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Un Belga a Bergamo: Il gioco delle generazioni

Articolo. Nuovo appuntamento con Benjamin Batten. Incontri di famiglia in un esterno. L’illustrazione è di Marco Gubellini

Lettura 1 min.

Luglio 2019. Lo scorso fine settimana siamo stati nuovamente ospiti del bisnonno dei miei figli. Quest’ottantenne gentiluomo invita noi e tutti gli altri familiari quasi ogni weekend durante l’estate per un delizioso pranzo nella sua tenuta. Un bellissimo angolo di natura, circondato su entrambe i lati da vigneti, ulivi e cipressi ed arroccato su una collina che offre una vista eccellente su Bergamo Alta e sulle Alpi. Da noi in Belgio questo non avviene così di frequente. La famiglia si incontra al massimo una o due volte l’anno, a Natale e magari per un barbecue durante l’estate. Qui in Italia lo fanno quasi ogni weekend. Di solito siamo in una quindicina di persone e proviamo tutti a goderci la pace e l’intimità. I bambini giocano in piscina, le signore si dedicano con cura al pranzo ed io amo preparare l’aperitivo. L’estate scorsa il protagonista era “l’Hugo”, conosciuto in Austria nel 2010. È un aperitivo particolarmente rinfrescante con prosecco, qualche goccia di liquore St Germain, e qualche rametto di menta fresca, il tutto in un bicchiere longdrink pieno di cubetti di ghiaccio. Delizioso, soprattutto quando le temperature si avvicinano ai 40 gradi.

La particolarità di questi incontri è il visibile gioco delle generazioni. Le coppie senza figli ridacchiano spensierate sotto il sole. La giovane ragazza single guarda in lontananza, meditabonda. I più piccoli si divertono spensierati in piscina, mentre noi genitori cerchiamo di rifiatare a bordo piscina, godendo appieno questo raro momento di “riposo”. I nonni si adagiano a lungo su un lettino con un libro in mano o semplicemente si godono il sole. Il bisnonno, l’uomo senza il quale questo gioco della vita non esisterebbe, è seduto tranquillamente a leggere il suo giornale mentre ogni tanto dà uno sguardo soddisfatto alla sua discendenza.

Tutto questo è un bellissimo ritratto di vita.
Il caro bisnonno con espressione gioiosa e soddisfatta è testimone silenzioso del gioco delle generazioni. I suoi figli si godono appieno i loro nipoti e li coprono di amore e doni, mentre i loro figli ora navigano nell’occhio del ciclone. Un incarico da cui nessuno esce indenne, ma inevitabile passaggio alla crescita interiore.

Noi giovani genitori combattiamo con la responsabilità e il bisogno di vivere intimamente e pienamente le ore della nostra giovinezza, vivere la vita di coppia con ancora molta passione, preservare l’entusiasmo, l’intimità, la curiosità e trovare i modi e i tempi per condividere l’arduo compito di educare i propri figli.
Un tempo che non sembra passare, ma allo stesso tempo corre e sfugge.
I nostri bambini però, non sembrano preoccuparsi molto di più che dei fantasmi e delle streghe che la sera vengono a disturbare il loro sonno, quando la luce si spegne.

Mentre assaporo la meravigliosa freschezza del mio Hugo sorrido e penso:
“Com’ è bella la danza della vita”.

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