Dentro il mito di Medea: codici simbolici del Rinascimento
Al via il ciclo di “Tre incursioni nel Quattrocento”, tre tavole rotonde aperte al pubblico, per mettere a fuoco aspetti affascinanti e poco conosciuti dell’universo artistico, sociale e culturale del secolo di cui Medea si fa portavoce.
Programma:
"Medea Colleoni. La figlia prediletta", Gabriele Medolago, storico e direttore del progetto Coglia;
"Quale moda per Medea", Silvio Tomasini, storico dell'arte;
"Gli animali domestici nella vita quotidiana e nell’immaginario del Quattrocento", Marco Valle, direttore Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo, e Giulio Orazio Bravi, storico, già direttore della Biblioteca Civica A.Mai di Bergamo;
"La cultura dei fiori nel XV secolo", Gabriele Rinaldi, direttore Orto Botanico L. Rota di Bergamo.
Il ciclo di incontri "Tre incursioni nel Quattrocento" è organizzato in occasione della mostra “IO, MEDEA. La leggenda bianca del Rinascimento lombardo”, in cui la sfortunata e breve vicenda di Medea Colleoni diventa in mostra il passepartout per aprire finestre su aspetti poco noti del Quattrocento, anche e soprattutto al femminile.
