Natale 1914 - Antonio Besana
Sul finire del dicembre 1914, lungo la linea dei trinceramenti che punteggia l'intero fronte occidentale, ha luogo un episodio insolito per il XXesimo secolo: una tregua di Natale.
Sul finire del dicembre 1914, lungo la linea dei trinceramenti che punteggia l'intero fronte occidentale, ha luogo un episodio insolito per il XX° secolo: Una tregua di Natale. Nel saliente di Ypres, sui parapetti tedeschi, compaiono candele e piccoli alberi, mentre si alzano nella gelida aria di inizio inverno le note di Stille Nacht. Note a cui i britannici britannici rispondono con proprie melodie. Dai due lati del campo di battaglia, dopo un iniziale titubanza, si scambiano saluti improvvisati, prima urlati, poi più vicini, finché alcuni soldati escono dalle trincee e si incontrano a metà strada nella terra di nessuno.
La "Tregua Dei" non viene formalizzata e non si estende a tutto il fronte ma, laddove prende forma, assume sempre i medesimi caratteri: I soldati condividono tabacco, cioccolato, alcool, cercano di dialogare, scattano foto ricordo, arrivando persino a improvvisare partitelle di calcio sul terreno indurito dai rigori invernali. L'armistizio permette inoltre di recuperare i caduti lasciati a bocconi sul campo tra il filo spinato; pattuglie miste li trasportano nelle immediate retrovie e li seppelliscono con brevi riti. L'iniziativa, nata senza l'avvallo dei comandi, indispone gli ufficiali superiori che la osservano con diffidenza e si affrettano a scoraggiarne la ripresa. In analoghe occasioni, nei mesi e negli anni successivi, tentativi simili vengono repressi e la guerra di posizione torna a abbruttire il saliente di con bombardamenti, assalti e perdite elevate. La tregua di Natale resta pertanto un episodio circoscritto, caratterizzato da un’interruzione temporanea del combattimento e da un contatto diretto tra soldati avversari, registrato nella memoria dei reparti e nelle testimonianze inviate in patria come un fatto quasi miracoloso nella sua ovvietà, ma isolato e irripetibile.
