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La mia famiglia e altri animali: lavorare con passione fra lama, gnu e barbagianni

Intervista. Per la nostra rubrica #giovanifuturi facciamo un salto nel mondo da fiaba di Angelo Suardi, che a Treviglio gestisce con la famiglia un agriturismo di successo, con piccolo “zoo” annesso. Sempre nel rispetto degli animali.

Lettura 2 min.

Animali esotici, conserve fatte in casa. Il mondo di Angelo Suardi, trevigliese, classe 1987, è diverso da quello della media dei trentenni. Meno frenetico, forse, ma senza giorno di riposo, perché una fattoria non si può chiudere come un ufficio. Nato in campagna, fra azienda agricola e agriturismo (il 4 Roveri di Treviglio), ha sempre saputo che quello sarebbe stato il suo mondo, senza rimpianti per la vita di città.

MM: Com’è nata la tua attività?

AS: Nel 1997 mia madre ha deciso di aprire un agriturismo, la mia famiglia aveva già un’azienda agricola eredità di mio nonno, contadino come mio padre. Tanti ci chiedevano se avessimo uno spaccio aziendale e così abbiamo provato e man mano ci siamo allargati. Siamo tre figli, mio padre e mio fratello si occupano dell’azienda agricola, facciamo il latte per la Parmalat e abbiamo una nostra produzione di formaggi. Io e mia madre ci occupiamo di più dell’agriturismo, abbiamo anche un negozio con i nostri prodotti in centro a Treviglio.

MM: Hai sempre saputo che avresti lavorato nell’attività di famiglia?

AS: Di fatto sì. Ho scelto di fare la scuola alberghiera a San Pellegrino, trasferendomi lì durante la settimana e tornando a casa a lavorare nel weekend. I cinque anni di scuola sono volati ed è stato bello anche staccare dal nido, cavarmela da solo da adolescente. Vedo molti miei coetanei ancora troppo mammoni. Mia mamma ha aperto l’agriturismo quasi per gioco, ma ora facciamo 240 coperti.

MM: Come definiresti la tua cucina?

AS: Semplice ma efficace, ci piace molto lavorare la materia prima e i nostri prodotti dell’azienda agricola. Io amo creare i risotti e abbinare i gusti.

MM: Non ti dedichi solo alla cucina, però.

AS: No, allevo animali esotici nella nostra fattoria. Tutto è iniziato quando il nonno paterno è morto lasciandoci cinque daini…

MM: Daini, a Treviglio?

AS: Mio nonno era di Gandino, sui monti, dove da piccolo ho trascorso tante estati a contatto con la natura. Era amante anche delle aquile e dei rapaci, mi raccontava tante storie con protagonisti gli animali e aveva una fattoria anche lui. Io sono un tipo particolare, non amo la solita routine, e così piano piano ho iniziato ad appassionarmi e allevare lama, alpaca, rapaci, suricati… stanno in un parco aperto al pubblico, molto amato da bambini e ragazzini. L’ho creato io per passione, ma è integrato nell’azienda agrituristica, Lavoriamo molto con famiglie che vengono dalle città - Bergamo, Brescia, Milano – e per loro è una bella esperienza.

MM: Come garantisci il benessere degli animali?

AS: Mi affido a veterinari esperti: c’è chi è specializzato in camelidi, chi in rapaci e uccelli esotici… Mi appoggio sempre a esperti, ma prima di comprare o scambiare animali vado da chi già li possiede e mi documento, studio le loro necessità ambientali e nutrizionali, vedo che tipo di approccio hanno con gli essere umani, se sono più socievoli o hanno bisogno di tranquillità. La ricerca può durare svariati mesi, mi dedico a costruire l’habitat migliore per loro, con la vegetazione giusta. Ho imparato molto negli anni. Ora ho tanti animali particolari: buoi watussi dal Sudafrica, 15 tipi di fagiani diversi, gru coronate africane, gru asiatiche, ibis rossi, falchi di Harris, gheppi americani, corvi africani, kookaburra, barbagianni, struzzi dall’Australia, nandù, diversi tipi di pavoni, cani della prateria e naturalmente tutti gli animali classici della fattoria.

MM: Te ne occupi da solo?

AS: Principalmente sì, ma aiutato da uno zio paterno pensionato. Per fortuna, stando in campagna, ci sono sempre i vecchi contadini in pensione che mi danno una mano. Le persone con esperienza mi danno consigli preziosi. Se faccio una settimana di vacanza coinvolgo almeno 4 o 5 persone nella cura degli animali: è un lavoro che non prevede riposo. Anche la mia nipote più grande, di dieci anni, mi dà una mano.

MM: È difficile lavorare in famiglia?

AS: Non è facile perché si mischia l’affetto con gli affari e i problemi lavorativi. È impegnativo ma bello, ogni giorno abbiamo una tabella di cose da fare, dato che abbiamo tante produzioni a Km zero: le marmellate, le conserve, i formaggi, i salumi. Mia sorella ha 4 figli e mio fratello diventerà padre fra poco. I miei nipoti sono cresciuti in campagna e d’estate l’agriturismo diventa quasi un Cre, è una cosa che mi piace tantissimo. Mi ricorda la mia infanzia.

Pagina Facebook Agriturismo 4Roveri

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