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Sabato
20
Aprile

Nuance

Un'opportunità per visitare la nuova opera di Ezio Tribbia, caratterizzata da sfumature e passaggi di stato. Le tinte mutano in toni sfumati grazie all'azione del tempo, diventando sensibili all'occhio, sfuggevoli a chi guarda con superficialità.

EVENTO CONCLUSO

Ciascun grado di cui si compone un colore, è come una variazione della sensibilità di cui è costituito e che l’artista rende visibile. Il passaggio graduale da un colore verso le sue variabili tonali è, certamente, il frutto di composizione di pigmenti ma è anche attenzione del pittore verso i margini espressivi, graduale sensibilità alla materia, sapiente mischiatura di naturalità e artificialità.

Questa doverosa premessa precede ogni modesto tentativo di analisi dell’opera che qui viene presentata nello Spazio104 dopo un lungo e intenso lavorio creativo di Ezio Tribbia. A partite dal titolo “Nuance” che potremmo tradurre con approssimazione come “sfumatura”, o “passaggio graduale”, per poi procedere a una necessaria analisi dei temi tanto cari all’artista: i passaggi di stato, dalla materia al prodotto finale, dalla farina al pane, dall’impasto alla forma, dalla presenza dell’oggetto alla sua ombra e alla sua traccia.

Da dove nascono le suggestioni di queste lunghe strisce di carta damascata che, accostate, diventano tessuto, tendaggio, rivestimenti parietali, decorazioni murali, tappezzerie di interni, pitture di mura che il tempo ha gradualmente modificato? Le tinte si mutano in toni sfumati grazie all’azione del tempo; diventano diafane e gentili, sensibili all’occhio, sfuggevoli a chi guarda con superficialità. L’idea può nascere dall’osservazione stupita di un particolare di tramezzo screpolato. Il progetto artistico può essere disegnato dalla visione di un lacerto di imbiancatura in una povera cucina che ha visto più stagioni di tinteggiatura artigianale, magari accompagnata da segni ripetuti in serie grazie ai rulli incisi che hanno lasciato tracce di decorazioni semplici e modeste. Oppure da muri decadenti di dimore un tempo ricche e opulente ora in inesorabile declino. Tappezzerie preziose che hanno subito strappi, lacerazioni, avanzi sgualciti di carte arabescate.

Le sfumature tonali di Ezio Tribbia sono come la pelle delicata di una materia che ancora respira, il rivestimento di un corpo che ancora pulsa nella zona del sottocutaneo. Rughe, creste, strati, tracce, impronte digitali che affiorano non appena il polpastrello delle dita le sfiora. Le strisce verticali diventano, una accanto all’altra, vere e proprie superfici tattili, pareti raffinate di tinte attenuate, passaggi di gradazioni tonali, piani che vivono di segno, luce e ombra. Il visivo si fa tocco leggero, mezzatinta o nuova gamma di delicata sensibilità. Dove l’accostamento delle strisce tende al nerolucente, emerge la fuliggine dei camini, il deposito nero di particelle di carbone, il residuo di una combustione che è il risultato di un passaggio di stato. Dove la parete ricorda il colore di un blu attenuato, il richiamo va a uno squarcio di cielo che emergeva dai lucernari ad affresco spesso dipinti a imitazione di una volta architettonica, quella tinta azzurra di ricordo tiepolesco. Ma anche le tracce di verderami e bordolesi, solfati di rame per curare la malattia della vite. La tensione del muro rosso-mattone oppure ocra argillosa è la testimonianza di ossidi antichi emersi da tinteggiature corrose dal passaggio delle stagioni.

Le composizioni di Ezio Tribbia sono testimonianze di una sensibilità che si nutre anche di ricordi, di naturalità, di elementi semplici ma radicati nei profondi solchi dell’esperienza. Il suo cammino artistico ha esplorato le tracce della pasta lievitata che diventa pane, la pioggia miracolosa della manna in uno spazio post-industriale, il miracolo della semina e del raccolto in un’azione scenica nella piazza del suo paese. Una ricerca che permette di esplorare l’essenziale e il non superfluo nelle pieghe spesso superficiali e mai conclusive del nostro tempo inquieto.

Presentazione di Sem Galimberti – dall’Hortus Conclusus, Bergamo – aprile 2024

Informazioni

Prezzo: gratuito

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Telefono: 380.4375259
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Data e Ora

Inizio: sabato 20 aprile 2024 10:00

Fine: domenica 21 aprile 2024 19:30

Giorni di apertura
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Documenti

Locandina

Luogo
Associazione culturale cento4

Bergamo, Via Borgo Palazzo 104L