Canzoni lireggiate
Prosegue la sua terza edizione della Stagione concertistica di Ensemble Locatelli.

Giunta ormai alla sua terza edizione, ha preso il via il 30 maggio la Stagione concertistica di Ensemble Locatelli. Questa rassegna, l’unica sul territorio cittadino di Bergamo dedicata esclusivamente alla musica antica, quest’anno consta di 5 concerti che si terranno nelle chiese di Sant’Andrea, San Michele al Pozzo Bianco, a Palazzo Terzi, e in Sala Piatti.
Il terzo concerto della Stagione esplora un repertorio finora meno proposto da Ensemble Locatelli: la musica del ‘600 italiano. In questo programma proponiamo un percorso che mostri come dalle varie forme musicali del XVII secolo (toccata, canzona, capriccio, sonata, madrigali diminuiti, ecc..) si arrivi a una più strutturata sonata articolata nettamente in più movimenti distinti tra loro.
I protagonisti di questa serata sono violino, violoncello e clavicembalo. Come già accennato nella presentazione del concerto “Ricercari notturni”, il repertorio strumentale solistico per violoncello iniziò a svilupparsi tardi, solo alla fine del XVII secolo. Di fatto, i brani di Vitali e Stradella qui proposti sono tra le prime pagine che esaltarono il violoncello come strumento solista.
Discorso ben diverso per quanto il violino e il clavicembalo, che invece già in epoca rinascimentale cominciarono una ascesa che da un lato portò a innumerevoli progressi nel campo sia della costruzione che della tecnica strumentale, e dall’altro produsse una quantità sterminata di pagine musicali a essi dedicati.
Fu così che in Italia si ebbero le prime importanti scuole violinistiche, spesso tramandate di padre in figlio come nel caso della stirpe valtaleggina dei Rognoni. Iniziano a essere redatti sempre ad inizio ‘600 i primi trattati dedicati a questo strumento e in generale all’arte del suonare diminuendo delle melodie date (come nel caso del madrigale “Vestiva i Colli”, in cui la melodia del Palestrina viene sviluppata in maniera estremamente virtuosa da Rognoni).
Similmente al liuto, il clavicembalo si sviluppò e diffuse ampiamente in epoca rinascimentale, per consolidarsi nell’età aurea barocca, prima di scomparire alla fine del ‘700 (nonostante venisse ancora impiegato nelle opere anche a ‘800 inoltrato). Proprio in Italia ci furono le prime grandi scuole cembalistiche, delle quali cui Girolamo Frescobaldi può essere considerato l’esponente più luminoso.
All’interno di questa serata, ai numerosi ma brevi brani musicali saranno alternate presentazioni sulle opere d’arte presenti all’interno della chiesa di San Michele al Pozzo Bianco a cura di Don Giovanni Gusmini.