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#giovanifuturi in bicicletta: la storia di Bikefellas

Articolo. Una ciclofficina che è anche un bar, che è anche un negozio di bici, che è anche una tavola calda. Ma soprattutto Bikefellas è un luogo di incontro e relazione, per chi mi muove pedalando e non solo

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Godersi la bici, ma senza essere ciclisti. Vivere le due ruote come un modo per diventare un punto di riferimento, per scopi sociali o anche solo per socialità. Tutto questo è Bikefellas, dal 2018 a Bergamo in via Gaudenzi 6. Una ciclofficina che è anche bar, negozio di vendita e riparazione di biciclette e tavola calda. Un luogo per chi vive la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, dove passare per un caffè e una sistemata alle ruote, o per ascoltare storie di viaggi e farsi consigliare sulle prossime mete. Ne abbiamo parlato con Roberto Dal Lago, 39 anni, che cura la parte più “ciclistica” (oltre all’inserimento lavorativo di persone con varie tipologie di svantaggio) e Fabrizio Colombi, 46, che si occupa di bar e ristorazione.

“Quelli delle bici”

Non è semplice spiegare come nasce Bikefellas se non si è familiari con il mondo dell’associazionismo a due ruote. È una storia collettiva, più che del singolo, come racconta Roberto Dal Lago: “Io mi sono avvicinato nei primi anni 2000 a critical mass, i raduni di ciclisti che occupano le strade per rivendicare più sicurezza e un uso umano delle strade. Aprimmo la ciclofficina popolare Cielito Lindo dal 2004 al 2007 e poi sono stato fondatore di Pedalopolis, sezione locale della Fiab con l’idea di aprire una ciclofficina presso la stazione dei treni”.

Ciclostazione 42 ha aperto nel 2008 ed è chiusa per Covid dal 2020 (probabilmente riaprirà il prossimo anno). La ciclostazione ha intercettato una richiesta in città: “Abbiamo quindi aperto Bikefellas in via Paglia nel 2013 solo come negozio. Poi cominciavamo a stare stretti e nel 2018 abbiamo aperto lo spazio in via Gaudenzi con ‘La popolare ciclistica’, associazione sportiva”, prosegue Roberto. È stato incluso un servizio di bar e ristorazione per poter ambire a diventare un punto di riferimento per Bergamo, sia per chi fa della bici uno stile di vita sia per chi è affascinato dalla sua filosofia. Senza dimenticare la vocazione sociale: Lottovolante è una Cooperativa sociale di tipo B che si occupa dell’inserimento lavorativo di persone con varie tipologie di svantaggio in collaborazione con enti di formazione e servizi sociali. Da Bikefellas lavorano ora 5 dipendenti, più i tirocini e gli inserimenti lavorativi

I viaggi

Roberto Dal Lago, di Seriate, ha sempre lavorato nel sociale e nelle bici: “L’ho sempre usata come mezzo di trasporto, per andare a scuola fin dalle medie. Non ho mai visto la bici dal punto di vista sportivo. Nel 2001, diplomato all’artistico da 10 giorni, presi la bici con un amico per andare al G8 di Genova, unendo così tutte le mie passioni. Ci sembrava un modo divertente, leggero e significativo per fare il viaggio, ma poi tornammo a casa con un pullman del Bergamo Social Forum”.

Da allora sono iniziati i viaggi: “Sono andato da Bergamo a Berlino, da Montreal a New York, in Irlanda… Faccio sempre le vacanze in bicicletta. Non pianifico troppo, decido girono per giorno in base al meteo e al sentimento. Mi porto la tenda, in tutto 20-25 Kg di bagaglio. con la tenda. Gli ultimi viaggi con la mia compagnia, a volte vado con amici, a Berlino da solo”.

Dietro al cicloturismo c’è tutto un mondo da scoprire. Bikefellas è un punto di riferimento: si può passare per chiedere consiglio, assistere a presentazioni di viaggi, acquistare il materiale, fra cui bici da viaggio specifiche solide comiche adatte a tutto senza andare veloci.

L’associazionismo e le Grazielliadi

Bikefellas fa parte di una rete di associazioni e collabora con molte realtà bergamasche e non solo, da Lab80 a Legambiente. Sponsorizza eventi culturali, ad esempio la campagna di tesseramento del festival Orlando si è svolta da Bikefellas. Il giovedì sera si tengono spesso incontri con presentazioni di libri e viaggi, a tema ciclistico e non solo, spesso pretesto per discorsi più ampi e profondi.

Anche Fabrizio Colombi e il suo socio Francesco Portesi, che curano la parte di ristorazione, vengono dal mondo dell’associazionismo culturale: “Da dieci anni facciamo parte di Bergamo Sottosuolo, un collettivo che organizza eventi musicali in autonomia”, racconta Fabrizio. Nemmeno per lui, che viene da Gandino, la bici è una questione di competizione: Per me la bici è grande fatica in salita e gioia in discesa, ho sempre evitato il fondovalle per via del traffico”.

Con lo stesso spirito non competitivo sono nate le Grazzieliadi di Pedalopolis, che hanno subito una forzata sospensione nel periodo della pandemia. Nate nel 2009, hanno avuto luogo in vari parchi della città. Per partecipare serve una Graziella o similari, con ruota da 20 pollici e due persone per bici. Di anno in anno le sfide cambiano in base alla location, l’ultima è stata nel 2019 al Baleno Festival di Tantemani alla Malpensata.

Il cibo

Anche il cibo è un modo per entrare in relazione con il territorio. Racconta Fabrizio: “Siamo a Bikefellas dal 4 giugno 2021, abbiamo riaperto dopo il Covid e ci siamo presi delle belle soddisfazioni, introducendo anche la tavola calda. Ci riforniamo da piccoli produttori locali per la carne, la verdura, i vini. Cerchiamo in tutti gli ambiti di costruire delle relazioni, è un processo graduale per arrivare a una proposta che abbia la sua genesi nel territorio. Vogliamo avere sempre una narrazione da restituire al cliente. Altre due persone lavorano con noi e hanno sposato la nostra idea”. Che sia una due ruote o un panino, la filosofia è la stessa: creare legami.

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