Il Calice di Esztergom
Il museo della Basilica di Gandino per l'iniziativa "Il calice inebriante" pone sotto la lente di ingrandimento il piĂą bel calice in dotazione per le celebrazioni liturgiche solenni.

Il museo della Basilica di Gandino per l'iniziativa "Il calice inebriante" pone sotto la lente di ingrandimento il piĂą bel calice in dotazione per le celebrazioni liturgiche solenni.
Si tratta di un'opera di alta oreficeria ungherese rinascimentale portata in dono da un discendente della famiglia Giovanelli. Tra coloro che l'hanno usato va ricordato San Papa Giovanni Paolo II quando nel 1981 venne a Bergamo per ricordare il suo predecessore San Papa Giovanni XXIII.
Il calice, deputato a contenere il vino che diventa il Sangue di Cristo durante la celebrazione eucaristica, rimanda ai paramenti rossi. Una delle caratteristiche e peculiarità della raccolta gandinese è il cospicuo numero dei paramenti liturgici.
Ancora oggi, nelle solennitĂ del calendario liturgico e in concomitanza con le antichissime tradizioni religiose, vengono utilizzati alcuni tra i paramenti piĂą antichi. Tra questi spiccano i paramenti rossi che coprono un arco temporale della metĂ del 1400 fino ai giorni nostri. In esposizione si potrĂ ammirare un cospicuo campionario di parametri, e di conseguenza di tessuti, che raccontano la ricercatezza, l'opulenza e la generositĂ dei mercanti gandinesi verso la propria chiesa.