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Lo scarto di qualcuno può essere la risorsa di qualcun altro: il nuovo progetto su Kendoo

Articolo. Stimolare adolescenti e giovani del quartiere di Monterosso e dintorni a recuperare il saper fare, partendo dal riciclo. Trasformare un rifiuto in una risorsa e nel frattempo divertirsi anche. È l’obiettivo del progetto «Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’educare» promosso dall’ASD Benessere Creativo, che sbarca sulla piattaforma Kendoo grazie al mentor «Bergamo Smart City & Community»

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«Si producono centinaia di milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, molti dei quali non biodegradabili. La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre di più in un immenso deposito di immondizia». Così Papa Francesco, nell’Enciclica «Laudato sì» del 2019, denunciava le conseguenze della cultura dello scarto. Una cultura che colpisce tanto le cose quanto gli esseri umani, esclusi, lasciati ai margini. Persone di cui ci disfiamo facilmente una volta che hanno esaurito la loro utilità.

Trasformare lo scarto in risorsa – opera d’arte addirittura – è il cuore della passione di Emilio Maifredi, in arte Emilio Zangurru. Artista e artigiano, Emilio è una delle anime di ASD Benessere Creativo , associazione sportiva dilettantistica nata nel 2020 che opera nei quartieri di Monterosso, Valtesse e Conca Fiorita. Accanto ad una parte di benessere, che propone ai suoi associati corsi di Ginnastica Posturale basata sul principio dello stretching, l’associazione organizza laboratori di «FARTEGNAMERIA» ovvero «Falegnameria in Arte», con l’obiettivo di educare soprattutto i bambini della scuola primaria ad una maggiore consapevolezza di sé e dei propri talenti. Il punto di partenza di ogni laboratorio è il riciclo e il ri-uso di materiali di scarto, principalmente legno e ferro, che vengono forniti da ditte locali.

«La nostra sede principale è sempre stata nell’Oratorio di Monterosso, dove ci troviamo il giovedì – racconta Emilio – ci muoviamo poi sul territorio. Proponiamo solitamente un ciclo di cinque appuntamenti nelle scuole, nei vecchi centri di aggregazione giovanile, nei CRE. Si parte dall’ideazione di un trenino con tappi di sughero, fino ad arrivare alla realizzazione di oggetti più interessanti. Diamo ai ragazzi un tema, come ad esempio il mare, e si comincia a costruire. La cosa più bella è come la manualità aiuti i partecipanti non solo ad attivare la loro creatività, ma anche a mettersi in gioco e a stringere amicizie. Ci sono ragazzi che all’inizio non parlano, poi si arriva alla fine del percorso e non sono più timidi. Loro crescono e cresci anche tu insieme a loro».

Attualmente, per iscriversi ai laboratori proposti dell’ASD è necessario versare una quota, che si aggiunge al costo del tesseramento annuale obbligatorio. Ma il saper fare, la cura della manualità e la creatività sono valori che secondo tutto lo staff dell’associazione dovrebbero tornare ad essere patrimonio comune. Il lavoro manuale ci insegna l’importanza dei dettagli, ci insegna che gli errori si possono fare ma si possono anche risolvere. Ci aiuta a capire che con la fatica, la pazienza e la dedizione si raggiungono risultati ineguagliabili.

Dare la possibilità a pre-adolescenti, adolescenti e giovani di partecipare ai laboratori a costo zero: è questo quindi l’obiettivo della campagna «Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’educare», che sbarca sulla piattaforma di crowdfunding Kendoo.

L’obiettivo della raccolta fondi è fissato a 10mila euro. Ciò che conta però è che con la donazione diffusa si raggiunga almeno il 60% di questa cifra (clicca qui per donare). Dopodiché, il restante 40% verrà messo a disposizione dal mentor «Bergamo Smart City & Community», l’associazione senza scopo di lucro che sostiene le azioni e le iniziative che si adoperano per rendere Bergamo una “città intelligente”, migliorarne l’attrattività e la qualità di vita dei suoi cittadini.

Creatività e riciclo

Seguiti dallo staff di ASD Benessere Creativo, e dagli educatori in forza alle varie realtà presenti a Monterosso e nelle zone limitrofe, i ragazzi e le ragazze che parteciperanno ai laboratori saranno invogliati a costruire ed aggiustare oggetti utili per la vita comune. Oggetti pensati da loro stessi, individuati come necessari e quindi resi reali. Qualche esempio? Se servirà una lavagna per lo spazio compiti, verrà costruita insieme con i ragazzi dello spazio compiti. Se servirà una nuova panchina in oratorio, l’idea è che prenda vita grazie ai ragazzi dei vari gruppi adolescenti e i loro educatori.

«Cerchiamo spesso di coinvolgere anche i genitori – racconta Emilio – Siamo bravi nello stimolare le persone, nel far capire loro che anche solo trascorrere un paio d’ore con i propri figli è un modo per conoscerli e condividere la manualità e la creatività».

Cuore dei prossimi laboratori che verranno organizzati, come di quelli che già sono stati proposti, resta naturalmente il tema del riciclo. «Da anni faccio volontariato all’interno del sociale – conclude Emilio – Mi sono accorto, dalle collaborazioni che abbiamo stretto con i servizi sociali e dalle attività che abbiamo svolto all’interno delle comunità di recupero, di come il riciclo sia profondamente legato alla persona umana. Così come diamo una seconda vita agli oggetti, bisogna dare un’altra possibilità alle persone. Dobbiamo trovare il modo per cercare di coinvolgerle. Come per i materiali che consideriamo da buttare, anche noi potremmo essere considerati tali. Invece crediamo che metterci in gioco, dedicando tempo e fiducia, possa permettere a tutti di vedere le potenzialità e le risorse che ognuno ha dentro di sé».

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