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Tecnologia e cultura: i confini ibridi di Zone Digitali

Articolo. L’1 e 2 ottobre torna, nella cornice post industriale di Daste e Spalenga, il festival dedicato alla new media art e alle commistioni fra tecnologia e cultura

Lettura 4 min.
Hybrid culture

Attraverso due giorni di performance, installazioni e talk gli organizzatori del Festival provano quest’anno a sviscerare il tema dei “confini ibridi” con Hybrid Edges. “Non potevamo ignorare quello che la tecnologia è stata nell’ultimo anno e mezzo, quale mezzo di comunicazione ma anche di scoperta – spiega Maria Teresa Galati di Midi – Motori Digitali che organizza la rassegna – Allo stesso tempo i confini di cui vogliamo parlare non sono quelli che segnano una chiusura ma piuttosto sono la linea fra reale e virtuale, fra fisico e non fisico, che permette appunto di creare situazione ibride”.

Questa in partenza venerdì, dunque, sarà un’edizione all’insegna della sperimentazione, ma anche dell’utilizzo virtuoso della tecnologia come strumento per ricreare e fruire della bellezza. Un’indagine sugli esseri umani che siamo diventati e che saremo nel nostro rapporto con le scienze future e un’esplorazione di nuove strade dell’arte e della cultura ibridata dal digitale e da connessioni inedite e inaspettate. Un pensiero che, appunto, non può tralasciare ciò che ognuno di noi ha vissuto negli ultimi mesi. L’esperienza terribile e nuova del confinamento è stato un momento che ha segnato una sorta di punto zero sulla linea storica dell’utilizzo delle tecnologie nella fruizione della cultura.

Col tempo è possibile che definiremo un ante e post lockdown, quando per la prima volta l’espressione digitale della performance artistica è diventata “familiare”, entrando a contatto con la realtà più intima della vita di ciascuno, ovvero le mura di casa.

Prima del marzo 2020 il connubio fra arte e tecnologia si esprimeva soprattutto all’interno degli spazi destinati all’esposizione. Non era difficile recarsi nei luoghi dell’arte e vedere sculture olografiche, performance fisiche rimandate in diretta su schermi che ne amplificavano l’azione e la portata, esperienze di connessioni supportati dalla realtà aumentata, giganteschi quadri realizzati su tablet, ma tutto questo restava appunto nella dimensione dell’esposizione artistica. Gallerie, musei, mostre temporanee erano i luoghi deputati per ammirare quelle esperienze di innovazione e ricerca, mentre a un certo punto tutto è cambiato soprattutto nello spazio della fruizione.

Tour virtuali, concerti, incontri sono apparsi sui dispositivi tecnologici di ciascuno all’interno di camere e salotti. Show reali o totalmente virtuali, all’interno di videogiochi solo per citare alcuni esempi, hanno alimentato quel periodo di stasi apparente, in cui la sperimentazione tecnologica è stata incredibilmente dinamica.

Con questa nuova esperienza nel bagaglio culturale di ciascuno si affaccia all’autunno la nuova edizione di “Zone Digitali” con una modalità di partecipazione totalmente in presenza per tutti gli eventi, con accesso gratuito e prenotazione obbligatoria. Sarà possibile prenotare su zonedigitali.org. Ogni attività si svolgerà ovviamente nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza sanitaria e sarà obbligatorio esibire la Certificazione verde Covid-19 (Green Pass) all’ingresso.

Ad anticipare l’edizione ci sarà mercoledì 29 settembre un talk dalle 19.00 alle 20.00 dedicato all’intelligenza artificiale e alla sua applicazione dell’arte digitale. “Make art with Ai”, questo il titolo della discussione proverà a rispondere alla domanda: “Può un’intelligenza artificiale produrre arte?”. La due giorni dell’edizione 2021 del Festival, invece partirà Venerdì 1 ottobre alle 18 con il primo dei 10 eventi in programma.

Gli appuntamenti di venerdì 1 ottobre

Si parte dalla nuova relazione fra cultura e istituzioni nel mondo digitale, attraverso una discussione con Maria Elena Colombo, docente ed esperta di museologia e gestione dei beni culturali nel contesto digitale oltre che autrice di “Musei e cultura digitale. Fra narrativa, pratiche e testimonianze” e Meet Digital Culture Center, il nuovo centro internazionale di Cultura Digitale di Milano.

A seguire l’installazione sonora “Un suono in estinzione” realizzata da Neunau, realtà artistica di ricerca sonora nata nel 2015 in Valcamonica (Brescia) e dedicata all’inarrestabile rumore che farà il silenzio derivato dalla fusione dei ghiacciai alpini. L’installazione è parte di un più ampio progetto di ricerca sperimentale volto a monitorare le implicazioni del cambiamento climatico sui ghiacciai delle Alpi attraverso un’esplorazione artistica e scientifica.

Bienoise
Bienoise
Baransu
Baransu
Neunau
Neunau

Alle 20 il live show Main themes” di Bienoise, artista di Verbania, che realizzerà una performance installativa audiovisiva in multicanale, pensata senza un punto d’accesso privilegiato per permettere al pubblico di fruirne la porzione desiderata, spazialmente e temporalmente. Alle 22.15 un secondo live show, “Onlife” del bresciano Baransu offre un’analisi critica sull’esperienza del vivere in un mondo iperconnesso in cui non c’è distinzione tra essere online e offline. A ricrearlo è un flusso di immagini manipolato da un ulteriore flusso di suoni.

Conclude la prima giornata il dj set di “Poche Cltv”, un collettivo di artiste, musiciste e produttrici musicali che porta l’attenzione su un tema discusso nell’universo musicale ma che ancora non trova una soluzione concreta: la produzione femminile in Italia occupa una quota del solo 2.6% delle produzioni totali.

Gli appuntamenti di sabato 2 ottobre

Sabato si ricomincia alle 18 con un nuovo talk dal titolo emblematico “The nature of the artificial” e pronto a toccare nel profondo e con gli artisti coinvolti le tematiche di questa edizione del Festival.

A seguire un secondo momento di discussione – “Abitare la realtà ibrida” – pone al centro la ricerca dell’artista bergamasco Francesco Luzzana ed entra nell’ambito dell’ambiguità e del dubbio, muovendosi su quella linea di confine tra reale e virtuale, diventata ormai qualcosa di impercettibile.

Alle 21.30 sarà l’espressione corporea a mostrare le proprie possibilità di ibridazione attraverso la performance live “Object Oriented Choreography”. Una lettura collettiva e una coreografia diventano in questo contesto simbolo della correlazione fra due diverse intelligenze, quella delle parole e quella del movimento, entrambe necessarie alla consapevolezza dell’emozione.

Compression of time” è la seconda performance in programma alle 22.15, guidata dall’intelligenza artificiale e composta da ideogrammi olografici sarà creata da un’altra artista proveniente dalla vicina Brescia, Lorem. Conclude la serata, ancora una volta il dj set di “Poche Cltv”.

Durante i due giorni il pubblico potrà conoscere “Orbita”, il nuovo progetto permanente di MiDi Motori Digitali. Una piattaforma per sperimentare un nuovo modo di fruire contenuti culturali, sul confine tra tradizione e innovazione. Orbita è pensata come un luogo dove artisti ed esperti possano trovare uno spazio per esporre e divulgare il proprio lavoro in forma nuova e partecipata, approfondire temi e fruire di contenuti esclusivi.

Zone Digitali è un progetto di MiDi – Motori Digitali, realizzato in collaborazione con Daste e Daste Bistrò, in partenariato con Associazione Semifreddo, con il patrocinio di Regione Lombardia, realizzato grazie al contributo di Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus e del Comune di Bergamo – Assessorato alla Cultura, il sostegno di Fondazione ASM-gruppoA2A,e il sostegno di SCENAUNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo fondo privato gestito da Fondazione Cesvi in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub.

Per informazioni: zonedigitali.org, [email protected], tel. 3931764983, FB MiDimotoridigitali, IG midimotoridigitali.

Sito Zone Digitali

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