93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

Siamo tutti chiamati a fare il nostro dovere

Selezione. È il momento della responsabilità, mai come ora

Lettura 1 min.
Illustrazione di Franzi

Sul sito di L’Eco di Bergamo trovate questa lunga testimonianza del Dottor Daniele Macchini, medico dell’Humanitas Gavazzeni, che spiega bene la situazione ospedaliera di Bergamo in questo momento.

È un racconto a tratti drammatico, che però fotografa anche il senso del dovere e della responsabilità del personale ospedaliero da quando a Bergamo e in tutta la Lombardia è scattata l’emergenza per il Coronavirus. Un’emergenza in crescendo, che ha costretto il Governo a prendere misure via via più restrittive, come quelle degli ultimi Decreti degli scorsi giorni.

Bastano queste due premesse per affermare che questo è il momento del senso civico, da parte di tutti. Se i medici e gli infermieri stanno facendo il loro dovere, se le donne e gli uomini delle istituzioni cercano le soluzioni migliori al problema – che, lo ricordiamo, non è solo la diffusione del COVID-19 ma anche la capacità di ricezione dei contagiati da parte di un sistema sanitario al collasso – se i giornalisti hanno trovato la giusta misura per raccontare l’epidemia, allora è compito dei cittadini a questo punto, e mai come ora, comportarsi da cittadini.

Cosa significa ciò? Prima di tutto assumere il maggior senso di responsabilità possibile. Non sottovalutando il fenomeno e neppure drammatizzandolo troppo, per tutelare psicologicamente le persone che abbiamo vicino (gli adulti, e soprattutto gli anziani e i bambini). Dobbiamo prenderci cura uno dell’altro e riscoprire la ricchezza della fratellanza e della solidarietà contro l’individualismo dei nostri tempi. Quell’individualismo che c’era già prima del Coronavirus, e che adesso ora viene alimentato dall’angoscia per un fenomeno di cui non conosciamo veramente i contorni – come spiega bene il filosofo Umberto Galimberti nel video qui sotto.

Un senso della misura all’insegna della serietà è l’altro comportamento di cui abbiamo bisogno, mai come ora. E serietà significa rispetto delle prescrizioni del Ministero della Salute e dei DPCM, secondo quel buon senso civile che è il collante di ogni comunità. Dunque, a costo di essere ripetitivi, ribadiamo in fondo a questo articolo le prescrizioni base, perché è giusto dirlo: venire meno a solo una di queste semplici regole significa creare un’occasione di contagio, che può realizzarsi o meno, ma che rimane un rischio inutile, pericoloso, stupido, che ora non possiamo permetterci.

#iorestoacasa

La prima regola fra tutte è quella di restare a casa, così da isolarsi dal contagio ed evitare a nostra volta di contagiare il prossimo. Non è difficile fare il proprio dovere, in fondo è quello che ci viene chiesto ogni giorno e che ogni giorno chiediamo agli altri, Coronavirus oppure no. È così che si fa la Storia, è così che dobbiamo fare la nostra, adesso. E ce la faremo.

La Storia entra dentro le nostre stanze e le brucia / La Storia dà torto o dà ragione / La Storia siamo noi / Siamo noi che scriviamo le lettere / Siamo noi che abbiamo tutto da vincere e / Tutto da perdere” (“La Storia”, Francesco De Gregori)

Cosa fare contro il Coronavirus

Approfondimenti