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Pigmenti: la street art non basta a riqualificare un luogo, però aiuta parecchio

Articolo. A Bergamo e in provincia le opere di importanti street artist portate dal progetto di arte pubblica di Patronato San Vincenzo colorano e danno nuovi significati a diverse aree del territorio. Per la prima volta sono state raccolte in due tour su smartphone: una sorprendente esplorazione urban dei nostri luoghi

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Andrea Casciu

La street art, per via della sua immediata impronta artistica e comunicativa, negli ultimi dieci anni sta acquisendo in molte città un ruolo sempre più attivo all’interno dei programmi di rigenerazione urbana. Ed è sovente chiamata in causa laddove ci si propone di sviluppare una nuova connessione comunitaria.

È possibile dare nuovi input alle “zone grigie” o socialmente sconnesse di città e quartieri regalando loro un’anima di colore e un’identità comune attraverso la street art? Anche se questo tipo di interventi non può e non deve sostituire una mirata attività progettuale e di riqualificazione, tuttavia quando l’arte pubblica diventa partecipata, coinvolgendo le comunità locali e facendosi interprete dei loro desideri e della loro storia comune, può diventare un forte fattore di coesione.

Interessante in questo senso è l’iniziativa che negli ultimi anni sta portando avanti Pigmenti, progetto di Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo: “Pigmenti è un progetto di arte pubblica di una cooperativa sociale. Questa identità ci ha sempre consentito di avere uno sguardo diverso sui muri da dipingere – spiega Davide Pansera –Il nostro obiettivo non è produrre opere d’arte pubblica ma ritessere qualche filo di piccole e grandi comunità attraverso la riattivazione di un dialogo, un cambio di prospettiva, una visione dissonante. Troviamo che l’arte pubblica sia un buono strumento per questo fine e ce ne siamo appassionati”.

Da pochi giorni Pigmenti è anche online, per raccontare la propria storia con immagini, video e testi, grazie al sistema ArcGIS StoryMaps messo a disposizione dall’Università di Padova: per la prima volta a Bergamo, propone a cittadini e turisti 2 street art tour fruibili in autonomia da mobile.

Online una piccola grande storia di street art a Bergamo

Sono tanti gli artisti invitati da Pigmenti a dipingere a Bergamo in questi anni, dal primo, Mattia Lullini, all’ultima, Bastardilla, dall’Italia così come da Portogallo, Argentina, Spagna, Germania, Colombia. E tanti sono anche i muri realizzati (più un autobus), da quelli in Malpensata (ben quattordici), a quelli di Redona, Stazione autolinee, Boccaleone (dieci), Valtesse, Loreto. Fino a quelli fuori città.

In rete si trova invece una raccolta delle opere e dei workshop realizzati in questi sei anni di esplorazione del mondo della street art: dai tre muri del progetto Oltrevisioni con Comune di Bergamo, HG80, Accademia Carrara, Bergamo Jazz e Fondazione Donizetti, ai dieci volti realizzati con un processo partecipato nel quartiere Malpensata fino ai cinque muri su altrettanti articoli della Costituzione con cinque annate di neo-diciottenni del Comune di Arcene.

Pigmenti online è un racconto geografico che restituisce l’idea del lavoro artistico fatto sul territorio. Passo passo si arricchirà delle prossime avventure di arte pubblica. Già in cantiere per il 2021 ben trenta opere tra il quartiere Borgo Palazzo e limitrofi nell’ambito del progetto europeo Capacityes, di cui Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo è partner, con il Comune di Bergamo come capofila in quanto vincitore del bando europeo UIA – Urban Innovative Action volto a contrastare la povertà urbana offrendo una soluzione innovativa alle problematiche di carenza di offerta abitativa, povertà educativa dei bambini e segregazione spaziale.

Due street art tour

A questo si aggiunge, per la prima volta a Bergamo, la proposta di due street art tour fruibili gratuitamente da mobile, entrambi in partenza dalla Stazione FS.
Il primo propone un giro a piedi del quartiere Malpensata con undici tappe per altrettante opere, più una tappa finale extra al Parco Ermanno Olmi dove da tre anni Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo con i progetti Tantemani e Pigmenti realizza Baleno Festival.

Il secondo è un tour, consigliato in bicicletta, che arriva fino a Redona, terminando nel parco di Edoné. I tour sono fruibili gratuitamente in qualsiasi momento utilizzando il proprio smartphone. Si avrà accesso a una mappa su cui visualizzare il percorso con le relative indicazioni. Per ogni tappa sono disponibili testi, immagini e brevi video di approfondimento, nonché le indicazioni dettagliate per la tappa successiva.

Un ritorno ai valori fondanti della street art

L’idea di Pigmenti è quella di offrire alla città, in tempi di emergenza sanitaria, una possibilità di fruizione culturale sicura, che sia un’opportunità per cittadini e turisti per scoprire e riscoprire quartieri, strade e viuzze della città ma con un’intenzione diversa. In realtà gli itinerari on the road ci paiono la modalità migliore per apprezzare e cogliere i valori fondanti della street art, ossia la sua natura non istituzionale e la sua inscindibile relazione con i territori e coloro che li abitano.

Un modo per andare oltre quelle fastidiose tentazioni in cui tanti street artist sono caduti negli ultimi anni, snaturando – tra protagonismi da artistar ed eventi fashion tra musei e gallerie – la mission che contraddistingue in nuce la pratica e il movimento.

Pigmenti si approccia al mondo della street art con uno sguardo sociale ancor prima che artistico, mettendo al centro il valore dei processi e la capacità di generare relazione e comunità attorno alla creazione artistica – conclude Davide Pansera – Ciò non vuol dire prestare meno attenzione alla qualità artistica che è la base su cui lavorare per la costruzione di processi partecipati di qualità. La street art oggi, se posta al di fuori della logica di mercato che l’ha trasformata in oggetto di scambio commerciale, ha la potenzialità di avvicinare il cittadino all’arte, creando incontri accidentali, sorprese, piccole contemplazioni, immagini che entrano nella vita quotidiana e diventano materia con cui nutrirci. Non vogliamo decorare o riqualificare, non pensiamo che per una riqualificazione basti qualche colore su un muro. Ci interessa aprire dei dialoghi e abbiamo trovato nella street art un ottimo ago per tessere reti di sguardi e riflessioni”.

Sito Pigmenti

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