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Tra borghi, rocche e palazzi tornano i Castelli aperti della media pianura lombarda

Articolo. Domenica 6 settembre riparte il calendario del circuito organizzato dall’associazione Pianura da Scoprire. Saranno 12 i luoghi da scoprire in questa giornata, con visite guidate, mostre ed eventi distribuiti sul territorio

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Castello di Urgnano

Per vivere al meglio gli ultimi giorni d’estate sembrano cadere a fagiolo le Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali, ormai conosciute ai più come il circuito dei Castelli aperti. Un’iniziativa organizzata da Pianura da Scoprire insieme a una rete di 18 diverse realtà tra le province di Bergamo, Milano e Cremona. Di queste, saranno dodici le rocche, i borghi, i musei e i castelli a riaprire domenica 6 settembre, in alcuni casi con proposte anche il sabato, tramite visite guidate su prenotazione obbligatoria (ogni castello ha delle specifiche modalità di prenotazione).

Riprendiamo da settembre la maggior parte della programmazione delle Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali interrotta a marzo per il Covid – dichiara Raffaele Moriggi, presidente di Pianura da scoprire – La rete dei Castelli della media pianura lombarda è una delle più numerose di tutta la regione e mantiene costante l’obiettivo di sviluppare un sistema strutturato e coordinato di aperture, non fatto di eventi occasionali, ma organizzato che possa offrire ai turisti cadenze fisse e aperture periodiche”.

Un’iniziativa capace di valorizzare le bellezze dell’area e “far diventare il settore turistico una risorsa economica e di occupazione per il territorio, un risultato che il circuito dei castelli aperti sta attuando, con una crescita di anno in anno e mantenendo stabilmente fino al 2019 quota 20 mila visitatori sulle 10 giornate di apertura congiunta del circuito”.

Un successo sottolineato anche da Diego Moratti, coordinatore del progetto: “Siamo partiti 6 anni fa da tre realtà: Martinengo, Romano e Malpaga e fin da subito è stato un successo. Oggi abbiamo una rete che coinvolge tre province, con identità molto sfaccettate: pubbliche o private, grandi o piccole. Un ottimo risultato per molti paesi che non avevano mai visto turisti e non erano attrezzati ad accoglierli e che ora possono godere di un coordinamento professionale che sa davvero rendere i nostri beni culturali un’opportunità da fruire”.

Vediamo insieme quali saranno i castelli e borghi ad aprire le loro porte durante la giornata (trovate tutti i dettagli dei diversi appuntamenti nella nostra agenda).

Martinengo 

Le vicende di Martinengo si intrecciano a quelle di Romani, Longobardi, per arrivare alla Repubblica di Venezia. Incastonati tra le mura del borgo medievale potrete così ammirare i resti dell’antico castello e gli splendidi portici quattrocenteschi, animati per l’occasione dal mercatino dell’antiquariato e del collezionismo. La visita si sposterà poi tra la torre dell’orologio, la facciata del palazzo comunale e il Convento di Santa Chiara, dove domenica lo storico Riccardo Caproni e il restauratore Rinaldo Agostinelli parleranno del restauro degli affreschi qui ospitati, anticipati dalla visita serale del sabato sera. Per concludere, sarà possibile ammirare l’edificio del Filandone, che fece da set al film “L’albero degli zoccoli”.

Pagazzano 

Uno dei pochissimi esempi di castello medievale dotato di fossato ancora adacquato, il castello di Pagazzano è una perla del panorama bergamasco. Durante il weekend, sarà possibile ammirarne il palazzetto cinque-settecentesco, accedendo a scalinate in pietra e attraverso la corte d’onore, per poi salire sul mastio che domina l’ingresso. In aggiunta, i partecipanti potranno unirsi alla visita al Museo della civiltà contadina conservato nei sotterranei della rocca, al Museo multimediale dei “Castelli di confine” e infine al M.A.G.O. – Museo Archeologico delle Grandi Opere – per ammirare antichi reperti rinvenuti nell’area.

Pandino

Risalente al XIV secolo ed eretto per volontà di Bernabò Visconti e Regina della Scala, il castello di Pandino è sicuramente uno degli esemplari viscontei meglio conservati della regione. Infatti, nell’edificio si possono riconoscere molti degli affreschi, strutture, stemmi e decorazioni originari. Passeggiando attraverso le sale della caccia, di Tarantasio e dei Tarocchi, i visitatori resteranno incantati dalle pregevoli esposizioni temporanee ospitate al loro interno, prima di avventurarsi per corti, loggiati e antichi porticati e culminare con l’esposizione permanente dedicata a Marius Stroppa, gli spazi didattici e la Sala degli affreschi.

Pumenengo

Scendiamo ora nella parte meridionale della provincia di Bergamo, per scoprire il castello di Barbò di Pumenengo. Una struttura straordinaria e maestosa, dotata di un ampio cortile interno curiosamente di forma trapezoidale. Calpestando ciottoli, abbracciati da una cornice di mura in cotto e pietra, potrete ammirare due delle tre torri che un tempo dominavano la pianura circostante. Ma la vera sorpresa vi attende all’interno: sul lato sud al primo piano, sarete accolti da una grande sala completamente affrescata. Se poi volete prolungare la permanenza, vi aspettano anche la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo o la chiesetta di San Giorgio.

Romano di Lombardia

Incorniciato da un fossato (con ponte d’accesso) e caratterizzato da alte mura, pianta quadrata e quattro maestose torri angolari, il castello di Romano di Lombardia è un’altra delle mete da non perdere questo fine settimana. Una visita che dall’esterno della rocca vi farà scoprire la storia di questo edificio ultracentenario (basti pensare che ha quasi novecento anni), ammirandone le specificità architettoniche che tradiscono una stratificazione stilistica data dai molti proprietari che si sono susseguiti nel corso dei secoli. A completare l’opera le visite alla chiesa di San Defendente, Porta Brescia, ai Portici della Misericordia e al Cimitero Vecchio.

Solza

Eccoci giunti all’Isola Bergamasca, presso il luogo che diede i natali al condottiero Bartolomeo Colleoni: il Castello di Solza. Una costruzione già di per sé suggestiva, dove sarà possibile calarsi appieno nello spirito della guarnigione colleonesca grazie a una visita in abiti d’epoca, accompagnati dalla Compagnia d’Arme del Carro. Un’esperienza immersiva irripetibile, per vivere il castello con altri occhi.

Treviglio

A piedi o su due ruote, domenica la scoperta della storia e degli scorci di Treviglio coinvolgerà molti punti di vista e luoghi d’interesse unici. Pedalando e camminando lungo il percorso dell’AgriMuseo orizzontale, gli 8 km di visita vi porteranno dalla centralissima piazza Manara fino a Castel Cerreto, toccando rogge, quartieri, cascine e snodandosi tra aree agricole e operaie.

Trezzo sull’Adda

Nello splendido scenario del Parco dell’Adda Nord sorge Trezzo sull’Adda. Un comune la cui storia si intreccia alle vicende di popoli e dinastie, dai Celti ai Longobardi, passando per i Romani. Ed ecco che in queste sfaccettate vicende si affaccia anche il Castello Visconteo, emblema della città e teatro di innumerevoli vicende che coinvolsero il Barbarossa e le nobili famiglie Torriani, Visconti e Sforza. Insomma, quando ammirerete il paesaggio circostante dall’alto della maestosa torre affacciata sul borgo, lasciate che sotto ai vostri occhi prendano vita vicende di cavalieri e conquiste.

Urgnano

Sala dei Satiri, Sala Rossa, Sala delle Grottesche, Sala degli Stemmi: sono solo alcuni dei magnifici saloni che vi ritroverete ad attraversare durante la visita al castello Albani di Urgnano. Un percorso sovrastati da meravigliosi soffitti cassettonati in legno o affreschi mitologici risalenti al XVI secolo, che proseguirà all’aria aperta tra giardini pensili e cortili. Una visita arricchita dall’iniziativa “Visioni dal passato” che vi calerà nella storia locale tra quadri e ritratti che prenderanno vita sotto ai vostri occhi. E per i bambini, imperdibile il percorso “La principessa, il Mago e il Drago” dove saranno protagonisti di una fantastica favola.

Cavernago

La storia del castello di Cavernago si intreccia alle vicende colleonesche nel corso del XV secolo, quando Bartolomeo Colleoni lo acquisì dai Canonici della Cattedrale di S. Alessandro in Bergamo. Da allora, l’edificio passò agli eredi della famiglia, finché questa non si divise in due rami e il castello venne affidato al conte Francesco. Fu quest’ultimo a dare il via a un’opera di ricostruzione del complesso, dandogli l’aspetto che possiamo ammirare ancora oggi, mentre risalgono al XVII secolo i favolosi affreschi. Oggi proprietà della famiglia dei principi Gonzaga di Vescovato, sarà visitabile domenica insieme alla Chiesa di San Marco e alla Chiesina Beata Vergine. Nella stessa giornata, da non perdere il convegno serale “Francesco Martinengo Colleoni- dall’Europa al Mediterraneo”.

Malpaga (fraz. Di Cavernago)

Sempre a Cavernago aprirà anche il castello colleonesco di Malpaga, rinomato per la sua straordinaria architettura e i meravigliosi cicli di affreschi. E dove l’architettura e la storia incontrano la tecnologia, ecco nascere “Malpaga Castle Experience”: l’apposita App che, una volta attivata tramite il codice consegnato in loco, vi condurrà nei meandri del castello. A guidarvi tra storie e gesta antiche, la voce di Medea, figlia di Bartolomeo Colleoni.

Cassano d’Adda

Dalla piazza Castello e Ricetto, scendendo fino ai piedi del castello lambito dalle acque del canale Muzza, la visita al borgo di Cassano d’Adda sarà incorniciata da edifici dall’altissimo valore artistico e vedute suggestive. Inoltrandovi nel Linificio e nel Canapificio, e poi costeggiando la Muzza , giungerete così a Villa Brambilla prima di proseguire verso l’oratorio di San Dionigi, a tu per tu con l’ammirevole ciclo pittorico dei fratelli Dalla Rovere. Per chiudere in bellezza, il gruppo tornerà verso il borgo, per osservare dall’esterno la bella Villa Borromeo.

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