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«Dance Well», quando l’arte fa bene alla salute

Articolo. Otto lezioni gratuite per sperimentare l’espressione libera del corpo. Nei mesi tra aprile e luglio, all’interno di teatri, musei e ville nelle province di Bergamo e Brescia, sarà possibile vivere un’esperienza di cultura e di inclusione. L’iniziativa, proposta da «Festival ORLANDO», coinvolge le persone malate di Parkinson e non solo: una pratica artistica che insegna ad andare oltre le barriere fisiche e mentali

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(Carlo Valtellina)

«”Dance Well” consiste in lezioni di danza per persone che convivono col Parkinson, ampliate a tutti coloro che vogliono partecipare. Gli incontri si svolgono all’interno di veri patrimoni culturali, come musei, ville e teatri. La scelta di questi spazi non è dovuta alla loro bellezza, ma all’utilità che hanno durante gli esercizi. Infatti, la ricerca del movimento parte dagli stimoli culturali presenti nella stanza. Ad esempio, un gesto può iniziare dalla morbidezza della pelle di una persona ritratta, oppure dalla ruvidezza di una corteccia dipinta in un quadro. Questo permette a tutti di creare movimenti in libertà, aldilà dei propri limiti fisici». Così mi racconta Mauro Danesi, direttore artistico del «Festival ORLANDO» di Bergamo.

L’evento «Dance Well diffuso» si sviluppa in otto incontri, di un’ora ciascuno, che partiranno sabato 1° aprile e si svolgeranno ogni due settimane, fino all’8 agosto. Per il progetto sono stati selezionati otto luoghi nella provincia di Bergamo e Brescia. La prima tappa del percorso è il Teatro Grande di Brescia. «Come in una sorta di tour, in ogni lezione i partecipanti si troveranno in uno spazio nuovo e vivranno un’esperienza corporale diversa. Chi parteciperà a più incontri noterà con piacere questa differenza» spiega Danesi.

Il progetto è un’iniziativa gratuita di «Festival ORLANDO», in collaborazione con Fondazione del Teatro Grande di Brescia e Accademia Carrara. «L’idea nasce per coinvolgere le persone malate di Parkinson, ma non è limitata a loro e include tutti coloro che desiderano partecipare. La varietà nel gruppo permette l’abbattimento delle barriere che spesso dividono “sano” e “non sano”, “abile” e “non abile” e “giovane” e “meno giovane”. L’anzianità e la malattia sono realtà della vita, e muoverci accanto a corpi diversi dai nostri ci aiuta a comprendere quanto le differenze siano sottili, facendoci provare una sensazione liberatoria».

La storia di «Dance Well»

Il progetto «Dance Well» nasce nel 2013 a Bassano del Grappa, da un’idea del CSC Centro per la Scena Contemporanea, membro di EDN European Dancehouse Network. L’idea è stata fin da subito quella di creare un ambiente in cui la cultura potesse dialogare con il movimento. Durante la pratica, i partecipanti osservano il luogo che li circonda, ne assorbono gli stimoli e li trasformano in gesti. Il corpo si può muovere liberamente nello spazio, senza dover copiare o ripetere posizioni predefinite. Nella tecnica di «Dance Well», la libertà del corpo è un elemento fondamentale, perché permette di allenare la consapevolezza dei muscoli, senza forzare le posizioni. Le lezioni si strutturano su un ampio ventaglio di esercizi, che comprendono l’esercizio aerobico, l’immaginazione motoria, le tecniche di cueing – pratica che consiste nell’indicare al partecipante quale movimento eseguire, come modificarlo o come farlo funzionare meglio – il training propriocettivo e sensitivo-motorio.

Tutte queste pratiche rientrano in strategie riabilitative in grado di produrre effetti positivi sulla vita delle persone malate di Parkinson e di stimolare l’apprendimento motorio, a partire dai sensi e dalle emozioni. Le lezioni – nate per persone con Parkinson, oggi aperte a tutti e tutte – vengono condotte da due insegnanti, denominate teachers, che hanno ricevuto una formazione specifica e garantiscono il sostegno a tutti i partecipanti in caso di necessità.

Nel 2020 il progetto raggiunge il territorio bergamasco grazie a Mauro Danese e Lucia Cecio, responsabile dei servizi educativi di Accademia Carrara, diventando il primo «Dance Well» in Lombardia. La sede degli incontri è la Pinacoteca Accademia Carrara, con l’organizzazione di Associazione Culturale Immaginare Orlando in partnership con Accademia Carrara, in relazione con istituti sanitari della città e provincia e in collaborazione con il «Festival Danza Estate». Il gruppo che si crea diventa sempre più solido e gli incontri proseguono con continuità fino ad oggi. Allo stesso modo, il progetto riscuote successo anche nelle città di Milano, Roma, Verona, Firenze e Brescia.

A partire dal 2022, «Dance Well» diventa un progetto dell’Unione Europea , sostenuto dal programma «Creative Europe», attivo anche in Francia, Germania, Repubblica Ceca e Lituania.

I benefici di «Dance Well»

I benefici che l’arte apporta alla nostra salute sono presenti in studi scientifici. Nel 2015 il Dottor Daniele Volpe, responsabile del Centro Per La Malattia Di Parkinson E I Disordini Del Movimento – Casa Di Cura “Villa Margherita” di Arcugnano (Vicenza), in uno studio sui suoi pazienti ha rilevato effetti positivi nelle tecniche di «Dance Well» al pari della riabilitazione tradizionale, con l’aggiunta di migliori impatti a livello emozionale.

Nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato uno studio riguardante gli effetti dell’arte sul benessere individuale, intitolato «What is the evidence of the role of the arts in improving health and well-being?». Il rapporto ha coinvolto 900 casi studio di arte-terapia, tra cui l’esperienza di «Dance Well», e i riscontri sono stati positivi. I miglioramenti nei pazienti hanno riguardato un miglior equilibrio, più velocità nella deambulazione e nella mobilità funzionale. Il supporto dello stimolo uditivo ha incentivato il ritmo a favore dell’andatura e della lunghezza di falcata, e ha ridotto il rischio di caduta.

Un partecipante al gruppo di «Dance Well Bergamo» condivide una lettera con gli organizzatori: «In questo tempo in cui anche gli aspetti del nostro carattere vengono “patologizzati”, sebbene siano ciò che ci rendono unici, è una cosa preziosa poter godere di un momento dedicato a noi stessi, in mezzo agli altri. Un luogo in cui non c’è timore di giudizio, in cui scoprirci e consentirci di fare esperienza di noi stessi».

Informazioni sull’evento

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno il sabato mattina alle ore 10.30. La prima data è il 1° aprile presso il Salone delle Scenografie del Teatro Grande di Brescia. A seguire: 15 aprile a Villa Canton a Trescore Balneario (BG); 29 aprile a Villa Lanfranchi a Palazzolo sull’Oglio (BS); 13 maggio al Grand Hotel San Pellegrino a San Pellegrino Terme (BG); 27 maggio presso Fondazione Richiedei a Gussago (BS); 10 giugno al MAT- Museo Arte Tempo Città di Clusone; 24 giugno al Palazzo Bertazzoli a Bagnolo Mella (BS); e infine 8 luglio al Centro Civico San Bernardino a Caravaggio (BG).

Il progetto complessivo ha visto la collaborazione e consulenza sul territorio della Dottoressa M.C. Rizzetti, Medico Neurologo e Presidente della Commissione cultura del Comune di Trescore Balneario. Per la selezione degli spazi nella provincia di Brescia si ringrazia la Fondazione Provincia di Brescia Eventi. L’iniziativa rientra all’interno del progetto PRATICARE ALLEANZE di «Festival ORLANDO Bergamo» e Qui e Ora Residenza Teatrale, ed è organizzata con il supporto di Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Bergamasca e Fondazione della Comunità Bresciana.

L’accesso è libero senza limite di età, con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti disponibili, scrivendo a [email protected]

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