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“Moroni Sequel”: un ponte tra Moroni e il presente con le dieci opere “esistenziali” di Gianriccardo Piccoli

Articolo. All’interno del progetto Moroni 500, continuano l’approfondimento e le iniziative legate al pittore bergamasco. Da sabato 11 sarà infatti visitabile la mostra “Moroni Sequel”, curata da Giuseppe Frangi. Dieci opere dell’artista Gianriccardo Piccoli che provano a dialogare con la celebre Crocifissione di Giovan Battista Moroni

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Gianriccardo Piccoli, Moroni Sequel, sequenza completa

Crocifisso contemplato dai santi Bernardino da Siena e Antonio da Padova”, questo il nome completo del capolavoro sacro di Giovan Battista Moroni contenuto nella Chiesa di San Giuliano di Albino. Ne abbiamo parlato in occasione della meticolosa opera di restauro eseguita recentemente dal restauratore Antonio Zaccaria, e sostenuta dalla Fondazione Creberg.

“Una delicata operazione di pulitura e di ricostruzione a mimetico, con una minuta grafia, delle lacune di materia pittorica” ci aveva spiegato il responsabile del restauro. Operazione che ha restituito al dipinto il vigore cromatico dei grigi e dei toni freddi con cui il Moroni aveva originariamente organizzato la composizione, e che mettono in risalto il perizoma arancione e il rivolo di sangue che, sgorgando dalle mani e dal costato, cola fino ai piedi e lungo l’albero della croce. Un dettaglio verso cui l’artista ha cercato di veicolare l’attenzione degli osservatori.

“Moroni sequel” di Gianriccardo Piccoli

Un’opera, la “Crocifissione”, la cui potenza evocativa deriva dalla consonanza tra natura – il paesaggio bergamasco lungo il Serio – e vicende terrene e ultraterrene. Il cielo plumbeo, le fronde degli alberi come mosse da un vento, l’atmosfera e il presagio di tempesta. Il dramma della crocifissione di un corpo mortale che si trasferisce all’ambiente circostante, in un gioco di rimandi e compenetrazioni.

Non a caso, è proprio in relazione al capolavoro moroniano e alle suggestioni che ne derivano che l’artista Gianriccardo Piccoli presenta, per la prima volta all’interno del progetto MORONI 500, una sequenza di dieci opere nate dallo studio e dalla volontà di confrontarsi col capolavoro del maestro albinese.

“Il mio rapporto con Moroni risale ai tempi dell’Accademia di Brera” spiega Piccoli. “Nell’essere lombardo ritrovi nella Crocifissione di Albino quell’adesione naturalistica espressa così drammaticamente che fece gridare a Giovanni Testori ‘è un capolavoro’. Il territorio che lo possiede ha il privilegio di questo quadro unico, così significativo, sul quale, dopo averlo visitato tante volte, ho iniziato a lavorare nel 2017, nella speranza di un confronto con l’originale che questa occasione mi ha offerto. Mi sono confrontato nella convinzione dell’attualità di Moroni per la sua invenzione tonale e la capacità di rapportarsi con lo spazio, frapponendo un diaframma fra l’opera e lo spettatore calato in un confronto esistenziale dove vibra un’aria, nel caso della Crocifissione umida e sconvolgente; questi umori terreni sono stati formativi per il mio lavoro”.

Dieci “variazioni esistenziali” che vogliono dialogare con l’archetipo originale del Moroni, tracciare una linea tra due epoche nella ricerca di un dialogo che racconti la relazione tra l’arte sacra di ieri e di oggi. Curata da Giuseppe Frangi e allestita nella suggestiva cornice dell’ex chiesa di San Bartolomeo ad Albino, la mostra sarà accompagnata da un catalogo di Lubrina Bramani Editore e da un video che racconterà la genesi del progetto di Piccoli.

“Giovan Battista Moroni meritava un omaggio come questo in occasione del suo anniversario” commenta il curatore Giuseppe Frangi. “Meritava un omaggio intelligente, sobrio e assolutamente contemporaneo: non capita spesso che un artista di oggi riesca ad entrare nelle fibre di un suo collega del passato come Gianriccardo Piccoli ha saputo fare con Moroni. È un omaggio che ha il sapore di una vera fratellanza capace di scavalcare i secoli”.

“Moroni Sequel” è un progetto MORONI 500 promosso dal Comune di Albino e Promoserio, in collaborazione con la parrocchia di Albino. Un’iniziativa resa possibile dalla Fondazione Credito Bergamasco, Comunità Montana Valle Seriana e dal sostegno del main sponsor Fassi Gru.

La mostra sarà inaugurata alla presenza dell’artista e di Giuseppe Frangi sabato 11 dicembre alle ore 17:00. Sarà poi visitabile gratuitamente presso la Chiesa di San Bartolomeo di Albino dal 12 dicembre 2021 al 27 febbraio 2022, il sabato e la domenica dalle 15 alle 18. Con la possibilità di organizzare visite guidate per gruppi in altri orari (per info chiamare lo 035.704063).

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