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Mercoledì
29
Aprile

Artists’ Film International: Racconto antiorario

La XII edizione della rassegna è online: sul sito della GAMeC una mostra diffusa rende visibili i filmati.

EVENTO CONCLUSO

Prosegue la partecipazione della GAMeC ad Artists’ Film International, il prestigioso network dedicato alla videoarte che, dal 2008, coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni d’arte contemporanea internazionali, con artisti provenienti da tutto il mondo. 
Mentre le porte di musei e istituzioni saranno chiuse, i siti web e i canali social delle oltre venti realtà aderenti al network daranno vita a una mostra diffusa, proponendo online i video selezionati. Un messaggio di solidarietà e collaborazione internazionale in un frangente storico che obbliga al distanziamento sociale.

Per la dodicesima edizione della rassegna – il cui tema è il “linguaggio” – le curatrici Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni hanno selezionato per la GAMeC l’artista Francesco Pedraglio (Como, 1981). 
Sviluppato a partire da una performance live, il progetto di Pedraglio "Racconto antiorario (6 costellazioni)" adotta una narrazione astratta per immaginare sei possibili costellazioni che prendono forma nello spazio che si crea tra narratore, attori, oggetti e il buio della notte. 
L’artista si interessa a come ogni processo narrativo e di “messa in scena” – di uno stesso soggetto, o di una situazione – influenzi la relazione tra chi racconta e chi ascolta, rendendo visibile le fantasie e le finzioni che costituiscono la nostra realtà. Il video ci ricorda come il linguaggio sia un potente strumento di mediazione tra noi e la realtà circostante.

Il video "Racconto antiorario (6 costellazioni)" è visibile online sul sito della GAMeC fino al 22 giugno.
Sviluppato a partire da una performance live, Racconto antiorario (6 costellazioni) (2017) adotta una narrazione astratta per immaginare sei possibili costellazioni che prendono forma nello spazio che si crea tra narratore, attori, oggetti e il buio della notte.

Al centro di uno spazio buio, la rotazione antioraria della telecamera intorno a una colonna marca la successione ritmica di una serie di immagini astratte. Come fossero linee che uniscono punti sparsi su un foglio, traiettorie, colori, forme e volumi sembrano creare frammenti di un alfabeto sconosciuto, un linguaggio muto e simbolico. Intanto, in quello che sembra un processo divinatorio, una voce fuori campo usa questi stessi frammenti per proporre punti di partenza per future storie.

L’artista si interessa a come ogni processo narrativo e di “messa in scena” – di uno stesso soggetto, o di una situazione – influenzi la relazione tra chi racconta e chi ascolta, rendendo visibile le fantasie e le finzioni che costituiscono la nostra realtà.

Per Pedraglio il linguaggio è meccanismo organizzativo del visibile: esso plasma la realtà perché la definisce in ogni sua parte, così piani sensoriali diversi (visivo, uditivo) e dimensioni concettuali afferenti al teatro, al cinema, alla narrativa finiscono per essere legati indissolubilmente. Il linguaggio nomina le cose – un uomo, un’automobile, una scimmia ragno,… –, suddivide il mondo in unità dotate di (apparente) significato – le costellazioni – e predispone la realtà a essere catturata dal pensiero – il racconto in sé.

La realtà filmica prende forma attraverso la parola: non è solamente l’uso sapiente delle parole e la costruzione dei versi a creare un immaginario, ma è lo sviluppo della trama, la successione delle azioni che l’artista/regista invoca a dare forma retinica alle immagini. Pensiamo nel linguaggio, l’immagine di ciò che ci circonda è un’immagine linguistica, e questo permette l’interazione tra artista e pubblico; così il video ci ricorda come il linguaggio sia un potente strumento di mediazione tra noi e la realtà circostante.

Francesco Pedraglio è nato a Como nel 1981. Vive a Città del Messico.
Pedraglio è interessato all’idea di storytelling come strumento per osservare e decodificare il modo di relazionarsi sia a situazioni mondane che storicamente complesse. Il punto di partenza del suo lavoro – che sia performance, scultura, installazioni o film – è da rintracciarsi nella scrittura. Un dettaglio curioso, una diceria ascoltata per caso, un banale incidente o qualunque altro dettaglio può essere sufficiente a innescare una narrazione. Ed è precisamente nel passaggio dal testo scritto alla performance, dalla performance ad un’installazione o ad un film che si verifica questa ricerca sul linguaggio, tra finzione e realtà.

Il suo lavoro è stato presentato presso: Norma Mangione Gallery (2019), Kettle’s Yard, Cambridge (2018), Museo Leonora Carrington, San Luis Potosí (2018), P///AKT, Amsterdam (2017), Kunstverein Monaco (2017), CRAC Alsace (2017), Sheffield Fringe (2016), Parallel Oaxaca, Messico (2015), The Physics Room, Nuova Zelanda (2015); Kunsthalle Vienna (2015); ICA, Londra (2015). Una collezione di poesie intitolata 99 Battle and 1 War (an extract) è stata pubblicata da Piano Nobile (CH) nel 2016. Il romanzo A man in a room spray painting a fly è stato pubblicato da Book Works nel 2014. Insieme all’artista Tania Pérez Córdova, Pedraglio dirige il progetto editoriale Juan de la Cosa / John of the Thing.

 

Foto:
Francesco Pedraglio
Racconto antiorario (6 costellazioni), 2017
video still
Courtesy l'artista e Norma Mangione Gallery

Informazioni

Prezzo: Accesso gratuito

Organizzatore

Data e Ora

Inizio: mercoledì 29 aprile 2020 17:00

Fine: lunedì 22 giugno 2020 23:00

Giorni di apertura
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Luogo
evento online

Bergamo