Ci raccontava Gabriele Allevi una ventina di giorni fa di com’è nata questa edizione di deSidera Teatro Festival, grazie alla sua determinazione, a quella di Luca Doninelli e di Chiara Bettinelli. Intanto il festival è andato avanti, ha sparso in tutta la provincia gli spettacoli in calendario quest’anno – più di una trentina nonostante i mesi scorsi – e di qualche appuntamento vi abbiamo parlato già nei giorni scorsi.
Con la sua garzetta, l’airone lombardo, simbolo di questa edizione, deSidera non si ferma neanche ad agosto. Ma continua per tutto il mese e oltre con una serie di eventi da segnare in agenda. Intanto, come ci racconta Chiara Bettinelli, pare proprio che queste prima date stiano “andando benissimo, anzi direi oltre le aspettative. Il pubblico risponde, ha voglia di uscire di casa e di incontrare le altre persone ma pure di dialogare con noi. Si conferma una relazione che già c’era prima della pandemia, il covid non ha raffreddato i rapporti e di questo siamo felici”.
deSidera ha risposto al bisogno di storie del suo pubblico con una serie di spettacoli preziosi “che fino ad ora sono stati tutti pieni, nonostante sia per forza cambiato l’approccio degli spettatori. Quest’anno sono meno liberi di posizionarsi dove preferiscono rispetto al palco, ma devono rispettare i distanziamenti”. Tuttavia “non smettono di nutrire la loro curiosità con molta attenzione verso ciò che succede in scena. Dopo diciotto anni, deSidera è diventato un appuntamento fisso, che neanche il timore del contagio riesce a fermare”.
C’è molto “senso civile” in chi partecipa alle serate. Per dirla in altro modo “noi temevamo che questa edizione sarebbe stata difficile per tanti motivi, invece le persone hanno reagito bene, adattandosi alle norme introdotte. Usano efficacemente anche Eventbrite per prenotare il loro posto e se non ce la fanno ci chiamano chiedendo aiuto”.
Certo, manca forse le abitudini degli scorsi anni, quando “era bello vedere le persone cercare la posizione migliore per guarda lo spettacolo. Chi vicino al palco, magari per terra, chi sugli scalini di una chiesa o su un prato”. Però il pubblico di deSidera è rimasto e fa la sua parte, “ognuno si prende la responsabilità di esserci secondo le regole. C’è una percezione netta dell’impegno per organizzare questa edizione. Nessuno si lamenta, ma cerca di avere sempre di avere un atteggiamento costruttivo”.
Agosto per deSidera significa i “Giganti della montagna”, l’opera incompiuta di Luigi Pirandello che verrà proposta l’1 agosto nella Piazza della Chiesa di Ponteranica in un’affascinante versione per voce sola di e con Valentina Banci. “È un debutto a cui teniamo molto. Un lavoro che doveva essere fatto in coproduzione con altri festival in giro per l’Italia ma poi è rimasto a noi. Sarà uno spettacolo profondo e ricco: il testo di Pirandello, cade a puntino in questo momento e dobbiamo dire grazie all’amministrazione di Ponteranica che, per la prima volta nel calendario del festival, ha fatto una scelta coraggiosa”.
Protagonisti della piece sono una compagnia di attori che mettono in scena “La favola del figlio cambiato”, opera che nessuno vuole vedere. Si rivolgono allora ai Giganti che abitano la montagna, rappresentazioni degli invisibili padroni del mondo che manipolano masse acritiche e corrotte a tal punto da non riconoscere più la bellezza e la poesia fino ad ucciderla (prenotazione su Eventbrite o chiamando la Biblioteca di Ponteranica: 035 577302).
Doppio appuntamento il 6 agosto. “Il buio oltre la siepe” (ore 21) sarà nella piazza del Santuario di Treviglio (senza prenotazione). Un reading teatrale con Arianna Scommegna, che darà voce all’unica opera di Harper Lee, premio Pulitzer nel 1960, un racconto ancora oggi attuale vista la tematica antirazzista delle sue pagine.
Al Santuario di San Donato a Osio Sotto (ore 21) invece ancora letteratura americana con “Il diario di Adamo ed Eva” liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Mark Twain. Sul palco Elisabetta Raimondi Lucchetti e Davide Fasano: la battaglia fra uomini e donne risale alla notte dei tempi. Mark Twain lo racconta traducendo il manoscritto originale – come lui racconta con il suo consueto senso dell’umorismo – dei diari della prima coppia di tutta la storia dell’umanità (prenotazioni Eventbrite oppure alla Biblioteca di Osio Sotto: 035 4185904). Lo spettacolo è per tutti, adulti e bambini.
Il 12 agosto (ore 21.30) deSidera si trasferisce invece al Lazzaretto, e all’interno di Lazzaretto on stage porta “Annie” di e con Marialice Tagliavini. Uno spettacolo curioso, “che personalmente mi attirerebbe molto se fossi una spettatrice – racconta Chiara – Una madre di tre figli con il desiderio di vivere una vita speciale vuole andare oltre il suo quotidiano. Siamo negli Stati Uniti del primo novecento, dove i ruoli sono molto consolidati. E allora Annie racconta agli altri di aver fatto il giro nel mondo in bicicletta in solitaria, prima donna nella storia”. Imbroglia però su molti aspetti, evitando di dire ad esempio che nel suo viaggio utilizzò spesso il treno. “Insomma si inventa una serie di fake news, diciamo così” e lo spettacolo racconta – con una cifra onirica, lontana da ogni realismo – come Annie Cohen Kopchovsky (in arte Annie Londonderry) elevò la bugia a forma d’arte “e fu a suo modo una creatrice” (ingresso 7 € più diritti di prevendita; biglietti su Vivaticket.it).
Il connubio calcio e teatro è in voga ormai da parecchi anni. Per tutti coloro non conoscono la vicenda umana e sportiva del leggendario attaccante ungherese Ferenc Puskas potrà ascoltare “Puskas chi?”, il racconto di Gianfelice Facchetti in scena il 20 agosto alla Biblioteca di Seriate. Una storia sul nostro bisogno di eroi e di idoli-maestri da adorare, imitare, distruggere, e di nuovo amare (ore 21, senza prenotazione).
Roberto Anglisani è uno degli attori che più frequentano deSidera e quest’anno torna con il suo “Giobbe”, già presentato l’anno scorso (il 3 settembre al Santuario della Cornabusa di Cepino, prenotazioni su Eventbrite), ma soprattutto con una nuova produzione: “Il Minotauro” sarà in scena il 21 agosto al Castello di Clanezzo ad Ubiale Clanezzo (ore 21). Anglisani, ispirato dalle riscritture del mito di Dürrenmatt e di Borges, ha immaginato un incontro tra il Minotauro e Icaro ragazzino. I due si trovano uno di fronte all’altro grazie ad un pallone lanciato per sbaglio nel labirinto da Icaro che andrà a recuperarlo e lì vedrà per la prima volta “Il Mostro” di cui tutti hanno paura (prenotazione su Eventbrite).
Penultimo appuntamento del mese con un altro attore che frequenta da tempo deSidera è il bergamasco Maurizio Donadoni, che il 27 agosto quest’anno porta al Teatro Nuovo di Treviglio “Il Dio di Roserio” di Giovanni Testori. Un monologo tratto dal romanzo del grande scrittore milanese con protagonista Sergio Consonni, operaio a una pompa di benzina e ciclista dilettante, fortissimo, destinato a una carriera fulminante. Al suo fianco il Pessina, suo gregario. Tutti e due emergenti dalla miseria col miraggio di entrare in una vita luminosa, il miraggio del boom economico degli anni Sessanta. Uno dei racconti lunghi, o romanzi brevi che dir si voglia, più intensi della letteratura italiana del secondo Novecento (ore 21, prenotazioni su Ticket18.it link).
Infine il 28 e 29 agosto un doppio appuntamento speciale di deSidera per la Festa di Sant’Alessandro: Giacomo Poretti di Aldo, Giovanni e Giacomo porterà sul palco di Lazzaretto on stage “Chiedimi se sono di turno”, spettacolo sul mondo degli ospedali con protagonista un infermiere. L’attore lo proporrà in una versione aggiornata rispetto al passato, con una riflessione sul reparto dove vengono ricoverati gli anziani, la geriatria, e la nuova misteriosa e temibile malattia: il covid 19 (100 posti di ogni serata verranno riservati al personale sanitario del nostro territorio, ore 21.30, biglietti a breve su vivaticket.it).
Sarà un agosto sui generis quello che inizierà fra pochi giorni. Le statistiche ci dicono che tante persone non si concederanno qualche giorno di ferie, per timore del contagio o perché impossibilitate da condizioni economiche difficili. Quelle che vi abbiamo raccontato sono occasioni di compagnia per tutti quelli che lo vorranno: come disse una volta Giuseppe Cederna “il teatro è un bene pubblico, quando riesci a condividere le storie e a trasformare una platea in un ‘orecchio’ quasi unico che ascolta qualcosa che parla anche personalmente”. Ed è proprio ciò che fa, spettacolo dopo spettacolo, deSidera Teatro Festival.