Sessantacinque anni fa, a Bergamo, tutto è iniziato con un gesto semplice ma rivoluzionario. Un piccolo gruppo di persone, senza grandi mezzi ma con una convinzione incrollabile, scelse di non voltarsi dall’altra parte di fronte al bisogno. Erano infatti a conoscenza di una cosa, chiara e potente: il sangue non si fabbrica, si dona. E quel gesto – all’apparenza silenzioso – ha dato vita a una rete che oggi abbraccia tantissime persone. Uomini e donne che, anno dopo anno, hanno deciso di esserci. Non per obbligo, ma per scelta. Hanno donato una parte di sé per salvare vite, costruire legami, dare speranza. Una rete fatta di storie, sorrisi e gesti condivisi che ha un nome: FIDAS Bergamo.
E proprio sabato 11 ottobre, dalle 14 alle 19, all’auditorium Parenzan dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’associazione celebrerà i suoi 65 anni di impegno con un evento aperto a tutti «Storia, Pensieri e Sorrisi», un pomeriggio per dire grazie a chi ha reso possibile questo percorso e per accogliere chi vorrà continuarlo (clicca qui per prenotarti). Sarà una festa per ringraziare, in particolare, i volontari e i donatori che hanno contribuito a scrivere la storia di FIDAS, scoprendo così – direttamente dalle loro parole – il valore del dono.
L’evento avrà una scaletta articolata, in cui momenti istituzionali e artistici si alterneranno a testimonianze e riflessioni. L’evento sarà aperto dal brano «Goccia a Goccia» dell’artista Skizzo, simbolo del lavoro FIDAS. Nel corso del pomeriggio ci sarà anche una tavola rotonda sui temi della sanità e della donazione, alla presenza di autorità sanitarie e istituzionali. Saranno inoltre premiati i donatori e le donatrici che negli anni hanno contribuito in modo continuativo alla missione dell’associazione.
La giornata si concluderà con un momento conviviale, con buffet aperto a tutti i partecipanti. Il grande ospite della festa sarà il cantante, attore e doppiatore Daniele Vavassori, in arte Vava77, con i suoi pezzi ironici e travolgenti che caricheranno l’auditorium e scateneranno la festa.
Fidas Bergamo
Fondata il 18 dicembre 1960, FIDAS Bergamo è una delle 80 federate della FIDAS Nazionale – Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue – nata un anno prima a Torino con l’obiettivo di promuovere la donazione volontaria, anonima, gratuita e periodica del sangue. Oggi, l’associazione bergamasca conta circa 800 donatori attivi, 70 volontari e 10 gruppi distribuiti nella provincia. Collabora stabilmente con i centri trasfusionali degli ospedali di Bergamo, Seriate, Treviglio, Lovere, Alzano Lombardo, Gazzaniga, oltre che con strutture fuori provincia come il San Raffaele e l’ospedale di Bollate.
Il presidente di FIDAS Bergamo, Attilio Castelli, sottolinea come questo anniversario rappresenti non solo un momento di festa ma anche un’opportunità per rilanciare le attività legate al dono: «Festeggiamo un traguardo importante, ma soprattutto vogliamo condividere con la comunità il nostro impegno e trovare nuove energie, soprattutto tra i giovani. Donare sangue è un gesto semplice ma fondamentale. L’obiettivo per i prossimi anni è coinvolgere una nuova generazione di donatori e volontari». «Festeggiare i 65 anni di FIDAS Bergamo – gli fa eco il presidente nazionale FIDAS Giovanni Musso – significa celebrare una comunità che ha saputo donare non solo sangue, ma anche speranza, vicinanza, appartenenza. Ogni donatore ha scritto una parte di questa storia e continua a ispirare le nuove generazioni».
Nel 2024 FIDAS Bergamo ha superato quota mille donazioni, confermandosi come un punto di riferimento nel panorama lombardo. L’associazione non si occupa direttamente della raccolta del sangue, ma opera attivamente nella sensibilizzazione, nella formazione dei volontari e nella costruzione di una rete solidale che coinvolge enti locali, scuole, strutture sanitarie e istituzioni. Il coordinamento Giovani FIDAS, appena nato e rivolto a ragazze e ragazzi tra i 18 e i 28 anni, rappresenta uno degli strumenti principali per garantire continuità all’azione associativa, trasmettendo il valore della donazione come gesto civico, solidale e responsabile. «Ogni donatore – spiega Luca Barcella, direttore del Dipartimento di Medicina Trasfusionale ed Ematologia della provincia di Bergamo – compie un gesto che va ben oltre la semplice donazione. È un atto che contribuisce alla libertà, alla speranza, alla vita. Il nostro sistema trasfusionale ha bisogno della collaborazione con il volontariato per continuare a garantire cure e interventi. L’obiettivo dell’autosufficienza, in particolare per il plasma, è ancora lontano. La sinergia con realtà come FIDAS è quindi essenziale».
In Italia, ogni anno quasi due milioni di persone donano sangue. Un gesto che permette la cura di pazienti affetti da gravi patologie, il buon esito di interventi chirurgici e il trattamento di molte urgenze mediche. In questo contesto, FIDAS continua a svolgere un ruolo centrale anche a livello nazionale, grazie alla partecipazione al CIVIS (Coordinamento Interassociativo del Volontariato Italiano del Sangue), ai tavoli tecnici istituzionali e ai percorsi formativi sul tema della donazione. L’appuntamento dell’11 ottobre sarà un’occasione per incontrare chi ogni giorno contribuisce a tenere in vita un sistema basato sulla solidarietà, ma anche per porre le basi del futuro. Perché ogni donatore è un testimone di speranza. E ogni goccia di sangue resta, ancora oggi, un dono di vita.