Storia delle donne 1945-2026
Con il Museo delle Storie di Bergamo, una rassegna di cinque incontri con cinque specialiste nei campi della ricerca storica, linguistica, sociologica, scientifica e artistica.
Dopo un primo ciclo di interventi dedicati alla storia delle donne in Italia tra il 1945 e il 2026, a partire da febbraio prenderà avvio la seconda annualità intitolata “Prospettive generative”. Questa nuova edizione prosegue nel solco della precedente, mantenendo l’intreccio tra diverse dimensioni disciplinari e ampliandolo ad altri mondi e altri linguaggi. Attraverso cinque incontri - affidati a cinque specialiste nei campi della ricerca storica, linguistica, sociologica, scientifica e artistica - si affronteranno questioni diverse, che vanno dall’uso del linguaggio per immaginare futuri più equi, al rapporto tra donne, religioni e femminismi, alle persistenti disuguaglianze di genere nella scienza e nella tecnologia, fino al cruciale ruolo delle donne, vittime e allo stesso tempo costruttrici di pace, all’interno dei conflitti armati. Il ciclo si chiuderà con una riflessione sul corpo femminile come archivio e resistenza, attraverso l’analisi delle opere di un’artista guatemalteca. Queste cinque prospettive di lettura della storia delle donne mirano a generare nuovi strumenti per interpretare la complessità del presente, sempre mantenendo uno scambio attivo tra due punti di osservazione – quello nazionale e quello globale - differenti, ma in necessario e continuo dialogo tra loro.
Il corso, tradizionalmente rivolto a docenti e studiosi della materia, quest’anno sceglie di svolgersi all’interno di alcuni istituti scolastici d’istruzione secondaria di secondo grado della città, con l’obiettivo di favorire il coinvolgimento attivo delle studentesse e degli studenti, in particolare di coloro che, nell’ultimo anno, concentrano il loro percorso di studio sul Novecento.
È organizzato da Fondazione Serughetti La Porta, Fondazione Dalmine, Museo delle storie di Bergamo, Associazione Amici del Museo e Associazione Clio’92, in collaborazione con l’UST di Bergamo.
