Ricomincio da me. Sul senso del lavoro interiore
Per la rassegna culturale delle Acli di Bergamo «Molte fedi sotto lo stesso cielo» ospite Vito Mancuso e una riflessione sul lavoro interiore.

In un mondo sempre più vicino al crash, in cui tutto sembra andare in pezzi e nessuno sembra intenzionato a ricomporli, risuona il celebre interrogativo kantiano: cosa è ancora lecito sperare? Quando una tazza va in frantumi è impossibile riportarla esattamente al suo stato originario, così come è impossibile nasconderne le crepe. Allo stesso modo, tentare un ritorno al passato (ma poi, quale passato?) non ci permetterà di riparare i danni che abbiamo causato al nostro mondo. Dunque, non ci resta che raccogliere i cocci e cercare di ricomporli: magari, come ci insegna l’antica arte kintsugi, senza occultare le incrinature, ma esaltandole con un pizzico di polvere d’oro.
Vito Mancuso è teologo laico e filosofo. Dopo aver insegnato presso l’Università San Raffaele di Milano e l'Università degli Studi di Padova, attualmente insegna presso l’Università di Udine e collabora con i quotidiani La Repubblica e La Stampa. Autore di numerosi saggi, tra i volumi più recenti ricordiamo Etica per giorni difficili (2022), Non ti manchi mai la gioia (2023), Destinazione speranza (2024) e Il dono della gioia (2024), tutti pubblicati da Garzanti Editore.
Riservato ai possessori della Card prenotazioni a partire dal 07/07