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Cosa nasconde l’ altra faccia del cavalluccio? Il «cambiamento», secondo il Festival Orlando

Articolo. Dal 28 aprile all’8 maggio a Bergamo danza, cinema, performance, mostre, incontri. Perché questo è il tempo del cambiamento. E non ci possiamo tirare indietro

Lettura 6 min.

Dei cavallucci marini vediamo sempre e solo un fianco, o quello destro o quello sinistro. Li rappresentiamo così, li vediamo così negli acquari dove seguono la corrente, se siamo più fortunati in mare possiamo vederli frontalmente. Sembrano pesci che hanno un solo lato, ma è ovviamente un’illusione: hanno anche l’altro, una sorta di dark side che non si vede e che viene voglia di scoprire.

L’ho interpretata così la scelta figurativa dell’edizione 2022 di Orlando, il Festival di arti varie (danza, cinema, performance, mostre, incontri) che si focalizza ogni anno sul tema della diversità, in tutte le sue accezioni (il mondo LGBTQ, gli immigrati, i disabili, gli anziani), e che quest’anno ha come filo conduttore il «cambiamento», in un tempo di grande transizione (sociale, tecnologica, individuale, climatica) dal futuro incerto, come spiega Mauro Danesi, il direttore artistico di Orlando 2022: «In questa edizione di Orlando percepiamo chiaramente di vivere un tempo di cambiamento personale, collettivo e sociale, un tempo in cui molte convinzioni del passato sono crollate. Sentiamo tutta la fatica della trasformazione ma al contempo respiriamo la possibilità di rompere dinamiche di potere inique per costruire nuovi equilibri per una maggiore libertà condivisa, superando le discriminazioni in una prospettiva intersezionale».

Il cambiamento è guardare l’altra faccia delle cose, come quella del cavalluccio marino, il lato oscuro che si cela davanti a noi e che si schiarisce solo andandogli incontro, conoscendolo. Ma Orlando ha scelto il cavalluccio marino – come l’anno scorso aveva optato per il cervo: due animali a loro modo perturbanti – anche per un altro motivo: «È da due anni che vogliamo un animale e non un punto di vista antropocentrico. Perché quest’anno il cavalluccio marino? Perché da una parte mette in discussione i ruoli codificati, poiché il cavalluccio maschio si occupa della gestazione e della cura della prole; e dall’altra, che è forse quella più interessante, perché l’ippocampo è anche una struttura celebrale che connette la sedimentazione della memoria con le emozioni e insieme arrivano a pianificare le azioni di tutti i giorni. In questa edizione di Orlando vorremmo fare tesoro delle esperienze, provare emozioni, ma anche arrivare ad un’azione sociale attraverso l’arte e la cultura».

E se di arte e cultura si parla come azione sociale (e quindi di cambiamento), il fitto calendario di Orlando ne ha di tutti i tipi e le forme. Con quell’attenzione alla diversità – e quindi all’identità, alle relazioni e alle possibilità, come recita il sottotitolo – che caratterizza un festival sempre più in crescita (siamo ormai alla nona edizione): sia sotto l’aspetto concettuale, nella sua capacità di inserirsi nel tessuto sociale del nostro tempo; sia nella concretizzazione di una serie di idee fondamentali per l’oggi e il domani. Il nostro futuro – come pianeta, come società, come individui – passa dal riconoscimento di ogni identità possibile, umana, vivente e non vivente. Non ci possiamo autoassolverci da questo. Chi rifiuta o non si accorge della torsione di valori e immaginario in atto, rischia di non comprendere il contemporaneo nelle sue tante, complesse sfaccettature. E di essere semplicemente fuori dal tempo: vedere un cavalluccio marino di plastica o imbalsamato, fermo, come sono ferme certe convinzioni o pregiudizi ancora tragicamente diffusi.

In breve di seguito gli appuntamenti più interessanti (almeno secondo il modesto parere di chi scrive) per ogni sezione del Festival (qui il programma intero).

Arti visive

«Cities by Night | Bergamo» è il progetto di Valentina Medda che ha come obiettivo quello di sondare la percezione del pericolo nello spazio urbano dal punto di vista femminile. Donne locali di diversa appartenenza hanno esplorato e mappato le strade di Bergamo, vagando da sole di notte.

Tramite un’azione di cancellature, l’artista ha rielaborato e raccolto le mappe della città che vanno a comporre la mostra. Che si terrà al «Giacomo» di via G. Quarenghi 48 C/D, sarà aperta durante tutto il festival e verrà inaugurata il 28 aprile alle 18 (orari: in settimana 15-19; sabato e domenica 10-19; ingresso gratuito).

Teatro

«Ladies Body Show» è uno spettacolo di Qui e Ora Residenza Teatrale, per la regia di Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti, nato prima della pandemia per poi rimanere sospeso e tornare in scena la scorsa estate. Il corpo e la cognizione di come scegliamo sono il focus del lavoro: corpo come carne, guardato, massacrato, giudicato, abbandonato, ricostruito, accettato o allontanato. Una carne, quella dell’essere umano, sempre sotto un giudizio pesante, capace di limitare o esaltare.

Una performance che conduce l’attenzione su come ognuno di noi sceglie, seleziona, elimina, giudica attraverso lo sguardo. I nostri occhi determinano come siamo noi e come sono gli altri. Un modo di ripensare il significato delle parole “successo” e “fallimento”, e su come possano smantellare la nostra comunità sociale (6 maggio, ore 21, Teatro Renzo Vescovi, Monastero del Carmine, via B. Colleoni 21; biglietto intero 15 €, ridotto 12 €, soci Immaginare Orlando e Lab 80 10 €. Consigliato l’acquisto del biglietto online su lab80.18tickets.it).

Laboratori

«Plutone esploso» è una pratica aperta a tutti della coreografa Elisabetta Consonni, che coinvolge un gruppo di cittadini nell’indagine dei meccanismi dello “stare insieme”, della prossimità, di tutta la cura e l’attenzione che servono per “approssimarsi”, delle relazioni concrete e possibili che congiungono le persone all’interno di una collettività.

Un’occasione per riflettere sulla relazione col mondo fatta di delicati equilibri, una metafora delle dinamiche relazionali che ci condizionano costantemente e allo stesso tempo un’occasione per poterle cambiare (8 maggio, Daste, ore 15, ingresso gratuito fino a esaurimento posti; prenotazione consigliata scrivendo a [email protected]).

Danza

Orlando ospita la nuova performance di Chiara Bersani, «Goodnight, peeping Tom». Al principio di qualsiasi comportamento e desiderio sessuale c’è una spinta sentimentale, una richiesta romantica: a partire da questo presupposto Bersani ci offre una riflessione sul corpo politico, sulla potenza del desiderio e dell’azione finalizzata ad appagarlo.

Piccoli gruppi di persone accedono allo spazio scenico e scelgono come comportarsi, stabilendo la relazione con i/le performer, una rete di sguardi, sospiri, vicinanze, innamoramenti e addii destinata a compiersi nell’arco di un tempo prestabilito. Secondo la leggenda, Tom venne punito con la cecità per aver osato spiare Lady Godiva mentre cavalcava nuda; «Goodnight, peeping Tom» lo risarcisce dell’ingiustizia subita. (5-6-7 maggio in diversi orari, Sala alla Porta di Sant’Agostino; biglietto intero 15 €, ridotto 12 €, soci Immaginare Orlando e Lab 80 10 €; obbligatorio l’acquisto del biglietto scrivendo a [email protected]).

Da non perdere anche il nuovo spettacolo della coreografa e danzatrice Silvia Gribaudi, «Monjour». Attraverso la sua acuta ironia, Gribaudi genera un meccanismo performativo che svela la dinamica di potere e manipolazione tra performer, spettatrici e spettatori. In una sorta di cartoon contemporaneo fatto di corpi in carne e ossa, il pubblico viene guidato da sei performer, danzatori e circensi, i loro virtuosismi e la necessaria e imprescindibile relazione che hanno nell’offrirsi al pubblico.

«Monjour», spettacolo in collaborazione con Festival Danza Estate, rende permeabili i confini tra artisti e regista, scompagina gli ordini e i ruoli, diviene un urlo che mette al centro la fragilità umana come punto di forza, la fallibilità come potere rivoluzionario, l’inaspettato come possibilità di vedere oltre ai limiti previsti (7 maggio, ore 21, Teatro Sociale; biglietto intero 15 €, ridotto 12 €, soci Immaginare Orlando, Lab 80 e FDE Card 10 €; posti limitati, consigliato l’acquisto del biglietto online su lab80.18tickets.it).

Conversazioni

Un dialogo fra Dalila D’Amico e Chiara Bersani sul libro «Lost in Translation. Le disabilità in scena», che è anche il titolo dell’incontro. In un sistema di narrazioni edificato a somiglianza di persone “normativamente abili”, come ci si accorge di ciò che manca? A partire dallo studio delle disabilità nel campo delle arti performative dal vivo, il libro di Dalila D’Amico mostra le dinamiche di potere e di esclusione su cui agire, nel proprio privato e collettivamente, per costruire una società accessibile edificata su alleanze e nuovi spazi di possibilità (7 maggio, ore 11, Accademia Carrara; ingresso gratuito fino a esaurimento posti; prenotazione consigliata scrivendo a [email protected]).

Cinema

In collaborazione con Lab 80, è una delle sezioni più ricche di Orlando fra Lo Schermo Bianco e l’Auditorium di piazza Libertà. Difficile scegliere un solo film, e allora ci affidiamo a un classico tutto da (ri)scoprire come «Querelle (Querelle de Brest)». L’opera-testamento di Rainer Werner Fassbinder, a quarant’anni dalla sua discussa presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia, è un film pieno di richiami simbolici, colori saturati e composizioni che badano al lato estetico dell’immagine.

Un’epitome della poetica e dei temi che hanno caratterizzato il percorso artistico del regista tedesco, dalla violenza dei sentimenti alla natura predatoria delle relazioni umane. Una gemma preziosa all’interno del programma di Orlando (2 maggio, Lo Schermo Bianco; biglietto intero 6,50 €, ridotto 5,50 €, soci Immaginare Orlando e Lab 80 4,50 €; consigliato l’acquisto del biglietto online su lab80.18tickets.it).

Info

Le condizioni di ingresso sono indicate nella scheda di ogni evento. L’ingresso è ridotto per tesserati CGIL, soci COOP, soci ARCI, over 60, under 27. Ulteriori agevolazioni per soci Immaginare Orlando – la tessera a sostegno dell’Associazione Orlando – e Lab 80.

Il biglietto ridotto è riservato anche a persone con disabilità, incluso un ingresso gratuito per l’accompagnatore, se richiesto dal certificato.

Gli spazi del Festival sono tutti accessibili a persone con mobilità ridotta e/o in carrozzina, tranne il Monastero del Carmine. La mostra «Cities by Night | Bergamo» prevede anche la fruizione tattile e un’introduzione in Lingua dei Segni Italiana (LIS). La visita guidata di domenica 1 maggio sarà in LIS e in lingua italiana. I film in programmazione sono tutti in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Tutto chiaro? Ora non rimane che scoprire cosa c’è dall’altra parte del cavalluccio marino.

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