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Pandemonium Teatro: un laboratorio per la città vista dai suoi abitanti

Articolo. “Abitare la città” e “Raccontare Loreto”, due iniziative per tenere viva la memoria, conoscersi, riconoscersi e sconfiggere la paura. E intanto partono le stagioni di Teatro delle Meraviglie e Young Adult

Lettura 4 min.
Il quartiere di Loreto (foto Francesca Parisi Loreto)

Qui una volta c’era…” quante volte abbiamo ascoltato queste parole, immaginato ciò che ci veniva descritto e distrutto in un colpo d’occhi quanto di più moderno avessimo davanti. “Abitare la città” di Pandemonium Teatro è un laboratorio per conservare la memoria della città di Bergamo, dei suoi quartieri, attraverso i racconti di chi li ha vissuti nella quotidianità.

Tra le compagnie storiche della nostra città, Pandemonium da oltre trent’anni si occupa di Teatro Ragazzi dedicando sempre particolare attenzione alla connessione fra teatro ed educazione. La compagnia ha oggi all’attivo un numero straordinario tra spettacoli e letture per bambini e ragazzi, costruiti parallelamente all’impegno nella progettazione di laboratori dedicati a tutte le fasce di età. È così che nasce il percorso dedicato alla scoperta dei quartieri attraverso l’esperienza e le storie di vita, una sorta di raccolta della tradizione orale degli abitanti.

Raccontare Loreto

Ogni storia ha un luogo in cui si sviluppa e Pandemonium Teatro ha la sua casa nel quartiere di Loreto. Da qualche anno la compagnia, con il supporto dell’otto per mille della Chiesa Valdese che ha contributo alla realizzazione del progetto, ha scelto di provare a narrare la comunità di cui è parte. È nato così “Raccontare Loreto”, primo step di un percorso suddiviso in diverse tappe, giunto ora alla seconda fase.

Il progetto nasce dalla volontà di Pandemonium Teatro di conoscere più approfonditamente il quartiere e di farlo attraverso le persone che lo abitano. Tra gli artisti impegnati nel lavoro c’è Albino Bignamini, componente storico della compagnia: “La prima parte di questa scoperta si è basata interamente su indagine e ricerca, cercando di coinvolgere tutte le realtà presenti nel nostro quartiere, Loreto: la rete sociale, i comitati, le associazioni, fino alla croce rossa, che è punto di riferimento storico; abbiamo intervistato molte persone per raccogliere testimonianze di vita personale, tra le quali la Dottoressa Barbara Curtarelli, ricercatrice storica, che ci ha messo gentilmente a disposizione il suo prezioso testo ‘Loreto tra ieri e oggi’”.

L’idea è nata con l’intento di sviluppare nella collettività un maggior senso di appartenenza e di identificazione. In questi anni di grandi mutamenti sociali ed economici, anche il quartiere è mutato, nelle persone, negli spazi, nei tempi. E dunque raccontare queste evoluzioni, permettere alle persone delle diverse età, ceto e provenienza di conoscersi e riconoscersi, e di provare nei fatti a costruire insieme un percorso di convivenza. Conoscersi e riconoscersi sconfigge la paura, la riluttanza e insegna a rispettare la diversità.

Abitare la città

Erano gli anni ‘70. Una notte dei rumori provenienti dalla strada mi hanno svegliata. Sono andata alla finestra. C’era la nebbia e nella nebbia delle luci come dei fari si muovevano emettendo suoni laceranti. Ho pensato: sono arrivati gli extraterrestri...”, da un racconto di Giovanna.

Dopo la raccolta del materiale e interviste, è arrivato il momento di passare al secondo gradino del progetto, ovvero la parte laboratoriale. Nuovamente si tratta di un percorso dedicato alla città, con il desiderio di costruire un racconto corale da restituire alla comunità abitante.

Chiuse le iscrizioni lo scorso venti settembre, ha preso il via la fase successiva: il laboratorio, gratuito e a cadenza settimanale, che sarà condotto da Albino Bignamini, Walter Maconi e Flavio Panteghini, con la collaborazione di Filippo Ughi e Bintou Ouattara della compagnia Piccoli Idilli.

Le memorie delle presone sono un patrimonio straordinario, non appena riattivate tramite il racconto riprendono vita. Credo sia fondamentale mantenere vivi i ricordi e renderli condivisi e collettivi perché non si perdano. In qualche modo si tratta di ridare vita alla storia della città tramite le memorie dei singoli che l’hanno vissuta”, spiega Bignamini.

“Abitare la città” è un percorso di narrazione che prende sì spunto da “Raccontare Loreto”, ma si apre alla città intera e a tutte le fasce di età. “È aperto a tutti, anche ai non abitanti di Loreto, perché ci sembrava interessante poter lavorare sulle relazioni, in modo da mettere a confronto anime diverse della città. ‘Raccontare Loreto’ e ‘Abitare la città’ hanno in comune l’esperienza con lo spazio urbano. Con il laboratorio si cerca di dare una forma drammaturgica a tutto il materiale raccolto precedentemente unito a quello dei partecipanti”, chiarisce Albino Bignamini.

Il covid19 ha come sempre cambiato i piani, ma Pandemonium Teatro ha trovato una soluzione altrettanto valida: “A causa della pandemia abbiamo dovuto rinunciare all’idea di collaborare con la compagnia senegalese Ker Théâtre, che ci avrebbe guidato nella prima parte del laboratorio, per rivedere la nostra narrazione attraverso gli occhi di un’altra cultura. Non è stato possibile per diversi motivi, così abbiamo scelto di collaborare con Piccoli Idilli, compagnia lecchese con cui avevamo già un rapporto di stima e scambio”, racconta Bignamini. “Purtroppo la pandemia ha penalizzato alcune parti di questo progetto, soprattutto quelle di relazione. Avremmo voluto restituire le storie raccolte nella prima fase durante pranzi di gruppo tra condomini, ma abbiamo trovato nuovi modi e a Ker Théâtre abbiamo chiesto di costruire una narrazione artistica sul loro quartiere che potranno portare in Italia non appena sarà possibile, speriamo per la festa finale”.

Iniziato a settembre, questa seconda fase laboratoriale proseguirà fino a marzo, la terza e ultima fase consisterà in una grande festa di quartiere in cui verrà presentata la rielaborazione scenica e drammaturgica del materiale raccolto. Durante “Abitare la città” le storie degli abitanti di Loreto andranno ad intrecciarsi a quelle dei presenti al processo drammaturgico, creando un’occasione per far rivivere il passato di Bergamo rendendo i suoi cittadini narratori protagonisti.

Teatro delle Meraviglie e Young Adult

Non si ferma la programmazione degli spettacoli, al via sabato 9 ottobre la stagione 2021-2022 di Pandemonium Teatro, divisa nelle sezioni Il Teatro delle Meraviglie (per bambini e famiglie) e Young Adult (per adolescenti, genitori e adulti).

Primo appuntamento con lo spettacolo per bambini “Il cubo magico” di Pandemonium Teatro che andrà in scena sabato 9 e domenica 10 ottobre a Loreto e domenica 17 al Teatro degli storti di Alzano Lombardo. È programmato per sabato 23 ottobre, a Loreto, il primo appuntamento per la sezione Young adult: “Sono ragazzi” sempre di Pandemonium Teatro, una rilettura dell’Iliade con riflessioni sull’identità di genere. Si riparte anche con i matinée, le repliche scolastiche per l’infanzia, primarie e secondarie e i laboratori formativi per bambini e giovani. Tutte le informazioni e i calendari sul sito pandemonium.org.

Sito Pandemonium Teatro

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