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“Case del sapere” per i ragazzi tra libri, tecnologia e cucina

Articolo. Il 2 marzo apre la biblioteca interculturale dell’Ic «De Amicis» poi toccherà ad Abf. “Luoghi dove i giovani sperimentano i loro interessi”

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Entra nella sua fase più concreta il progetto Erre2 - Risorse di Rete: mercoledì 2 marzo aprirà la Casa del sapere dell’Istituto De Amicis, il primo di una serie di spazi dedicati ai più giovani e ai loro apprendimenti. Il progetto Erre2, finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini e guidato dall’Opera diocesana Patronato San Vincenzo, coinvolge 23 soggetti diversi tra cui associazioni, enti, scuole, ma anche le imprese del territorio. Tutti con un unico scopo: combattere l’abbandono scolastico e sostenere gli studenti più fragili (anche economicamente) garantendo loro le stesse possibilità dei loro coetanei.

Le Case del sapere, una delle attività previste dal progetto, sono ambienti polifunzionali con spazi per brainstorming, ricerche, destinati a stimolare diverse forme di intelligenza e apprendimento. L’idea è che i ragazzi possano entrare negli ambienti liberamente, trovando un contesto accogliente, che stimoli i loro interessi diversi. Le Case sono 9 negli Istituti comprensivi e 7 in quelli di scuola superiore. Ognuna delle case risponde a un tema differente da mettere a sistema tra i vari istituti. Quella dell’Istituto comprensivo De Amicis (una biblioteca multiculturale e interculturale) sarà la prima a essere aperta ufficialmente all’utenza e sarà seguita da quella di Abf, che invece avrà un tema legato alla cucina. La Casa del De Amicis potrà essere di supporto al quartiere dove si trova l’istituto (Celadina) dove è presente un centro culturale comunale, ma non una biblioteca, e opererà in sinergia con lo sportello del Centro territoriale per l’inclusione di Bergamo che ha sede proprio all’interno dell’istituto e con le mediatrici di territorio che operano nel quartiere.

“Sono tre anni che la nostra scuola cerca di aprirsi al territorio - ci conferma il dirigente scolastico dell’IC De Amicis Maddalena Dasdia - L’apertura della Casa del Sapere per noi rappresenta proprio questo: una nuova possibilità di collaborare con il territorio e di progettare insieme. Abbiamo già avviato una progettazione con Daste e Spalenga per quanto riguarda la possibilità di proiezioni in lingua e speriamo di poter proseguire in questa direzione, nel segno di una nuova collaborazione con il territorio, e in particolare con il nuovo comitato genitori, che si sta costituendo proprio in questo periodo”.

“Le Case – racconta Laura Bonaita, tra i responsabili del progetto Erre2 – sono aule dove i ragazzi possono andare per sperimentare i propri interessi anche fuori dall’orario scolastico. Aule aperte al pomeriggio per chi vuole cimentarsi con questa nuova esperienza. L’idea è quella di aprire la scuola al territorio e al quartiere per farla diventare centro educativo territoriale. Il progetto ha avuto fasi di ‘stop and go’ dovute alla pandemia”.
Ora però tutto è pronto a ripartire. “Con due attività principali – continua – : l’apertura delle case e la formazione dei co-meet-à, organi dove sono rappresentati studenti, insegnanti, genitori e aziende che elaboreranno progetti da sviluppare all’interno della scuola.

Nessuna inaugurazione formale per le Case, che però apriranno da marzo (il mercoledì e il giovedì alla De Amicis e il 17 marzo ad Abf). “Siamo entrati nella fase più operativa – conclude Bonaita –. Abbiamo aperto gli sportelli d’ascolto alle scuole medie con la fondazione Angelo Custode, partiranno presto i seminari informativi sulle nuove tecnologie al Kilometro Rosso, ma anche i laboratori dedicati ai genitori. Quest’estate proporremo nuovamente i Cre gratuiti, tecnologico e artistico. Infine abbiamo distribuito gli ‘Eduticket’: 100 euro al massimo per gli studenti più in difficoltà, tra gli 11 e i 17 anni, per comprare strumenti, partecipare ad attività o acquistare materiale scolastico”.

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