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#amisuradibici: pedalando da Dalmine a Bergamo

Articolo. Dalmine è il terzo comune più popolato della provincia di Bergamo, ospita il polo universitario di Ingegneria ed è sede di numerose attività industriali e tecnologiche. Per di più, dista solo 8 km dal capoluogo. Ciò nonostante, non c’è ancora un’infrastruttura ciclabile che permetta di recarsi in centro città in sicurezza. Al di fuori del comune di Bergamo, i pochi tratti ciclabili sono frammentati e discontinui e la statale 525 è molto trafficata

Lettura 4 min.
Ciclabile che costeggia via Sforzatica in direzione Lallio (Foto Luca Bonacina)

La statale 525 è la direttrice principale che permette l’accesso alla città di Bergamo dalla zona sud-ovest della provincia, in particolare da Dalmine e dai comuni di Lallio, Osio, Mariano, Levate e Brembate. Secondo il «Piano della Mobilità Sostenibile» del Comune di Bergamo, su questo asse urbano transita circa il 10% del traffico totale che entra in città. In autobus Dalmine è raggiungibile con la linea 5 che collega Porta Nuova a Osio Sopra passando per il Villaggio degli Sposi, Lallio e Sforzatica. È anche presente la navetta «UniBG Shuttle», che nei giorni feriali collega la stazione delle autolinee di Bergamo con il Dipartimento di Ingegneria di Dalmine, fermandosi alla sede universitaria cittadina di via dei Caniana.

Proseguendo con la mappatura della ciclabilità del territorio bergamasco, ho pedalato da Dalmine alla stazione di Bergamo per valutare quanto l’accesso al centro città dalla parte sud-ovest fosse a misura di bici.

L’itinerario si sviluppa lungo la statale 525 che dall’incrocio tra via dei Caniana e via Moroni si snoda verso il fiume Adda (Vaprio) in direzione sud-ovest per poi piegare leggermente ad ovest e attraversare i comuni di Lallio, Sforzatica e Dalmine. A meno di improbabili e tortuose stradine secondarie, la via di accesso a Bergamo avviene tramite la strada provinciale che attraversa i comuni e la statale 525 o lungo le ciclabili a lato, laddove presenti. Come per la scorsa puntata, ho valutato la ciclabilità di entrambi gli itinerari secondo gli indicatori riassunti nell’immagine qui sopra.

Ciclabilità da Dalmine a Lallio

Al polo di Ingegneria di Dalmine saliamo in sella e imbocchiamo via Marconi fino alla rotonda del municipio, proseguiamo poi in direzione est lungo via Locatelli, imboccando la ciclopedonale a bordo strada, all’ombra dei platani. Dopo neanche 200 metri giriamo a sinistra in via Manzoni e stando sulla carreggiata proseguiamo verso nord-est in direzione Sforzatica. In via Stella Alpina è presente un tratto di ciclopedonale che, stando un po’ su un lato un po’ sull’altro della carreggiata, ci porta al cavalcavia di attraversamento della statale 470 proveniente dalla Val Brembana. Attraversiamo nuovamente la strada e imbocchiamo una ciclabile ampia che, costeggiando i campi lungo via Sforzatica, ci porta a Lallio dove si interrompe. Ci immettiamo in strada e attraversiamo il centro abitato percorrendo via S. Carlo, via Rossini e via per Lallio fino all’incrocio con la statale 525, la Bergamo-Dalmine.

Il percorso ciclopedonale è presente solamente nel tratto Sforzatica-Lallio (1.6 km circa). Prima è stretto e discontinuo (tre attraversamenti), poi è largo e continuo, per cui a meno di questi tratti il percorso si svolge sulla carreggiata principale, a fianco delle automobili.

Ciclabilità da Lallio a Bergamo

Attraversato il paese di Lallio e giunti sulla statale 525 non ci resta che seguirla fino ad entrare in centro città. Abbiamo due opzioni: o stiamo sempre sulla carreggiata con le auto oppure cerchiamo di seguire i tratti ciclabili, laddove ci sono. Infatti, dal cimitero della Grumellina inizia il percorso ciclabile «linea lilla C1» del BiciPlan che collega Lallio a Bergamo.

Stando sul marciapiede ciclopedonale costeggiamo la statale e la roggia Colleonesca ed entriamo nel territorio di Grumello al Piano. Giunti alla rotonda, in prossimità dell’inceneritore gestito da A2A, il percorso ciclabile si interrompe: ci spostiamo quindi sulla carreggiata principale e proseguiamo nel traffico. Dopo poco (300 m) riprendiamo la ciclabile che continua per 300 metri, questa volta sul lato opposto della carreggiata (lato est). Proseguiamo stando sulla carreggiata, superiamo la circonvallazione della Grumellina e riprendiamo il marciapiede ciclopedonale che ci porta fino alla parrocchia di San Tomaso. In via dei Caniana il percorso ciclabile si sposta sulla carreggiata, delimitato dalla linea tratteggiata; arriviamo a Largo Tironi e proseguiamo in via S. Giorgio. Qui la ciclabile si interrompe e siamo costretti ad arrivare in stazione percorrendo via Simoncini e via Bonomelli immersi nel traffico.

Se da Lallio percorriamo la statale a fianco delle auto per arrivare a Largo Tironi incontriamo undici semafori; se invece decidiamo di intraprendere l’itinerario ciclopedonale dobbiamo mettere in conto oltre ai semafori anche undici attraversamenti. Dato che la statale è stretta, parecchio trafficata e poco illuminata, sarebbe auspicabile la presenza di una ciclabile ampia e continua lungo tutto il tratto da Bergamo a Lallio in modo da agevolare i ciclisti ed evitare incidenti.

Efficacia e sicurezza del percorso ciclabile

Il centro di Dalmine dista da Piazzale Marconi solamente 8 km, che richiedono 30-35 minuti di pedalata a seconda che venga seguita sempre la carreggiata o anche i pochi tratti ciclabili. Il percorso in generale è poco sicuro, soprattutto nel tratto Lallio-Bergamo perché la statale 525 è molto trafficata e non c’è spazio a bordo carreggiata.

Se scegliamo di percorrere le ciclabili allunghiamo di poco il tragitto (5 minuti, il 15% di tempo in più) ma siamo costretti a fermarci diverse volte per attraversare la strada (17 semafori e 15 attraversamenti), in questo caso il percorso è molto più discontinuo. Le problematiche più significative sono rappresentate dalla frammentazione e discontinuità dei tratti ciclabili, che coprono solamente il 30% del tragitto e dai numerosi attraversamenti che oltre a rallentare il ciclista pregiudicano la sua sicurezza.

Dalmine, un polo culturale e industriale strategico

Dalmine con i suoi 23mila abitanti si posiziona terzo nella classifica demografica dei comuni bergamaschi. È inoltre sede del campus ingegneristico universitario con i dipartimenti di Ingegneria e Scienze Applicate e Ingegneria gestionale, dell’Informazione e della Produzione a cui sono immatricolati più di 3500 studenti. E ancora, Dalmine ospita il Centro Universitario Sportivo (CUS) e il Polo per l’Innovazione Tecnologica (POINT), un parco scientifico in cui si trovano 26 aziende del settore, con più di 300 dipendenti. Inoltre, la Tenaris S.p.a. nello stabilimento di Dalmine conta più di 2000 lavoratori. Risulta dunque strategico che questo centro culturale e industriale sia ben collegato al capoluogo, anche per le biciclette.

Secondo uno studio curato dal mobility manager dell’Università di Bergamo, la professoressa Maria Rosa Ronzoni, il 90% dei dipendenti e il 77% degli studenti del polo ingegneristico di Dalmine si recano in università in auto. In Italia, la bicicletta non è ancora utilizzata come mezzo di spostamento abituale; tuttavia, come dimostrano i dati presentati, muoversi tra il centro città e la zona sud-ovest della provincia sulle due ruote non è per nulla agevole. Anche percorrendo tutti i tratti ciclopedonali esistenti, la maggior parte del percorso avviene a fianco delle automobili, in assenza di corsie ciclabili. Eppure, Dalmine dista da Bergamo 8 km, facilmente percorribili sulle due ruote.

Sarebbe ora che venisse realizzata una ciclabile vera e propria lungo la statale 525 e nei paesi di Lallio e Dalmine per consentire spostamenti rapidi e sicuri a lavoratori e studenti. Contemporaneamente sarebbe auspicabile che le amministrazioni, in collaborazione con l’Università e le aziende della zona implementassero delle strategie ad hoc per ridurre il traffico.

Tali misure includono per esempio l’istituzione di navette aziendali, la gestione e la riduzione del numero di parcheggi, l’introduzione di abbonamenti fortemente agevolati per il trasporto pubblico e lo sviluppo di app telefoniche per agevolare il car sharing tra utenti che percorrono la stessa tratta. Ormai in molte città Europee istituzioni pubbliche e privati collaborano anche sul fronte della mobilità per una pianificazione il più efficace possibile degli spostamenti e per la riduzione del traffico. Un polo aziendale innovativo come quello di Dalmine non vorrà certo rimanere indietro su questo tema.

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