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Le imprese sono cambiate. I giovani talenti vogliono capire come

Articolo. Al via la seconda edizione del progetto Skille-Scuole in collaborazione con l’istituto «Isis Einaudi» di Dalmine. Un programma di incontri fra studenti, imprenditori e manager del nostro territorio per spiegare, nel post-Covid, «come pensa oggi un’azienda»

Lettura 8 min.

L’impresa nuova che si racconta nella classe virtuale

Hanno un sacco di domande da fare. Si accorgono di essere nel mezzo di una trasformazione importante, di un cambiamento radicale, di una metamorfosi di tutto quello in cui sono immersi, dalle modalità e dagli strumenti di studio alle dinamiche di relazione fino a toccare le loro stesse materie di studio. Trasformazioni dei modelli tradizionali così profonde e radicali che ora temono di non essere più allineati fra ciò che imparano fra i banchi (oggi virtuali) e la realtà fuori, fra i percorsi dei libri e le prospettive professionali. Hanno imparato a fare i conti con nuove parole: resilienza, anti-fragilità, produttività, smartworking, e-commerce, dell’export digitale, re-shoring, di soft skill, di responsabilità sociale, innovazione.

Dall’altra parte ci sono le imprese. Oggi chiamate a rispondere alle domande e alle richieste - sempre più pressanti e crescenti - di interlocutori diversi, gli stakeholder del loro territorio: i consumatori, i propri dipendenti, le imprese lungo la propria filiera, le istituzioni non solo locali, gli investitori molto più sensibili. Ma sono chiamate a essere anche attori sociali, a svolgere una funzione di responsabilità per quei giovani talenti ormai sulla soglia del mercato del lavoro.

Alessia Stucchi

ex studentessa dell’Isis Einaudi di Dalmine

La Generazione Z mai come ora si ritrova (ma forse non sfuggono a questo fenomeno nemmeno gli ultimi nati della Generazione Y, i più noti millenniall) a cercare nuove risposte. Partendo dalle domande.
«Ma noi ragazzi, alla fine di cinque anni di studi in cui abbiamo acquisito competenze e conoscenze che dovrebbero essere specifiche, saremo ancora in grado di far valere questa nostra preparazione? Le imprese, le stesse che oggi stanno cambiando profondamente, ci riterranno ancora adeguati per questo nuovo mondo? E, allora, come sta cambiando l’impresa, che cosa ci verrà chiesto di nuovo e di diverso, come ci dobbiamo preparare a queste novità?».
Si riparte da qui. Dalle stesse domande che Alessia Stucchi, 18 anni, aveva fatto a diversi imprenditori del territorio incontrandoli a scuola e online e le cui risposte, le loro spiegazioni e le loro nuove visioni d’impresa sono state raccolte in un report finale, nella loro tesina di fine anno, un lavoro (nel suo caso) fatto in team con altri cinque compagni di classe con cui hanno ridisegnato le nuove aziende grazie a questi incontri. È stato un approfondimento per riscoprire le imprese, per conoscerle, per far emergere versanti che da fuori si faticava a cogliere. E anche qui partendo da una domanda: ma come pensano oggi le imprese? Gli imprenditori hanno risposto, hanno fornito prospettive e punti di vista importanti.

Il valore delle competenze che cambiano

E poi c’è il tema delle competenze, delle abilità non solo tecniche, specialistiche. Ci sono anche gli aspetti legati alle capacità relazionali, al modo in cui si può crescere in azienda e come l’azienda offre queste possibilità, passando dalla capacità degli imprenditori di rendere attrattive e di saperle comunicare le proprie aziende.
In queste pagine si può leggere una prima parte di quell’approfondimento e confronto fra studenti e imprenditori.

 

Eravamo in pieno lockdown: marzo, aprile e maggio 2020. Gli studenti cercavano nuove risposte e quelle che erano arrivate fino ad allora, non andavano più bene, non riflettevano la nuova realtà. Di solito – si pensava - bastava una visita in azienda per dare ai giovani studenti impegnati a studiare economia, finanza aziendale, economia del diritto, lingue, per e avvicinare scuola e lavoro.

Oggi questo passo non basta più. Oggi questi studenti vogliono di più. Lo hanno fatto con una novità importante, hanno ribaltato il modo di avvicinarsi alle aziende. Sono saliti in cattedra per fare nuove domande, diverse e precise, hanno condotto loro il gioco. È grazie anche al loro coinvolgimento , alle loro domande, alle loro idee che si è perfezionato questo progetto.

 

Oggi, sei mesi dopo, siamo di nuovo in lockdown, magari più leggero ma che non cambia la sostanza della situazione. Quel modello di analisi, oggi, a maggior ragione, ha ancora più valore formativo in un momento di nuovo e ulteriore cambiamento. Alessia aveva fatto quelle domande anche a nome di tutti gli altri 500 studenti collegati in video (sarebbe stata una bellissima aula magna affollata, alla fine il Covid l’ha sottratta a tutti), in attesa di risposte perché da lì a pochi giorni, dopo l’esame di maturità, sarebbero entrati nel mondo del lavoro, per la prima volta.

Maria Nadia Cartasegna

Dirigente dell’Isis Einaudi di Dalmine

È stato certamente un lavoro di team, che si è realizzato in classe con i propri docenti. È stato il passaggio finale di un lavoro di studio durato quattro mesi. Il risultato di un progetto messo in campo dalla collaborazione della nostra testata Skille con l’Istituto di istruzione superiore di Dalmine, l’Isis «Luigi Einaudi», guidato dalla dirigente Maria Nadia Cartasegna. Un progetto appoggiato da Confindustria Bergamo e apprezzato dallo stesso Provveditorato provinciale di Bergamo.

Uno scenario che cambia ancora la sua visione

Ora si riparte. Le domande erano nette allora, sono altrettanto precise oggi: com’è fatta oggi un’azienda, chi tira le fila nelle imprese del futuro, come pensa un imprenditore nel post-Covid, com’è cambiata la scelta delle tecnologie giuste, come mette in campo certe strategie di crescita piuttosto che altre, come ci si avvicina ai mercati, nuovi e più tradizionali?

 

Gli studenti, che si sono preparati sui libri, su materie dell’economia reale, hanno voluto fare anche un passo in avanti per guardare dentro, e scoprire come si realizza nella forma pratica quell’esperienza che hanno tanto studiato. Un percorso innovativo di ricerca sulle imprese e con le imprese, di confronto diretto con gli imprenditori, di recupero e analisi dei dati raccolti e di conclusioni raccontate scientificamente poi davanti alla commissione di maturità.
Quest’anno il progetto si consolida, Skille e l’Istituto Isis Einaudi lo hanno rimesso in campo, garantendo ancora le misure di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria: è al via un programma di incontri e di confronti con imprenditori, di scambi di prospettive e analisi con manager e tecnici rigorosamente in video-call.
Skille seguirà il progetto nei suoi dettagli e ne racconterà - in forma digitale e multimediale, in questo portale web - i contenuti elaborati dai ragazzi ed emersi e raccolti da ogni incontro con le imprese e gli imprenditori del territorio.

 

L’anno scorso sono state coinvolte le classi quinte, quasi 50 studenti, organizzati in quattro gruppi di lavoro. Quest’anno il progetto cresce: si parte dalle classi quarte, oltre 70 studenti coinvolti, undici gruppi di lavoro, una decina i docenti a coordinare il lavoro dei ragazzi.

I temi emersi che fanno la nuova sfida delle imprese

Ci si è accorti che il progetto Skille-Isis Einaudi non è il solito modo di accorciare le distanze – che ancora restano forti – fra le aule e le fabbriche. È soprattutto una nuova modalità che consente alle imprese di farsi conoscere, di incontrare e far sapere ciò che i ragazzi dovranno affrontare dopo, gli si permette di vedere con i loro occhi cos’è il mondo del lavoro, il contesto organizzativo in cui si realizza e come si è plasmato nuovamente dopo il Covid. Ci si arriva senza ricorrere a spiegazioni, ma solo attraverso contenuti: si fanno avanti già ben oltre l’orizzonte temi nuovi e importanti come l’economia circolare, la blue economy, i big data, le biotecnologie, l’innnovazione tecnologia, la responsabilità sociale. Fronti dove il sistema industriale sta giocando le sue sfide di sviluppo e di successo.

 
Gaia Caroli

Ex studentessa all’Isis Einaudi di Dalmine

Ma si affrontano anche temi strategici che vanno da quelli più industriali, ai tecnologici e finanziari in coerenza con i programmi e le materie base di studio come Economia, Diritto, Economia e Finanza aziendale. Gli studenti hanno suddiviso il loro lavoro in base ai tanti argomenti, uno per ciascun team di lavoro. E hanno individuato imprese e aziende che su ciascun tema possono fare la differenza nel raccontarsi perché ritenute testimonianze significative, vere eccellenze.

Giada Cumetti

Ex studentessa all’Isis Einaudi di Dalmine

L’anno scorso, in piena fase di processi di riconversione industriale, si sono raccontate aziende come RadiciGroup, la Santini, Italcementi, Plastik, Cosberg. Kilometro Rosso e Intellimech hanno aiutato a capire gli scenari che si stavano definendo. Mantenere un dialogo costante fra imprese e scuola proprio per captare, in maniera reciproca, le necessità di ciascuno diventa prioritario In questo senso la partnership con Skille ha un valore: crea e di racconta questo dialogo. È una sorta di cinghia di trasmissione fra due poli – scuola e impresa - che si devono attrarre. La partnership di Skille con le scuole ci consente di svolgere questo ruolo per le imprese.

Chiara Zonca

Ex studentessa all’Isis Einaudi di Dalmine

Imprese che incontrano gli studenti. Aziende che parlano con i ragazzi. Soprattutto studenti che vogliono parlare con gli imprenditori. Vogliono capire come funziona un’azienda, quali riflessioni dietro a una strategia, come si fa a scegliere un mercato piuttosto che un altro. E poi «siamo studenti che vogliamo capire come individuare l’azienda giusta per noi, per il nostro futuro - spiegano Giada Cumetti e Chiara Zonca, ex studentesse all’Isis Einaudi - , capite quale può essere l’impresa che meglio riconosce anche le nostre capacità e la nostra voglia di crescere».
Non è banale questa riflessione. In un momento in cui c’è così fame di competenze, un appetito in decisa crescita fra l’altro vista la forte accelerazione digitale. C’è fame di competenze tecniche con un bagaglio di conoscenze necessario a far funzionare macchine automatizzate moderne, precise e potenti, un saper fare che nemmeno i periti industriali possiedono.

I temi in discussione e la chiave del successo

Oltre quindici aziende coinvolte, 70 studenti a confronto su temi che vanno anche oltre le strette materie di studio. Temi e argomenti che stanno ridefinendo in maniera radicale paradigmi di lavoro e modelli aziendali, a cominciare dalla loro struttura di business. Sono questi gli aspetti su cui gli studenti stanno chiedendo di capire con gli imprenditori come si stanno trasformando, con quali processi e a quali nuove professionalità e competenze porteranno. Come si stanno “vaccinando” di fronte a un processo di profonda trasformazione che li vede coinvolte in prima fila. Quali sono, oggi, le chiavi del loro successo.
Gli ambiti sono diversi, gli studenti ne hanno individuati alcuni. Eccoli:

  • La sostenibilità come principio d’impresa
    Materie prime, prodotti industriali e tutela ambientale. Il tema della sostenibilità ambientale viene affrontata come materia di studio per capire e approfondire come l’impresa declina questo tema innovativo.
  • Il passaggio generazionale al servizio dell’innovazione
    Viene considerato uno degli ostacoli alla crescita di un’azienda. In molti casi, invece, il passaggio delle redini aziendali da una generazione all’altra diventa vero volano di sviluppo. Un confronto per capirne il successo.
  • Il green può vestire anche la finanza
    Clienti e investitori sempre più decidono di investire in aziende che puntano sulla green economy: è un elemento che sta introducendo novità nello studio dell’economia e della finanza aziendale.
  • Quando il digitale trasforma le strategie di vendita
    Si chiama e-commerce. Ed è una strategia commerciale in forte sviluppo spinta dalle nuove abitudine dei consumatori. Molte aziende lo hanno capito: approfondire come hanno cambiato le loro strategie è istruttivo.
  • Internazionalizzarsi con le ultime tecnologie
    L’emergenza Covid ha imposto di guardare al mondo in modo diverso per poter accedere ai mercati esteri. Tecnologia, strumenti digitali, connettività sono solo alcuni che hanno rimesso al centro del mondo le imprese.
  • La cura cambia il modello di business
    I nuovi modelli di business e come cambiano i vecchi approcci al mercato dopo l’emergenza sanitaria. E come l’innovazione e le strumentazioni tecnologiche si trasformano in strumenti di protezione sanitaria.
 
Maria Nadia Cartasegna

Dirigente scolastica dell’Istituto Isis «Luigi Einaudi» di Dalmine

talk

Creare per gli studenti una relazione di qualità

Il nostro Istituto ha aderito nuovamente al progetto Skille poiché bene si inserisce nel solco della consolidata e articolata tradizione della scuola di intensa apertura al territorio anche nell’ambito delle iniziative relative ai Pcto, i percorsi per le competenze trasversali e per l’Orientamento.
Questa modalità di ricerca permette proprio di dare attuazione al primo macro-obiettivo fissato nel Ptof, il Piano triennale per l’offerta formativa, della scuola in relazione alle attività di Pcto, ossia «offrire agli studenti nuove e diverse occasioni e modalità di apprendimento, operando da soli o in team al conseguimento di un obiettivo e sperimentando il pensiero creativo».Lo specifico del progetto permette, infatti, di coniugare due esigenze:da un lato stimolare una didattica per competenze in cui gli studenti, individualmente e in gruppo, possano essere veri protagonisti della ricerca e dell’esperienza sul campo e promuovere approfondimenti trasversali, interdisciplinari anche in vista dell’Esame di Stato del prossimo anno;dall’altro continuare a promuovere attività in collaborazione il territorio. Molti dei nostri studenti troveranno la propria occupazione nel tessuto industriale bergamasco, per cui iniziare già da ora a prendere coscienza della realtà economica locale agevolerà in loro un orientamento e un auto-orientamento più consapevole e quindi più efficace.Per la buona riuscita delle iniziative previste, la collaborazione e sinergia tra studenti e docenti tutor è fondamentale e permette di garantire il continuo monitoraggio dei vari step di lavoro e dà la possibilità di collaborare reciprocamente in un ambiente non solo strettamente didattico ma operativo in senso lato, il che giova anche alla qualità della loro relazione.Riuscire comunque ad operare in questo contesto così critico è sicuramente un altro plus del progetto. Ringrazio Skille e Confindustria per l’opportunità, e l’Ufficio Scolastico di Bergamo per l’apprezzamento espresso nei confronti dell’iniziativa.

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