Brianza avvelenata
Per la rassegna culturale delle Acli di Bergamo «Molte fedi sotto lo stesso cielo» ospite Bruno Ziglioli con una riflessione sul disastro di Seveso del 10 luglio 1976.

Il disastro di Seveso del 10 luglio 1976, con le drammatiche conseguenze ambientali e umane causate dalla fuoriuscita di diossina dalla fabbrica chimica Icmesa, rappresentò un punto di svolta per la società e la politica italiana. L’incidente contribuì a logorare i deboli fili della solidarietà nazionale, riportando a galla tutte le tensioni e le linee di frattura che il difficile dialogo tra DC e PCI si proponeva di contenere, tanto a Roma quanto in Lombardia. La questione dell’autorizzazione dell’aborto terapeutico nelle aree esposte alla diossina e la scelta del metodo di decontaminazione dei terreni inquinati posero questioni inedite sotto il profilo giuridico, economico e culturale, stimolando i primi passi nella formazione di una cultura ambientalista.
Bruno Ziglioli è professore associato di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Politici e Sociali dell'Università di Pavia. Collabora con l'Istituto per la Storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli. Tra le sue pubblicazioni, “Sembrava nevicasse. La Eternit di Casale Monferrato e la Fibronit di Broni: due comunità di fronte all’amianto” (Franco Angeli 2017) e “La mina vagante. Il disastro di Seveso e la solidarietà nazionale” (Franco Angeli 2010).
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