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Tra curiosità e novità, riparte la stagione al Parco Faunistico Le Cornelle

Articolo. Il 15 febbraio la riapertura per la nuova stagione del parco. Tra le novità: la nascita di un cucciolo di sitatunga e il rinnovo degli exhibit

Lettura 3 min.

Un febbraio a dir poco primaverile sembra accogliere l’ormai prossima apertura del Parco Faunistico Le Cornelle. Questo sabato si schiudono infatti i cancelli di questo centro naturalistico situato sul pianoro che costeggia il fiume Brembo (orari di apertura dalle 9 alle 17 fino al 29 febbraio).
Un luogo la cui missione definitiva è di “assicurare il massimo benessere agli animali, ricreare le condizioni più simili a quelle della natura, garantire a ogni specie di sentirsi ‘come a casa” secondo le parole del Dott. Maurizio Oltolina, già veterinario del Parco e dallo scorso dicembre anche nuovo direttore.

Proprio le tematiche della medicina preventiva, della salute, dell’educazione, della serenità e della conservazione delle specie a rischio sono le prerogative su cui poggia la filosofia de Le Cornelle: “siamo convinti, infatti, che solo mettendo a loro disposizione le migliori cure e attenzioni, potremo contribuire concretamente alla salvaguardia di tanti animali a rischio, favorendo, al tempo stesso, lo sviluppo di un’educazione consapevole e responsabile tra le persone verso il mondo della natura”.

L’entusiasmo per la riapertura emerge anche dalle parole di Emanuele Benedetti, figlio del fondatore del Parco: “Quest’anno abbiamo fatto un’area nuova, con un rinnovo dei box e dei recinti per le antilopi e abbiamo cambiato tutto il sistema food all’interno. Quindi siamo ormai pronti per affrontare una nuova stagione. Questo ci rende molto felici, perché il parco è fatto anche dai visitatori.
Per l’occasione, gli ospiti avranno anche la possibilità di “fare la conoscenza di una nuova piccola di sitatunga, che sarà visibile al pubblico”.

Vediamo dunque cosa ci aspetta in questo nuovo anno circondati dalla fauna che abita il Parco, tra curiosità, novità e proposte formative.

Da cosa deriva il nome “Le Cornelle”?

Il parco viene inaugurato nel 1981 a opera di Angelo Ferruccio Benedetti, con l’obiettivo di accogliere gli animali in ampi spazi di libertà, favorendo allo stesso tempo l’incontro tra uomo e animale.
Ma forse non tutti sanno da dove deriva il nome del parco faunistico di Valbrembo: sembra infatti che la sua origine sia collegata direttamente al toponimo locale che indica i sassi levigati dalla corrente del fiume.

L’ultimo arrivato…

Come ogni anno, l’arrivo dell’ultima new entry ha dato il via al tradizionale contest di tre giorni per battezzare ufficialmente neo nascituro: un cucciolo di sitatunga. Se vi state chiedendo cosa sia (noi ce lo siamo domandati), sappiate che si tratta di un’antilope caratterizzata da un mantello che varia dal bruno scuro dei maschi a quello rossiccio delle femmine, con strisce bianche.
Tornando al toto nome, per partecipare basta collegarsi alla pagina Facebook del Parco (link in fondo all’articolo) e commentare il post dedicato con il nome prescelto (potete proporne uno solo). Il vincitore del concorso, oltre alla gloria, riceverà un biglietto d’ingresso omaggio da poter usare durante tutta la stagione di apertura.
Se l’idea vi solletica, sarà meglio affrettarsi, perché questo è l’ultimo giorno per poter partecipare. E mi raccomando, scegliete un nome carino: si tratta di una femminuccia.

Il giro del mondo (in un giorno)

Tra mammiferi, volatili e rettili il Parco accoglie un numero davvero sorprendente di animali diversi: sono infatti circa 120 le specie ospitate e tutelate all’interno dei 126.000 mq di verde della superficie. Una piccola oasi dove in una sola giornata è possibile fare il giro del mondo partendo dalla savana per poi immergersi in una foresta tropicale.
Non manca inoltre un’attenzione particolare alle specie in via di estinzione, che sono inserite in progetti di conservazione mirati, ai quali il Parco Le Cornelle aderisce da tempo.

Exhibit rinnovati

L’impegno profuso nell’attuazione di piani volti al benessere e alla salute delle varietà faunistiche emerge chiaramente dal rinnovamento di molti degli exhibit del Parco. Un piano che ricalca gli standard dell’Associazione Europea Zoo e Acquari (EAZA), mosso da un unico presupposto: l’importanza della medicina preventiva.
Per evitare l’insorgere di patologie negli animali e curarne allo stesso tempo il confort e la sicurezza sono stati ammodernati ben tre diversi spazi. Primo tra tutti quello dei tapiri, con i lavori di riscaldamento, l’ampliamento della vasca e la piantumazione di alberi per proteggere i loro occhi delicati dal sole.
Si passa poi al rinnovo dei box delle bongo, antilopi rare tipiche delle foreste pluviali dell’Africa, secondo le indicazioni del programma di protezione animale EEP – European Endangered Species Programme dedicato alle specie in pericolo.
Infine, ritroviamo le antilopi sitatunga, che potranno ora godere di nuovi box. Strutture che peraltro consentiranno, in caso gli animali necessitino di cure particolari, di poterli “isolare”. Il tutto in linea con il programma di allevamento ESB European Studbook, dedicato a popolazioni da tutelare ma non in pericolo di estinzione.

Il nuovo rettilario

Novità dello scorso anno è l’inaugurazione del rettilario. Al suo interno, cinque grandi teche ospitano altrettante diverse specie di rettili tra le quali troviamo il pitone reticolato ancestrale, il pitone reticolato albino, il pitone verde, il varano delle rocce e un esemplare rarissimo: l’iguana rinoceronte.
Una specie che vive in foreste asciutte, zone rocciose e aree desertiche dell’isola di Haiti e della Repubblica Dominicana, caratterizzata da una corporatura massiccia, zampe possenti e (nel caso dei maschi) da protuberanze cornee sul muso che gli sono valse l’appellativo di “rinoceronte”.

Appuntamenti e visite per scuole, famiglie e gruppi

Non potrebbe mancare una variegata offerta formativa volta a educare alla conservazione della biodiversità e a sensibilizzare giovani e giovanissimi sugli aspetti della tutela naturalistica, che non a caso trova nelle scolaresche e nelle famiglie i suoi principali destinatari.
Una proposta che grazie alla collaborazione con DARWIN Ricerca e Divulgazione Naturalistica coinvolge pressoché ogni classe e fascia d’età, estendo l’attività didattica anche a gruppi di disabili, grazie al riadattamento di percorsi e contenuti alle varie esigenze.
Si va così dalle visite guidate dedicate a specie in via d’estinzione, aliene, focus sugli habitat o sui meccanismi che regolano l’evoluzione fino a proposte integrate con appositi laboratori tattili, pratici e sperimentali oltre a momenti di osservazione.

Sito Parco Faunistico Le Cornelle

Pagina Facebook Parco Faunistico Le Cornelle

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