canto alla Chiesa di Santa Barbara e “consumata” la meritata pausa è possibile proseguire verso il Borgo dei Ruderi, resti di vecchi insediamenti legati alle attività agricole e produttive della zona.

Da Sotto il Monte
Da qui prende il via il Sentiero di Papa Giovanni XXIII che da Sotto il Monte conduce a Celana. Data la lunghezza dell’itinerario (14 km) si può suddividere in due tappe: da Sotto il Monte a Pontida e da Pontida a Celana.

Da Villa d’Adda
Una gita sul Monte Canto può prender il via anche dal punto di approdo del traghetto leonardesco a Villa d’Adda. Chi vuole può provare l’ebbrezza della traversata da Imbersago e poi dal porto di Villa d’Adda partire per l’ascesa, toccando la Chiesa di Sant’Andrea in Catello, la Torre del Borgo e la Chiesetta di Tassodine.

Non solo carta. L’app Orobie Active

Gli itinerari proposti dalla guida cartacea si possono trovare anche sull’app Orobie Active: una applicazione facile da scaricare e installare che permette di scoprire gli itinerari della provincia bergamasca. Nell’app troviamo una sezione dedicata proprio al Monte Canto e ai suoi sentieri con mappe, altimetrie, tracce GPS e il rendering del percorso virtuale che si possono scaricare e consultare anche offline.

Sviluppi futuri

La guida, l’app, gli eventi, i sentieri: sono tanti gli strumenti che i comuni dell’Isola e PromoIsola hanno messo in campo per favorire lo sviluppo del turismo nella zona. Sempre con la sinergia tra enti e associazioni come arma vincente e uno sguardo che abbraccia natura, arte, cultura ed enogastronomia.

Stiamo studiando un nuovo progetto da presentare in Regione Lombardia” – ci dice Silvano Ravasio, Presidente di Promoisola – “e ha a che fare proprio con una inaspettata prelibatezza del luogo: il tartufo. Nei boschi della zona infatti se ne trovano e ci piacerebbe sviluppare anche questa opportunità di turismo”.