«S tatemi dunque a sentire: io sono sceso quaggiù a cercare un poeta. Per farne che, direte voi? Perché la nostra città possa salvarsi e mantenere il suo teatro». Con queste parole, pronunciate da Dioniso nella commedia «Le Rane» di Aristofane, si apre idealmente l’edizione 2025 del Terre del Vescovado Teatro Festival. A riportare le parole del dio del teatro è Enzo Mologni, direttore artistico di Albanoarte, che lancia un monito forte e appassionato: «In tempi dolorosamente privi di pace, sembra che Aristofane, per bocca del dio, si stia rivolgendo a noi. Alla collettività che sta smarrendo l’amore per le Arti, all’Italia dell’abbandono scolastico, in cui si legge pochissimo e si parla di cultura solo per scandali o tagli».
Una posizione precisa: il teatro come necessità, presidio, spazio di pensiero e confronto. È proprio con questa visione che torna TdV Teatro Festival 2025, progetto diffuso nei territori di Terre del Vescovado — tra Albano Sant’Alessandro, Bolgare, Chiuduno, Costa di Mezzate, Gorlago, Pedrengo, Scanzorosciate e Seriate — per tutto il corso dell’estate, da luglio a settembre. Un cartellone di nove appuntamenti che alterna satira tagliente, comicità intelligente, grande narrazione civile e musica dal vivo, offrendo al pubblico anche assaggi di vini e prodotti tipici locali. Perché cultura e territorio, insieme, fanno fermentare comunità.
«Cerchiamo spettacoli che abbiano un messaggio forte — racconta Mologni — che facciano riflettere le persone e aprano spazi di confronto. Dopo ogni replica c’è sempre un piccolo momento conviviale, un bicchiere di vino con le compagnie e il pubblico, una specie di piccola agorà contemporanea. E proprio come nell’agorà, si discute, si ride, si pensa. È lì che il teatro si completa».
A sottolineare l’importanza strategica e identitaria della rassegna è anche Angela Vitali, Assessora alla Cultura di Scanzorosciate e Presidente di Terre del Vescovado: «Il TdV Teatro Festival è sempre stato il fiore all’occhiello delle proposte culturali delle Terre del Vescovado ed è la rassegna più storica del nostro territorio. Quest’anno, grazie anche alla vittoria del bando Lombardia Style, il Festival ha ottenuto ulteriore visibilità. Fin dall’inizio, con la direzione artistica di Albanoarte, abbiamo voluto puntare su produzioni teatrali di qualità, non facilmente reperibili in altre programmazioni estive, spesso inserite in luoghi di pregio normalmente non accessibili durante l’anno. Il tutto completato dall’abbinamento con le eccellenze enogastronomiche del territorio. È un’iniziativa che unisce cultura e promozione turistica in un’unica esperienza». E aggiunge: «Il pubblico risponde con entusiasmo: gli spettacoli sono spesso sold out e abbiamo ormai una bella quota di spettatori che arriva da fuori territorio e fuori provincia. Questo era uno degli obiettivi iniziali: far circolare le persone tra i comuni, ma anche attrarre visitatori da fuori, creando movimento e attenzione sulle nostre Terre».
Un’estate di teatro, tra potere, memoria e risate
Si parte il 3 luglio all’Agriristorante Sant’Alessandro di Albano S.A. con «Tortellini» della compagnia Poveri Comuni Mortali, spettacolo sarcastico e pop sul potere, che mescola danza, parola e ironia. Il 9 luglio al Palazzo Comunale di Bolgare il duo Lorenzo Maragoni – Niccolò Fettarappa propone «Solo quando lavoro sono felice», riflessione disarmante e sarcastica sul precariato emotivo di un’intera generazione. Il 19 luglio nel Parco Comunale di Gorlago arriva Mario Perrotta con «Nel blu», viaggio teatrale e musicale nella vita di Domenico Modugno e nell’Italia che ha cantato «Volare» mentre cambiava pelle.
Il 27 luglio «Lo schifo» di Teatro Bresci racconta l’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, con un linguaggio asciutto e necessario, da teatro-civile d’autore. Ad agosto si riprende il 2 a Pedrengo, presso Villa Conti Sottocasa, con la Compagnia Trioche che porta in scena «Troppe Arie», varietà comico-musicale in equilibrio tra gag e virtuosismi. Il 29 agosto a Costa di Mezzate andrà in scena «Trovata una sega!» di Antonello Taurino: commedia surreale e documentata sull’incredibile ritrovamento dei falsi Modigliani a Livorno. Il 13 settembre presso l’Auditorium Comunale di Chiuduno «Mammut» dei Fartagnan Teatro ci accompagna nel rapporto tragicomico tra umano e intelligenza artificiale.
A chiudere, due titoli al Cineteatro Gavazzeni di Seriate: il 19 settembre, Carrozzeria Orfeo con «Misurare il salto delle rane», nuova dark comedy in pieno stile Orfeo, con Chiara Stoppa, Marina Occhionero ed Elsa Bossi. E infine, il 26 settembre, «Bidibibodibiboo» di Francesco Alberici, fresco di Premio UBU 2024 per miglior nuovo testo italiano.
«Ci muoviamo nel panorama del teatro contemporaneo con attenzione e coerenza. — racconta Mologni — Le scelte non sono casuali: sono lavori che parlano al presente e hanno una loro estetica chiara, pensati per contesti sia all’aperto che in spazi chiusi, senza mai snaturarsi. La nostra ambizione è proporre esperienze che restino nella memoria dello spettatore, anche visivamente». E prosegue: «Siamo abituati a una proposta culturale estiva che spesso spegne il pensiero. Si cerca leggerezza, come fosse un anestetico. Ma io credo che il teatro possa anche in piena estate tenere alta l’attenzione su temi sociali, politici, civili, senza per questo rinunciare alla bellezza o alla leggerezza. Basta saper scegliere».
Cultura in fermento, comunità in movimento
In un’Italia che legge poco e fatica a mantenere l’attenzione per sviluppare il pensiero critico, il teatro resta uno spazio irriducibile di verità. Non c’è algoritmo che possa sostituire lo sguardo di un attore, il respiro condiviso di chi ascolta. «Il biglietto popolare è una scelta politica — conclude Mologni — ma anche uno stimolo: chi sceglie di venire a teatro qui, nelle Terre del Vescovado, fa un gesto di cura. Non ci accontentiamo di ’riempire serate’: vogliamo creare eventi che portino qui anche persone da fuori provincia, che scoprano il nostro paesaggio, la nostra cultura locale».
TdV Teatro Festival non è solo spettacolo: è un invito a uscire di casa, spostarsi da un Comune all’altro, scoprire e lasciarsi sorprendere. La rassegna è inserita nel palinsesto «Local Bites, Cultural Sites – Degustando Cultura», con il sostegno di Regione Lombardia, che promuove la cultura accanto alle eccellenze enogastronomiche locali.