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Continua a Piario il viaggio de «Lo Spirito del Pianeta» tra voci, ritmi e radici del mondo

Articolo. Dopo il successo della prima parte a Casirate d’Adda, il festival proseguirà a Piario dal 25 luglio al 10 agosto presso l’Azienda Agricola Ol Pera

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Lo «Spirito del Pianeta» non è semplicemente un’isola felice dove culture provenienti da continenti lontani si possono incontrare. La kermesse è una rappresentazione in miniatura delle numerose popolazioni che abitano la Terra, diverse nelle loro tradizioni, ma unite nella volontà di conoscersi e scambiarsi conoscenze e abitudini. Una sorta di “laboratorio” dove costruire un futuro di pace e convivenza a dispetto dei conflitti che sempre di più infiammano il globo, ma soprattutto dove salvaguardare quelle radici che il conformismo e la globalizzazione stanno pian piano erodendo.

Punti che sono già emersi nel corso della prima fase del festival, nato nel 2000 da un’idea di Ivano Carcano e che, alla venticinquesima edizione, si è radunato prima a Casirate d’Adda – dal 3 al 20 luglio – per due settimane piene di appuntamenti, concerti, conferenze e soprattutto tanto divertimento all’insegna della scoperta di nuove frontiere.

«Sono state settimane sicuramente positive visto che, come pensavamo, abbiamo avuto modo di conoscere moltissime nuove persone che sono giunte a noi per la prima volta. Oltre agli amici che ci seguono ormai da anni, migliaia di persone sono giunte dal bacino di Milano e della Brianza oltre che da altre regioni visto che, in occasione dello spettacolo degli scozzesi, abbiamo avuto persone provenienti da Parma e Verona – spiega Ivano Carcano, fondatore e organizzatore dello «Spirito del Pianeta» – Essendo nella Bassa bergamasca e quindi anche sul confine su Milano, questa location ci ha favoriti visto che, con la Brebemi, in quindici minuti si può arrivare tranquillamente a Milano. Essere vicini alle autostrade è stata una scelta sicuramente azzeccata per ampliare il nostro pubblico e, con ciò, abbiamo ricevuto moltissimi complimenti che ci fanno sempre piacere».

Una risposta senza dubbio confortante, che dimostra come il valore dello «Spirito del Pianeta» abbia ormai superato i confini bergamaschi, grazie alle numerose proposte che sa offrire. Nel corso di queste calde settimane di luglio, gli oltre 35.000 metri quadrati del Bosco Grosso di Casirate d’Adda si sono animati con i centocinquanta espositori che hanno messo in mostra alcune delle loro creazioni artistiche, in grado di rappresentare consuetudini e usanze che passano di mano in mano da generazioni. Fra tessuti, gioielli, strumenti musicali e oggetti creati dai venti gruppi etnici partecipanti, il pubblico ha potuto assaporare il gusto degli undici ristoranti presenti, unici nel loro genere e difficili da conoscere per coloro che non viaggiano a livello internazionale. Il tutto accompagnato da spazi per concerti, danze, riti sacri, conferenze, laboratori, attività per bambini e famiglie, workshop, piccoli spettacoli diffusi oltre alle possibilità di incontrare rappresentanti delle comunità native.

Il tutto sarà presente anche a Piario che, dal 25 luglio al 10 agosto, ospiterà il festival presso l’Azienda Agricola Ol Pera, con apertura dalle 19 dal lunedì al venerdì e dalle 12 il sabato e la domenica. Un programma pieno di appuntamenti fra i quali sarà possibile scoprire le coreografie e i suoni provenienti dalla Tracia, antica regione fra Grecia e Turchia, imparare le mosse dell’Haka dai Maori, danzare all’ombra del fuoco con i Maasai oppure scoprire gli antichi riti di Maya, Aztechi e Indiani d’America senza dimenticare il concerto di Davide Van de Sfroos, in programma il prossimo 2 agosto che riporterà in vita i suoni della musica lombarda.

«Oltre alla classica e tradizionale esposizione di artigianato, alla presenza dei ristoranti e all’organizzazione degli spettacoli che proporremo ogni sera, a Piario punteremo molto sull’arte olistica per cercare di rendere il pubblico più attivo e partecipe possibile alla manifestazione. Non vogliamo una manifestazione dove si sta seduti ad ascoltare le parole di qualcun altro, ma vogliamo che le persone possano prendere parte a questo momento di cultura, tradizione, insegnamento e di recupero delle nostre tradizioni. Allo “Spirito del Pianeta” ci si potrà confrontare con gli altri, imparare, ma anche insegnare qualcosa», aggiunge Ivano.

Il contatto con un nuovo pubblico ha dato nuova linfa anche ai gruppi etnici coinvolti durante l’evento, un’occasione per vedere valorizzate le proprie conoscenze e comprendere come siano particolarmente apprezzate. «I gruppi si sentono molto orgogliosi, un po’ perché c’è un coinvolgimento diretto, come quando le persone ci chiedono di danzare con gli Indiani d’America oppure quando chiedono di farsi dipingere sul viso alcuni simboli provenienti dall’Amazzonia che hanno colori intensi, ma anche spiegazioni profonde – aggiunge Carcano – Per esempio accade che medici, infermieri e amministrativi delle ATS vengono a imparare la Haka, per riuscire a creare una certa coesione all’interno delle organizzazioni. Tutto ciò rende molto orgogliose le popolazioni, anche perché vedono che alcune loro tradizioni possono essere esportate nel quotidiano».

Nonostante vi siano da vivere ancora delle settimane intense a Piario, l’entourage dello «Spirito del Pianeta» sta già pensando al prossimo anno e all’eventuale ritorno a Casirate dopo il grande successo di quest’anno. Un’eventualità che dovrà essere valutata a bocce ferme al termine dell’intera manifestazione, ma che ha lasciato senza dubbio il segno come confermato da Carcano: «Spero che si possa tornare a Casirate, anche se penso che valuteremo il tutto alla fine, a settembre, magari dopo esserci presi qualche giorno di sonno. A quel punto rivedremo quegli aspetti che non hanno funzionato perfettamente visto che ci siamo spostati in una nuova location, cercheremo di correggerli, ma quello che siamo certi è che vogliamo continuare a seminare. Abbiamo notato che il passaparola è una delle formule che funziona maggiormente nella comunicazione e il fatto che se ne parli con famiglie e amici ci rende orgogliosi. Siamo molto contenti del risultato e dei messaggi che stiamo ricevendo, per cui non vogliamo fermarci qui».

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