Musica e architettura di Valter Biella
Nel bel Teatro Lottagono di Piazzale San Paolo in cittĂ , una serata alla scoperta del suono nella pietra: la chiesa di S. Agostino in CittĂ Alta a Bergamo.

La chiesa di S. Agostino in Città Alta rappresenta l'ultima testimonianza di architettura gotica in Bergamo. La sua costruzione è iniziata nel 1290 ed è terminata attorno agli anni '70 del 1400; i recenti lavori di restauro hanno restituito la possibilità di ammirarne l'antica bellezza.
Di particolare pregio è l'intero soffitto composto da più di 1500 tavelloni dipinti a colla, suddivisi in 8 campate, dove la musica è protagonista: nella quarta campata ad iniziare dall'ingresso, sono raffigurati infatti diversi strumenti musicali, quali arpa, ribecca, liuto, organo portativo, cornamusa, bombarda, tromba, tamburello e triangolo.
Nell'incontro si parlerà della musica “racchiusa, nascosta, celata” nelle pietre della chiesa. Non si tratta però di una indagine legata a partiture, strumenti musicali, compositori e musicisti, ma di qualcosa di più intimo, primordiale: la nascita, il progetto e la costruzione dell'intero edificio sacro si è infatti sviluppata seguendo un percorso musicale.
Di fatto, mettendo a confronto tra di loro le diverse misure, sia per quanto riguarda la pianta, sia per la facciata, si è scoperto che i costruttori hanno eseguito calcoli e proporzioni che ci rimandano direttamente ai modelli matematico-musicali trovati dai maestri della Grecia antica, ad iniziare da Pitagora di Samo, ai quali dobbiamo la genesi della nostra grammatica musicale; e nella costruzione di S. Agostino si è continuato per 180 anni circa con coerenza dall’inizio alla fine e con errori di misura assolutamente insignificanti.
Musica e architettura sono da secoli intimamente legate. Nel “Dizionario Enciclopedico di Architettura e Urbanistica” diretto da Paolo Portoghesi, alla voce musica troviamo: "musica. Il rapporto musica-architettura è stato posto fin dall'antichità sulla base della componente matematica della musica e si è sempre risolto in una sorta di parallelismo tra le leggi che governano l'arte dei suoni nel suo aspetto tecnico e teorico e quella che, come rapporti proporzionali, si impongono al fare architettonico. Al di là, quindi, del più semplice punto di contatto incentrato sul problema acustico, esiste tra musica e architettura un più profondo legame che ha le sue radici nel concetto di “armonia”, intesa come insieme dei rapporti delle parti tra loro e con il tutto...”
Durante l'incontro, tracciando questo percorso, si arriva a scoprire come mai nelle pietre della facciata di S. Agostino siano celate, nascoste delle “note musicali” le quali, dopo il loro svelamento, portano alla ricostruzione di una scala pentatonica, i cui intervalli musicali, fatti da relazioni di perfetta proporzionalità numerica, sono alla base del disegno dell'intera facciata della chiesa.